Il ddl accolto positivamente dai portatori d'interesse
nell'ambito della II Commissione
Trieste, 11 gen - "Attraverso questa revisione la disciplina
sul commercio viene ammodernata e semplificata per renderla più
adatta all'attuale contesto socio economico, in linea con gli
interventi statali e le esigenze delle imprese e degli enti
locali. L'adeguamento della legge regionale 29 del 2005, che
rappresenta la prima pietra della necessaria riforma del
terziario attesa per la prossima legislatura, è infatti il frutto
di un percorso di concertazione con i principali attori del
comparto quali le associazioni di categoria, l'Anci, gli enti
Locali e tutte le Associazioni di categoria. Inoltre, l'iter di
attuazione della norma sarà molto veloce perché la stessa non
necessita di regolamenti attuativi per essere applicata".
Lo ha detto oggi l'assessore regionale alle Attività produttive
Sergio Emidio Bini durante la riunione della Seconda commissione
consiliare incentrata sull'esame del ddl 181 'Modifiche alla
legge regionale 29 del 5 dicembre 2005' e, in particolare,
sull'audizione dei numerosi soggetti e realtà portatori di
interesse in materia di commercio, tra cui associazioni di
categoria, sindacati ed enti locali, che si sono espressi
positivamente sul documento.
Ricordando come l'intervento sia la naturale continuità
dell'introduzione della Legge "Sviluppo Impresa" e dei Distretti
del commercio, che sono in fase di regolamentazione, Bini ha
rimarcato che "il ddl semplifica le procedure autorizzative e di
concessione da parte delle imprese agli enti Locali e alle camere
di commercio per quanto concerne l'inizio, il subentro e la
cessazione dell'attività. Inoltre, vengono previste nuove forme
di vendita e somministrazione, come l'home food e l'home
restaurant e viene superato l'obbligo per le imprese della
comunicazione dell'avvio delle forme di commercio elettronico; in
concreto per gli esercenti sarà più semplice aprire un sito di
e-commerce. Parallelamente saranno snellite le procedure delle
vendite promozionali e di liquidazione senza, però, toccare le
vendite di fine stagione".
"Eviteremo così inutili aggravi per le imprese, consentendo un
risparmio di costi e di tempi amministrativi sia per le aziende
sia per gli enti locali - ha proseguito l'assessore -: lo
Sportello unico attività produttive, elemento chiave di raccordo
tra aziende e gli enti locali, sarà quindi sgravato da una serie
di procedure ormai obsolete nei procedimenti amministrativi".
Il ddl interviene anche in merito al commercio su aree pubbliche,
indicando alle amministrazioni comunali i criteri che possono
essere usati come riferimento, senza però intaccare la loro
autonomia. Nello specifico i nuovi criteri di priorità
predisposti puntano a valorizzare l'esperienza degli operatori e
all'armonizzazione del mercato con l'ambiente nel quale viene
svolto. In sintesi, i criteri sono: la professionalità acquisita
dall'operatore nel corso della propria attività; la
commercializzazione di prodotti tipici locali e Made in Italy; il
rispetto dello stato dei luoghi e del contesto architettonico in
cui si svolge la vendita e il rispetto di un equilibrio tra
tipologie alimentari e non alimentari.
"Si tratta di linee guida di cui i Comuni dovranno tenere conto
in sede di regolamentazione delle aree mercatali e nella
predisposizione dei bandi per l'assegnazione di posteggi su aree
pubbliche o nelle fiere - ha precisato l'assessore -. Ovviamente
le singole Amministrazioni comunali potranno, poi, prevedere
ulteriori criteri di priorità, mantenendo così la potestà
regolamentare in materia".
ARC/MA/gg
L'assessore regionale alle Attività produttive e turismo Sergio Emidio Bini durante la riunione della II Commissione
L'assessore regionale alle Attività produttive e turismo Sergio Emidio Bini
L'assessore regionale alle Attività produttive e turismo Sergio Emidio Bini durante la riunione della II Commissione