L'assessore: i risultati dello studio dell'Università Tor Vergata
dicono che la direzione intrapresa dalla Regione è quella giusta
Pordenone, 20 giugno - "Il Servizio sanitario del Friuli
Venezia Giulia ha registrato un complessivo miglioramento delle
performance valutato in 8 punti percentuali rispetto alla
rilevazione del 2023. Una tendenza che continua a mostrare
risultati positivi, evidenziando dal 2017 ad oggi, un incremento
che va dallo 0.35% allo 0.50% attuale, con una tendenza a
ulteriori progressioni. Il report conferma l'evoluzione positiva
dello stato generale del Servizio sanitario regionale, con un
miglioramento netto rispetto all'anno precedente, in linea con
quello avviato nel 2018, che porta la nostra regione vicina ai
massimi livelli della classifica".
Lo ha detto oggi pomeriggio l'assessore regionale alla Salute,
Riccardo Riccardi, commentando i dati emersi del report
"Opportunità di tutela della Salute: le performance regionali"
redatto dall'Università Tor Vergata di Roma e presentato questa
mattina nella Capitale: il rapporto mostra un'analisi della
sanità nazionale e regionale tra le più attese dell'anno.
"I grandi sistemi - ha commentato Riccardi - si muovono con
velocità che non sono percepibili allo sguardo quotidiano. Per
questo la visione prospettica che ci offre lo studio Crea è
dirimente rispetto a qualsiasi polemica: è con il governo del
centrodestra che alla sanità regionale è stata impressa una
svolta verso il miglioramento. Non siamo noi a dirlo ma un ente
terzo, indipendente e autorevole come l'Università di Tor
Vergata. Solo con una riorganizzazione efficace, quella che
nessuno ha avuto coraggio di fare nei precedenti trent'anni,
garantiremo un futuro alla sanità. Un passato di indecisioni e
scelte discutibili - rimarca l'assessore - ci hanno presentato un
conto salato che stiamo pagando assieme alla popolazione. Da oggi
non si può arretrare di un passo e scegliere la strada
dell'efficienza organizzata, della partecipazione e della
responsabilità".
La valutazione complessiva delle performance degli indicatori
individuati dal rapporto Crea è passata dallo 0.42% attribuito lo
scorso anno, allo 0.50% indicato sul rapporto 2024: un incremento
che ha portato la sanità del Friuli Venezia Giulia a raggiungere
livelli di tutela socio-sanitaria valutati complessivamente
omogenei e con una netta tendenza al miglioramento complessivo.
Per chiarezza, gli indicatori del rapporto pongono al 100%
l'obiettivo massimo raggiungibile.
La disamina degli indicatori di performance analizzati
dall'Università Tor Vergata mostra delle criticità nell'indice di
implementazione della rete oncologica e nel tasso di attuazione
del Fascicolo sanitario elettronico per quanto riguarda gli
indicatori dell'innovazione. Per quanto riguarda il sociale, le
voci critiche sono sempre due: la prima è il tasso di disabili
e/o anziani che ricevono assistenza domiciliare integrata con
servizi sanitari e il tasso di persone deboli o a rischio
(anziani e poveri) che ricevono interventi per l'integrazione
sociale.
"Su questi temi in particolare - ha proseguito l'assessore -
anche alla luce della revisione dell'impianto organizzativo che
la sanità regionale dovrà varare, stiamo costruendo una rete di
assistenza territoriale che dovrà dare risposte a questi bisogni
intervenendo in modo organico sulla realtà locale".
L'ultimo indicatore in zona rossa è il tasso di accesso al Pronto
soccorso che continua a palesare un utilizzo inappropriato dei
servizi di Emergenza Urgenza da parte della popolazione: vanno
contenuti gli accessi di codici bianchi e verdi ampliando
l'assistenza territoriale. Anche gli indicatori
economico-finanziari mostrano delle contenute criticità come
l'incidenza dei consumi sanitari sui consumi e la spesa sanitaria
totale pro-capite.
"Ricordiamoci - ha aggiunto l'esponente dell'Esecutivo regionale
- che siamo una delle regioni più 'vecchie' d'Italia, la
cronicità diffusa è un elemento che incide particolarmente sui
'consumi di salute' e la riorganizzazione del sistema viene
attuata per modellare, anche su questi temi, risposte adeguate".
Numerosi gli indicatori che segnano la positività e che, quindi,
contribuiscono al miglioramento complessivo della performance
della Regione: partendo dal raggiungimento dell'equilibrio
nell'indicatore relativo alla Spesa sanitaria pubblica pro-capite
ovvero la distanza tra la spesa sanitaria pubblica regionale e
quella della media europea. Completamente in equilibrio
l'indicatore relativo alla dimensione dell'equità nel quale per
primo si evidenzia la positività del tasso di persone che hanno
effettuato ricoveri per prestazioni a bassa o media intensità in
un'altra regione.
"Questo significa che - puntualizza Riccardi - l'attrattività del
nostro sistema sanitario resiste e che riusciamo a contenere il
numero delle persone che emigrano per avere una risposta al loro
bisogno di salute".
Importante anche il risultato positivo degli altri due
indicatori: il primo che evidenzia la quota delle prestazioni
specialistiche ambulatoriali in priorità B (10 giorni) nei tempi
previsti (oltretutto in miglioramento); così come il secondo: il
tasso di rinuncia alle prestazioni per motivazioni economiche,
liste d'attesa lunghe, costi eccessivi.
Nell'ambito dell'innovazione, il rapporto Crea identifica
positivamente l'indice relativo al numero di interventi
realizzati con tecniche minivasive e, nel sociale, il tasso di
over 75 non autosufficienti in trattamento socio-sanitario
residenziale.
Molto interessante, inoltre, la valutazione espressa sul tasso di
ospedalizzazione evitabile per patologie croniche che rientra
nella media nazionale e mostra elementi di miglioramento, così
come la speranza di vita senza limitazioni funzionali (over 65),
l'indice di popolazione con stili di vita corretti e quello
relativo alla mortalità post infarto acuto e il tasso di adesione
alla prevenzione vaccinale nei bambini e negli anziani.
"Questo significa - spiega ancora l'assessore - che le politiche
di prevenzione e una capillare campagna di informazione ed
educazione alla salute stanno dando i loro frutti: tutti questi
indicatori non solo rientrano nella media nazionale ma presentano
riscontrabili tassi di miglioramento".
Nel complesso, dunque, la dodicesima edizione del rapporto
stilato dall'Università Tor Vergata, "ci conforta nella validità
della direzione che stiamo imprimendo al Servizio sanitario del
Friuli Venezia Giulia. Non era facile - sostiene il responsabile
della Salute nella Giunta Fedriga - ottenere risultati subito
dopo la pandemia. Ma, rispetto alla rilevazione precedente, gli
indicatori ci mostrano che, nonostante il lavoro da fare sia
ancora lungo, la direzione è quella corretta".
ARC/COM/LIS/gg