Codroipo, 28 giu - "Questo è il tempo delle scelte che sconta
decisioni non assunte negli ultimi 30 anni: da una cultura ancora
troppo ospedale-centrica, al riequilibrio delle competenze e
delle responsabilità nelle professioni fino ad una
regolamentazione diversa rispetto all'attuale, fra la sanità
pubblica e la medicina generale e le criticità di risorse umane.
La politica ha la responsabilità di affrontare questi nodi e di
decidere, ma per farlo ha bisogno della forza dei professionisti
del sistema sanitario, almeno la parte che non guarda ai
particolarismi. Ci sono competenze e processi ma anche prese di
pozione responsabili che devono essere assunte. Senza questa
voce, la politica non avrà, da sola, la forza per adottare le
decisioni necessarie per un sistema che, così com'è, non potrà
continuare a reggere".
Lo ha detto l'assessore regionale alla Salute, Politiche Sociali
e Disabilità, Riccardo Riccardi nella seconda giornata del
Laboratorio Sanità 20/30 AI (Intelligenza Artificiale) aprendo la
sessione dedicata ad 'Ai e nuove tecnologie a supporto dei
professionisti della salute tecnologia, deontologia e riflessioni
socio-antropologiche a confronto' a villa Manin a Codroipo.
"In regione permane una cultura ospedale-centrica che va modifica
e il sistema professionale deve entrare in questa discussione per
trovare soluzioni e soprattutto per garantire che vengano portate
avanti e per sottolineare la necessità di farlo; un interrogativo
che ci portiamo avanti da 30 anni" ha indicato Riccardi che ha
tracciato la fotografia di un Paese che soffre di carenza di
capitale umano "ed è proprio il sistema sanitario l'area
maggiormente esposta a questa criticità; la tecnologia potrà
aiutarci soprattutto guardando alle professioni infermieristiche,
centrali nel dare risposte ai nuovi bisogni di salute del
cittadino anche tenendo conto dell'inverno demografico".
"Non è possibile ridefinire una riprogrammazione del sistema
senza considerare le strutture per non autosufficienti" ha
aggiunto Riccardi affrontando il tema del numero dei posti letto
"parliamo spesso di quelli degli ospedali dove c'è un
sovradimensionamento rispetto agli acuti e un'insufficienza delle
post-acuzie ma parliamo troppo poco del numero di posti letto che
riguardano le persone non autosufficienti che, in Friuli Venezia
Giulia, sono il doppio rispetto ai posti letto a disposizione nei
nostri ospedali".
Riccardi ha fatto poi un inciso ricordando come una norma del
1995 indicava per gli ospedali di rete almeno 250 posti letto
"sono passati 30 anni e non ne abbiamo realizzato uno".
L'esponente regionale ha fatto anche un bilancio della due giorni
"un evento rilevante con la partecipazione di numerosi
professionisti che hanno discusso di un tema di stringente
attualità" aggiungendo come "l'Ai potrà senza dubbio essere utile
ma, come tutte le tecnologie, senza l'uomo non potrà rispondere a
tutte le necessità di un sistema complesso come quello che stiamo
vivendo".
Con Riccardi, hanno preso parte alla discussione, fra gli altri,
Barbara Mangiacavalli presidente Federazioni nazionali ordini
professioni infermieristiche (Fnopi) e Silvio Brusaferro
professore ordinario Igiene e Medicina preventiva dell'ateneo di
Udine.
La seconda giornata ha trattato, nelle diverse sessioni, anche di
intelligenza artificiale a supporto del lavoro dei professionisti
delle cure primarie, applicata alla medicina territoriale e
nell'innovazione dei percorsi clinici ed assistenziali nelle
aziende sanitare. In mattinata si è svolta, invece, una sessione
dedicata all'Ai applicata alla robotica e alla cardiologia e,
grande interesse, ha suscitato anche la parte dedicata al governo
dei dati condizione per lo sviluppo dell'Ai in sanità ricerca e
pratica clinica.
ARC/LP/al
L'intervento dell'assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi.