I dati evidenziano che le spesa per questo tipo di prestazioni è
inferiore ai tetti previsti
Trieste, 1 lug - "Le cifre dimostrano come la narrazione sulla
privatizzazione della sanità regionale portata avanti
dall'opposizione non sia altro che una sterile speculazione
politica. Analizzando le prestazioni che il servizio sanitario
regionale ha affidato al privato accreditato emerge che il peso
delle componenti di costo rispetto al finanziamento regionale
assegnato è rimasto sostanzialmente costante nel periodo
2020-2023: il costo netto del privato accreditato è stato del
4,15 percento del 2020, il 4,83 per cento nel 2021, il 5,14 per
cento del 2022 e il 5 per cento nel 2023. Allo stesso modo, le
esternazionalizzazioni clinico-assistenziali sono passate dallo
0,92 per cento del 2020 allo 0,95 per cento (2021), al 1,1
percento (2022) al 1,3 per cento (2023). Gli andamenti di
crescita sono quindi in linea con quelli della spesa farmaceutica
e del costo dei dispositivi medici e risultano tra i più
contenuti del Paese".
Lo ha evidenziato in Consiglio regionale l'assessore alla Salute
Riccardo Riccardi evidenziando nel corso dei lavori della III
Commissione che "la spesa sostenuta dal 2020 al 2023 per le
prestazioni ai residenti in Friuli Venezia Giulia dalle tre
aziende sanitarie (Asfo, Asufc e Asugi) è sempre stata congruente
con i valori assegnati dalla Regione. Questi valori sono ben al
di sotto della soglia del 6 percento definita dagli accordi per
le esternazionalizzazioni".
Riccardi ha quindi rimarcato che "al netto delle prestazioni
legate al Covid e alla riduzione dei tempi d'attesa, la
percentuale di prestazioni erogate dal privato accreditato è
stata del 4 per cento nel 2020 e del 5 per cento nel periodo dal
2021 al 2023. Quindi le aziende sanitarie del Friuli Venezia
Giulia rispettano tutti i tetti di spesa previsti e, anzi, si
mantengono al di sotto del limite massimo previsto e a tra i
livelli più bassi a livello nazionale".
"Le prestazioni ambulatoriali maggiormente erogate dalle
strutture private convenzionate sono, con riferimento alle
quantità, principalmente le analisi di laboratorio (63 per
cento), seguite da medicina fisica e riabilitazione (15 per
cento), diagnostica per immagini (8 per cento), cardiologia (2
per cento) e oculistica (2 per cento) - ha osservato l'assessore
-. Se si analizzano invece gli importi riconosciuti alle
strutture private accreditate, il 37 per cento afferisce alla
diagnostica per immagini, il 18 per cento all'oculistica, il 13
per cento alle analisi di laboratorio, il 9 per cento alla
medicina fisica e riabilitazione, il 4 per cento alla cardiologia
e il 3 per cento all'ortopedia e traumatologia". Per quanto
concerne le prestazioni di ricovero, la disciplina con il maggior
numero di dimissioni è l'ortopedia (37 per cento), segue la
chirurgia generale (21 per cento), l'ostetricia e ginecologia (11
per cento) e la medicina generale (10 per cento)".
"Entrando nel dettaglio dell'esternazionalizzione dei servizi, si
può osservare come i costi siano passati da poco più di 22
milioni nel 2020 a 34 milioni del 2023 - ha detto l'assessore -.
Un aumento di 12 milioni dovuto all'apertura dei punti di primo
intervento (costo delle attività passato da 607mila euro a 4,6
milioni), all'aumento delle attività specifiche per i pronto
soccorso (da 990mila euro a oltre 3 milioni di euro), oltre alla
spesa per i trasporti sanitari, che è passata da 12 milioni a 15
milioni".
Nello specifico delle singole aziende sanitarie "Asufc ha
investito 2,3 milioni per i punti di primo intervento di Gemona
del Friuli e di Cividale, 604mila euro per la copertura dei turni
dei medici di Latisana, l'esternalizzazione della gestione dei
codici bianchi del pronto soccorso di Udine (356.066 euro) e
l'assistenza infermieristica territoriale (712.000 euro). Per
Asfo, ad eccezione delle esternalizzazioni effettuate nel 2023
per le prestazioni di radiologia all'ospedale di San Vito e
Pordenone e dei medici di ginecologia dell'ospedale di Pordenone
(1.091.265 euro), i costi hanno riguardato servizi già
esternalizzati negli esercizi precedenti e in particolare
prestazioni mediche e infermieristiche in pronto soccorso e Rsa.
Infine, le esternalizzazioni di Asugi riguardano i trasporti
secondari e primari, il servizio di assistenza presso l'ospedale
di Monfalcone, il Punto di primo intervento di Grado (attivato
nel 2023 al costo di 310.080 euro) e l'assistenza infermieristica
nella casa circondariale. Si è trattato di investimenti
necessari, perché senza queste esternazionalizzazioni tali
attività avrebbero dovuto essere sospese a causa della carenza di
personale. Abbiamo invece voluto assicurare ai cittadini servizi
e prestazioni sanitarie".
ARC/MA/al