Salute: Riccardi, Leo Udina simbolo lotta a malattie croniche
Intitolata al Cavaliere, già segretario di Aned Fvg e scomparso
nel 2023, la sala multimediale di Nefrologia all'ospedale
Maggiore di Trieste
Trieste, 26 giu - "Un uomo che ha dedicato la sua vita al
prossimo, cercando di migliorare le condizioni di tutti i
pazienti affetti da malattie croniche e che, di conseguenza,
hanno un bisogno perpetuo di cure e assistenza. Se il Friuli
Venezia Giulia è ai vertici nazionali per donazioni e trapianti,
molto lo si deve all'impegno di persone come lui e delle
organizzazioni di volontariato del territorio. La strada da lui
indicata è quella di un cambiamento culturale". Così l'assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi ha
voluto ricordare la figura del cav. Leo Udina, a cui è stata
intitolata la nuova aula multimediale della Struttura complessa
di Nefrologia all'ospedale Maggiore di Trieste. Colpito sin da
giovane da una grave malattia renale e segretario regionale
dell'Associazione nazionale emodializzati dialisi e trapianti
(Aned) dal 2011 al 2023, anno della sua scomparsa, Udina nel
corso degli anni ha abbracciato battaglie importanti, dal
trattamento dialitico garantito a tutti i malati all'apertura di
centri di dialisi in tutte le città, dal sostegno alle politiche
di potenziamento del trapianto renale al grande impegno nella
diffusione della conoscenza e dell'informazione sulle patologie
renali. La sala multimediale verrà utilizzata come luogo dove poter
perseguire gli obiettivi divulgativi e formativi mirati
all'aggiornamento e al miglioramento della cura della persona con
malattia renale. Il taglio del nastro è avvenuto questa mattina
alla presenza, tra gli altri, del direttore generale di Asugi
Antonio Poggiana, del rettore dell'Università di Trieste Roberto
Di Lenarda, dei vertici del reparto di Nefrologia di Asugi, del
segretario regionale di Aned Valentino Adamo, della moglie e del
figlio di Leo Udina. Nell'occasione, Riccardi ha indicato come la risposta ai bisogni
sanitari nel territorio non debba essere orientata solo alla fase
di acuzia ma anche all'aspetto della cronicità. "Si tratta - ha
osservato l'assessore - di una condizione sempre più frequente
all'interno di una popolazione dall'età media sempre più alta. In
questo quadro, il sistema sanitario ha il compito di cogliere le
trasformazioni della società e di adattare di conseguenza il
servizio offerto. Su questo aspetto Leo Udina ha fondato la
battaglia di una vita intera. Si chiedeva cosa potesse dare alla
comunità senza pensare a cosa da essa potesse ricevere". La Nefrologia costituisce una delle branche della Medicina più
interessata alla cronicità: il paziente può infatti passare da un
periodo più o meno lungo di malattia in terapia "conservativa",
durante la quale prevalgono le cure dietetiche e farmacologiche
in ambulatorio o in nefrologia, alla delicata fase di inserimento
nel trattamento dialitico, alla stabilizzazione in dialisi per un
periodo più o meno prolungato e, infine, al trapianto renale. La malattia renale cronica coinvolge circa il 7 percento della
popolazione italiana e spesso coesiste con altre patologie
croniche, come il diabete e le malattie cardiovascolari. Il suo
decorso può condurre, in una parte dei casi, alla necessità di
trattamenti avanzati tra cui la dialisi e il trapianto. A
Trieste, le persone con malattia renale cronica seguite
regolarmente negli ambulatori sono alcune migliaia e i pazienti
che necessitano di un trattamento di sostituzione della funzione
renale circa 300. Di questi 150 sono trapiantati e 150 dializzati.
ARC/PAU/gg
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