Illustrate le linee guide per il rilascio delle concessioni
demaniali marittime, che guardano ad allargamento offerta e
partnership pubblico-privato Udine, 24 giu - "Creare valore e migliorare l'offerta
turistica della regione rendendola congrua a tutti i target, da
qui l'inserimento nelle linee guida per il rilascio delle
concessioni demaniali marittime di una porzione minima di area da
destinare a spiaggia libera in cui assicurare servizi quali le
pulizie e il salvamento ma anche la possibilità di allargare
l'offerta ad un settore di lusso ad esempio con la finanza di
progetto ovvero la presentazione di un progetto di pubblico
interesse da realizzarsi su un bene del demanio marittimo. Il
privato realizza l'opera e la gestisce attraverso una concessione
demaniale marittima". E' il principale obiettivo politico espresso dall'assessore
regionale al Demanio, Sebastiano Callari, espresso in occasione
dell'odierna conferenza stampa nella sede della Regione a Udine e
preceduta dall'incontro con i rappresentanti dei Comuni costieri
e delle associazioni dei balneari. L'occasione è servita per
illustrare i criteri inseriti nelle linee di indirizzo per il
rilascio di concessioni demaniali marittime, in particolare per
finalità turistico-ricreative. "Il documento - ha spiegato l'esponente della Giunta Fedriga -
che ha coinvolto la Regione con la Direzione patrimonio e
l'Avvocatura, gli Enti locali, in particolare i Comuni costieri,
la Guardia costiera e l'Agenzia del demanio dello Stato, è volto
a consentire agli enti gestori, Comuni costieri e Regione stessa,
l'avvio delle procedure di evidenza pubblica per la scelta del
concessionario e cercare di superare l'annosa questione dei
rinnovi delle concessioni. Senza fare norme, non abbiamo la
competenza a legiferare in materia, con i Comuni abbiamo
intrapreso la strada dei bandi che privilegiano il miglioramento
dei servizi, la qualità e gli investimenti da parte degli
imprenditori". La qualità è fondamentale "tanto che assieme ai Comuni abbiamo
condiviso l'idea che l'offerta economica non sia tanto rilevante
quanto invece lo sia la creazione di offerte turistiche
ricreative di grande valore e diversificate: questo aspetto crea
valore, lavoro e genera Pil" ha chiarito l'assessore regionale.
Nelle linee guida viene previsto infatti una valutazione
dell'offerta tecnica non inferiore all'80% mente l'offerta
economica vale 20 punti su 100. Un tema particolarmente caro all'esponente dell'Esecutivo ha
riguardato la spiaggia libera: "non c'è l'obbligo ma premieremo
in termini di punteggio chi ne prevederà una porzione non
inferiore al 10% dell'estensione lineare della spiaggia,
assicurando alcuni servizi quali, ad esempio, le pulizie e il
salvamento. Si tratta di una scelta politica di civiltà e di
inclusività a favore di cittadini". E sulla direttiva Bolkestein Callari non ha dubbi: "non la tengo
in considerazione - ha detto l'assessore - perché sono convinto
sia corretto che, in una società civile, qualunque cittadino
possa partecipare e ottenere una concessione balneare di un bene
pubblico. La direttiva potrebbe non esistere ma il mio approccio
sarebbe stato il medesimo". Una puntualizzazione ha poi riguardato l'uso del termine 'gara'
per le concessioni demaniali. "Non è corretto perché non sono
soggette a gara - ha chiarito Callari -: chi gestisce un bene
pubblico paga le amministrazioni per gestire quel bene ma nella
percezione comune questo non è chiaro. Il termine 'gare' riguarda
invece gli appalti per servizi o forniture ed è l'Ente pubblico a
corrispondere una somma di denaro all'impresa per quel servizio o
quella fornitura". Nel richiamare l'utilizzo di forme di finanziamento come quelle
del project financing per opere pubbliche o di pubblica utilità
con l'utilizzo di risorse alternative a quelle statali e sul
coinvolgimento di soggetti privati, l'assessore regionale ha
anticipato il lavoro in essere per poter acquisire nuove funzioni
nell'ambito dell'autonomia differenziata: "ottenere la proprietà
delle coste del demanio marittimo statale, come già avviene in
Sicilia, consentirebbe di poter attuare una migliore gestione
anche in termini di pianificazione turistica, accrescendo le
collaborazioni fra pubblico e privato a beneficio del
territorio". Quanto ad eventuali diritti di prelazione "questi saranno
riconosciuti laddove c'è un prevalente interesse pubblico allo
svolgimento dell'attività in spiaggia, come nel caso di servizi
rivolti a scuole, assistenza sociale, supporto ai disabili o
attività connesse alla salute" ha concluso Callari.
ARC/LP/al