Udine, 27 apr - Il ruolo essenziale dei Consorzi garanzia fidi,
accanto alle aziende del Friuli Venezia Giulia anche in questo
momento particolarmente difficile, è stato evidenziato
dall'assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio
Bini, intervenuto in videoconferenza da Udine all'assemblea
annuale dei soci di Confidi Friuli.
Un'assemblea importante, come aveva rimarcato il presidente del
consorzio, Cristian Vida, perché consente a Confidi Friuli di
tracciare un bilancio positivo dell'attività svolta, confermato
tra l'altro dal raggiungimento del traguardo di oltre 7 mila
soci, e dall'aumento esponenziale dell'emissione delle garanzie
attraverso un'attività svolta prevalentemente con le banche
locali. Un'azione rilevante, ha evidenziato Bini, che merita il
plauso della Regione e della nostra comunità, ma che in questo
momento di crisi che colpisce l'intera realtà delle piccole e
medie imprese di tutti i comparti, struttura portante
dell'economia regionale, non può che essere affiancata da quella
della Regione.
Proprio l'Amministrazione regionale, ha ricordato Bini, "ha già
messo in campo un provvedimento importante e sta per varare
un'altra iniziativa che è conforme alle attese degli imprenditori
e alle richieste delle loro associazioni". Ma, ha ribadito
l'assessore, "non può essere sufficiente a dare ristoro a un
intero sistema economico che è in sofferenza senza un supporto
deciso, concreto, ben definito e chiaro da parte dello Stato".
Bini, non ha nascosto la propria amarezza, conseguente ai
contenuti della conferenza stampa di ieri sera del presidente del
Consiglio dei Ministri. L'assessore regionale, si attendeva, come
una larga parte degli imprenditori, "che il Governo annunciasse
l'avvio della Fase 2 dell'emergenza dal Covid-19 e che Conte
parlasse con chiarezza dei finanziamenti promessi e attesi dal
mondo imprenditoriale del nostro Paese". Invece, ha spiegato
l'assessore, "ciò non è accaduto, lasciando ancora
nell'incertezza l'intero tessuto economico, ma anche gli stessi
cittadini, sul futuro del Paese. E, di conseguenza, della nostra
Regione".
Bini ha riferito di esser stato subissato dalle telefonate degli
esponenti delle organizzazioni di categoria e degli imprenditori
del Friuli Venezia Giulia, i quali chiedevano chiarezza e,
soprattutto, che fosse data loro la possibilità di riprendere,
seppur gradualmente e in sicurezza, a produrre e a lavorare per
ricostruire un'economia, quella del nostro Paese così come quella
regionale, che - è stato detto - oggi versa in una crisi ancor
peggiore rispetto a quella registrata nel 2008 e 2009.
"La nostra classe imprenditoriale - ha ricordato Bini - oggi non
cerca di arricchirsi, ma di sopravvivere. Dando, a sua volta la
possibilità di sopravvivere, al nostro Paese". "Non è realistica
- ha aggiunto Bini - una situazione nella quale lo Stato, così
come stanno oggi le cose, non si interfacci costantemente con le
Regioni per comprendere quali siano le esigenze reali e
indifferibili dell'economia locale per tarare i provvedimenti di
sostegno. La Regione lo ha fatto fin dall'inizio della crisi - ha
precisato l'assessore - e si è confrontata costantemente con le
categorie, ma ora è importante che anche il sistema dei Confidi
faccia sentire la sua voce e continui - ha concluso Bini -
quell'azione al fianco delle imprese che non mancherà di ottenere
la dovuta attenzione da parte della Regione".
ARC/CM/pph
L'assessore regionale alle Attività produttive Sergio Emidio Bini in videoconferenza all'assemblea annuale dei soci di Confidi Friuli
Foto Regione FVG