L'assessore annuncia l'ordinanza dirigenziale e contributi per
adeguare impianti
Trieste, 20 lug - "L'obiettivo della Regione è quello di
salvaguardare i pozzi, permettendone l'utilizzo e nel contempo
garantendo che il volume di uso attuale sia compatibile alla loro
salvaguardia intervenendo sugli sprechi, perché altrimenti c'è il
rischio in prospettiva di non poter servire le case e i condomini
come avviene oggi. Per questo la Regione finanzia con 3 milioni
di euro l'erogazione di contributi a copertura delle spese per
l'installazione delle valvole di regolazione dell'erogazione nei
pozzi artesiani".
Lo ha detto oggi l'assessore alla Difesa dell'ambiente Fabio
Scoccimarro a commento dell'ordinanza siccità firmata dal
direttore del servizio regionale competente, "la quale - ha
aggiunto l'esponente di Giunta - è stata già illustrata a oltre
70 sindaci e ai consiglieri regionali per condividere con tutti
gli attori istituzionali le misure straordinarie".
Come ha spiegato l'assessore, è necessario affrontare con urgenza
il tema dell'abbassamento delle falde acquifere legato alla
siccità degli ultimi anni e al cambiamento climatico in genere.
Per questo la Regione ha pronto un piano straordinario volto a
salvaguardare i pozzi e le falde, inestimabile ricchezza naturale
del territorio regionale, che stanno registrando un continuo
abbassamento. Questo, in prospettiva, rischia di privare della
possibilità di utilizzo le famiglie, quindi dobbiamo intervenire
affinché tale risorsa delle nostre comunità non venga meno. Il
Piano agirà su più fronti: un'ordinanza con la quale si regolerà
l'erogazione dei pozzi artesiani a uso domestico e pubblici, la
chiusura delle fontane pubbliche a getto continuo o la
riconversione con sistemi di ricircolo e una campagna informativa
su vasta scala che coinvolga la popolazione sul tema del
risparmio idrico e sulla riduzione del prelievo dai pozzi
artesiani.
"La Regione - ha precisato l'assessore - già dallo scorso anno
sta mettendo in atto iniziative rispetto all'emergenza siccità,
sia per limitare i prelievi a uso industriale, sia per
regolamentare l'utilizzo di acqua nell'irrigazione e prevedendo
investimenti, anche del Pnrr, per la riduzione delle perdite
dalle reti acquedottistiche. Nonostante questi interventi e le
ultime piogge la situazione resta comunque critica, specialmente
per quanto riguarda le falde. Il vero problema è che, da qualche
anno, il sistema degli acquiferi non è più in equilibrio tra il
prelievo umano dai pozzi, da un lato, e le precipitazioni sempre
più scarse, dall'altro".
Per dare un dato di riferimento si sta parlando di circa un
miliardo di metri cubi all'anno di acqua sprecata, "per
intenderci - sottolinea l'assessore - come il fiume Isonzo in
piena, ossia pari a oltre il 20 per cento del fabbisogno per usi
civili dell'intera Italia".
"Proprio per questo - ha spiegato Scoccimarro ai sindaci
chiedendo la loro collaborazione - è necessario intervenire in
un'ottica di prevenzione mettendo al sicuro un patrimonio che
dobbiamo assolutamente salvaguardare. L'ordinanza di regolazione
dell'erogazione dei pozzi privati e di chiusura delle fontane a
getto continuo e dei lavatoi pubblici sarà operativa dal prossimo
mese di novembre, in modo da consentire a tutti di organizzarsi
per adeguare gli impianti".
"Il secondo perno del Piano - ha sottolineato l'assessore -
riguarda l'aspetto finanziario. Stiamo preparando un avviso
pubblico per la richiesta di contributi 'a sportello', in modo
semplice e veloce, a copertura delle spese per l'installazione
delle valvole di regolazione dell'erogazione nei pozzi artesiani".
Il contributo finanzierà il 100 per cento delle spese sostenute
dai cittadini e dagli enti con effetto retroattivo a partire da
giugno del 2022. Sono già stati stanziati 750mila euro per i
privati e 250mila per gli enti pubblici. "In Giunta con il
presidente e la collega alle Finanze abbiamo disposto ulteriori 2
milioni di euro portando i capitoli a un totale di 3 milioni di
euro - spiega Scoccimarro -, ma siamo disposti a finanziare
ancora la norma a fronte di richieste importanti".
Il terzo asse dal piano per la salvaguardia di falde e pozzi si
basa sull'avvio di una campagna informativa atta a coinvolgere la
popolazione regionale sul tema del risparmio della risorsa idrica
in generale, con un focus rivolto alla necessità di ridurre il
prelievo da pozzi e fontane a getto continuo.
"Affinché l'azione del Piano regionale abbia successo - è stato
l'appello agli amministratori rivolto dall'assessore alla Difesa
dell'ambiente - è necessario che nei territori si capisca
l'importanza di salvare il grande patrimonio regionale costituito
da pozzi e falde acquifere. Non intervenire subito con queste
azioni preventive significherebbe mettere a rischio un'importante
ricchezza per il futuro, soprattutto in vista del cambiamento
climatico in atto".
ARC/COM/ma