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La valorizzazione della geodiversità è un obiettivo complesso da raggiungere, che non può
prescindere da approfondimenti specialistici e progettualità costruite attorno all’analisi della
geologia, della geomorfologia, del patrimonio geologico, inteso come geositi e geoparchi, ovvero i
luoghi e le singolarità geologiche ove sono conservate importanti testimonianze della storia e
dell'evoluzione della Terra.
Tali interventi trovano uniformità di approccio per aree, o ambiti, territoriali
geomorfologicamente omogenee quali: Alpi Carniche e Prealpi Carniche settentrionali, Dolomiti
Friulane, Prealpi Carniche meridionali comprensive dell’Altipiano Cansiglio – Cavallo, Alpi Giulie
settentrionali, Alpi Giulie meridionali e Prealpi Giulie settentrionali, Prealpi Giulie
meridionali, Pianura orientale e Anfiteatro morenico del Tagliamento, Pianura occidentale, Aree
costiere e lagunari, Carso Classico e Parco Internazionale Geominerario di Raibl per la sua
eccezionalità e complessità.
Il Servizio geologico, competente in materia di geodiversità, ha quindi sostenuto la
creazione di una "Rete funzionale alla geodiversità", individuando un soggetto promotore per ogni
area omogenea, al fine di dare atto agli adempimenti di cui al comma 2 dell'articolo 18 della legge
regionale 14 ottobre 2016, n. 15 (interventi per la promozione del patrimonio geologico
regionale).
La norma riconosce altresì l'importanza del consenso da parte degli Enti locali che, ad
esclusione delle aree in cui insistono già aree naturali tutelate, come da art. 5, possono
riconoscere un soggetto promotore per ogni area geomorfologicamente omogenea attraverso accordi
d'intesa tra le parti a fine di valorizzare il patrimonio geologico e la geodiversità. Obiettivo di
tali accordi è la condivisione di politiche geosostenibili per la protezione, l'accrescimento e lo
sviluppo economico dei territori, anche armonizzando quanto più possibile gli strumenti vigenti di
governo del territorio.
Con l'art. 5bis della legge regionale è stata quindi istituita la Rete funzionale alla
geodiversità e con decreto del Servizio geologico n. 2086 del 09 aprile 2021, pubblicato sul BUR n.
16 il 21 aprile 2021, sono stati riconosciuti gli ambiti geomorfologicamente omogenei, e i primi
soggetti promotori della rete funzionale alla geodiversità, ossia:
- il Parco naturale delle Dolomiti Friulane nel settore di competenza ai sensi della legge regionale 30 settembre 1996, n. 42, per i Comuni di Andreis, Cimolais, Claut, Erto e Casso, Frisanco, Forni di Sopra, Forni di Sotto e Tramonti di Sopra;
- il Parco naturale delle Prealpi Giulie nel settore di competenza ai sensi della legge regionale 30 settembre 1996, n. 42, per i Comuni di Chiusaforte, Lusevera, Moggio Udinese, Resia, Resiutta e Venzone e, per l’area MAB Alpi Giulie Italiane, nei Comuni di Artegna, Dogna, Gemona del Friuli, Montenars e Taipana per quanto riguarda le aree geomorfologicamente omogenee delle Alpi Giulie e delle Prealpi Giulie;
- la Comunità di montagna della Carnia (ex Unione Territoriale Intercomunale della Carnia), formalmente riconosciuta dagli Enti locali attraverso accordo d’intesa tra le parti di data 4 marzo 2019, nel settore delle le Alpi Carniche e Prealpi Carniche settentrionali, per i Comuni di Amaro, Ampezzo, Arta Terme, Cavazzo Carnico, Cercivento, Comeglians, Enemonzo, Forni Avoltri, Forni di Sopra, Forni di Sotto, Treppo-Ligosullo, Lauco, Ovaro, Paluzza, Paularo, Prato Carnico, Preone, Ravascletto, Raveo, Rigolato, Sappada, Sauris, Socchieve, Sutrio, Tolmezzo, Verzegnis, Villa Santina e Zuglio, nonché i Comuni di Moggio Udinese, Pontebba, Malborghetto Valbruna e la Comunità di montagna Canal del Ferro e Val Canale (per la porzione di territorio comunale corrispondente alla destra orografica del fiume Fella);
- il Comune di Tarvisio per il Parco Internazionale Geominerario di Raibl.
Ulteriori soggetti saranno individuati per gli altri ambiti omogenei.
I soggetti promotori, oltre a rappresentare nella Rete funzionale alla geodiversità gli Enti
succitati, opereranno in sinergia con il Servizio geologico negli adempimenti già disposti dal
comma 2 dell’articolo 18 della legge regionale, ove si definiscono gli interventi per la promozione
del patrimonio geologico regionale, i cui costi potranno beneficiare di finanziamenti contributivi.