Udine, 24 giu - "Alla luce di quanto abbiamo vissuto e della
velocità dei cambiamenti in essere, credo che sia ancora più
opportuna un'accelerazione del processo d'integrazione tra le
realtà fieristiche regionali verso la creazione di un unico
sistema fieristico del Friuli Venezia Giulia".
Lo ha affermato l'assessore regionale alle Attività produttive e
turismo, Sergio Emidio Bini, intervenendo a conclusione del
convegno "Fiere alla ripartenza - Il sistema fieristico Fvg al
servizio di imprese e territorio" che si è svolto nella Sala
Valduga della Camera di Commercio Pordenone - Udine.
"Quello delle fiere resta un sistema strategico a patto che cambi
il proprio approccio al mercato. In questo momento una visione
provinciale risulterebbe banale. La pandemia ha completamente
stravolto i paradigmi del commercio, degli approvvigionamenti,
delle economie di scala. Si può vendere in un mercato globale in
modo diverso e più semplice, quindi è il momento di cambiare", ha
detto Bini.
"Il digitale, che era già una componente imprescindibile del
moderno settore fieristico, oggi assume un ruolo essenziale
nell'ampliamento delle possibilità di partecipazione e fruizione
degli eventi, ma anche dell'interscambio commerciale", ha
affermato Bini, aggiungendo che "ciò comporta una revisione del
numero e delle dimensioni delle esposizioni per non scoprirsi
piccole imbarcazioni che navigano in una rete mondiale dove la
visibilità è prerogativa dei grandi player. Alla luce di quanto
abbiamo vissuto e della velocità dei cambiamenti in essere, credo
che sia ancora più opportuna un'aggregazione tra fiere del Friuli
Venezia Giulia. Conta la sostenibilità dei bilanci e in questo
senso Pordenone deve farsi carico di un rilancio del settore. La
Regione continuerà ad intervenire solo se verranno seguite le
linee guida che possono garantire un futuro al sistema fieristico
Fvg".
Moderato dal direttore del Messaggero Veneto, Omar Monestier,
l'appuntamento ha messo a confronto diverse punti di analisi dei
protagonisti del settore fieristico e imprenditoriale.
Pietro Piccinetti, amministratore unico e direttore generale di
Fiera di Roma, ha ricordato l'impatto economico delle fiere
italiane prima della pandemia, misurabile in 60 miliardi di
ricavi per le aziende e con un volano del 50 per cento per
l'export delle Pmi. Gli eventi fieristici stanno ripartendo ma si
stima che i livelli pre-pandemia saranno raggiungibili solo nel
2024.
L'impatto del digitale è stato preso in esame da Paolo Manfredi,
responsabile strategie digitali di Confartigianato imprese. Nel
periodo della pandemia il 18 per cento delle Pmi ha accresciuto
il proprio fatturato in quanto costrette ad accelerare gli
investimenti in innovazione, rinunciando a show-room e eventi
espositivi. Le imprese hanno riallocato in digitalizzazione
risorse comprese tra il 50 e il 74 per cento del proprio budget
per la partecipazione alle fiere.
Quanto alla fiera di Udine, Lucio Gomiero, amministratore unico
di Udine e Gorizia Fiere Spa, ha delineato il futuro dei
padiglioni friulani incentrato su formazione, eventi e turismo
congressuale. Si sta lavorando ad ospitare un Campus formativo
per le scuole di alta specializzazione tecnica; un'area potrà
essere convertita per eventi musicali con capienza fino a 3mila
spettatori; infine, in collaborazione con gli albergatori, è allo
studio un rilancio degli eventi congressuali. Tra le esposizioni
sono confermate Casa Moderna e Idea Natale, mentre tra le novità
si pensa ad un evento dedicato alla filiera legno.
Renato Pujatti, presidente Pordenone Fiere Spa, ha confermato che
il bilancio 2020 dell'ente, unico in Friuli Venezia Giulia ad
ospitare eventi internazionali, chiude in positivo grazie ai
continui investimenti. Il piano di sviluppo prosegue con
inserimento di nuovi soci e ampliamento degli accordi commerciali
nel "b2b", incluso il settore nautico in collaborazione con
Trieste.
Uno dei passaggi conclusivi è stato affidato a Giovanni Da Pozzo,
presidente Camera Commercio Pordenone - Udine, secondo cui in una
regione piccola come il Friuli Venezia Giulia è necessario
operare in sinergia e lanciare idee innovative senza guardare al
passato.
ARC/SSA/pph
L'assessore regionale Sergio Emidio Bini al tavolo con Giovanni Da Pozzo e Omar Monestier.