Autonomia: Roberti, ok definitivo ddl per introduzione enti intermedi
Trieste, 18 nov - "Abbiamo approvato in via definitiva il ddl
per reintrodurre il livello di governo intermedio nello Statuto
regionale. Il testo andrà in Aula a gennaio e prevede quelle
modifiche statutarie necessarie per riportare le province in
Friuli Venezia Giulia. Dopo l'approvazione in Giunta e l'intesa
raggiunta al Cal, oggi abbiamo inserito anche un'ulteriore
aggiunta dedicata all'abrogazione di disposizioni dello Statuto
ormai superate, intervento che costituisce l'occasione per
avviare un restyling 'a diritto vigente' dello Statuto di
autonomia anche in vista dell'importante appuntamento del 2023
ovvero il suo sessantesimo anniversario".
Lo ha riferito l'assessore regionale alle Autonomie locali,
Pierpaolo Roberti, informando sullo schema di proposta di legge
costituzionale ai sensi dell'art. 63 dello Statuto regionale di
autonomia, avente ad oggetto "Modifiche alla legge costituzionale
31 gennaio 1963, n. 1 (Statuto speciale della Regione autonoma
Friuli Venezia Giulia) in materia di enti locali.
"La proposta, dopo essere stata approvata in via preliminare
dalla Giunta regionale, ha ricevuto anche l'intesa del Consiglio
delle Autonomie locali (Cal) con solo due astensioni - ha
ricordato Roberti -; un'intesa che è espressione da parte del
territorio di una mancanza di un ente intermedio per le politiche
di area vasta capace di coordinare lavoro e funzioni ad un
livello più basso rispetto a quello della Regione il cui compito
è quello di legiferare, fare programmazione ma non occuparsi di
gestione del territorio".
Roberti ha rimarcato il percorso compiuto con la richiesta di
intesa al Cal: "un atto che non era necessario ma lo abbiamo
voluto proprio perché, quando le province sono state espunte
dal nostro ordinamento, il voto del Cal non fu richiesto.
L'attuale Giunta ha voluto invece richiederne specificamente
l'intesa per dare voce alle esigenza delle comunità".
Come ha spiegato Roberti, nel corso della predisposizione della
proposta di legge costituzionale per reintrodurre il livello di
governo intermedio nello Statuto regionale, si è rilevato che lo
stesso presenta alcune norme che in ragione delle riforme
costituzionali succedutesi nel tempo non trovano più
applicazione. Da qui la necessità di apportare ulteriori
modifiche allo Statuto di autonomia in occasione della
presentazione della proposta di legge costituzionale.
Fra i principali contenuti dell'impianto normativo vi è la
previsione di enti di area vasta ad elezione diretta, intermedi
fra la Regione e i Comuni, titolari di funzioni amministrative
proprie e di quelle conferite con legge regionale, ivi comprese
quelle attualmente esercitate dagli Edr.
"La presente riforma dello Statuto regionale costituisce, quindi,
- ha concluso Roberti - l'occasione per togliere dallo stesso
alcune norme implicitamente abrogate in attuazione della clausola
di maggior favore di cui all'articolo 10 della legge
costituzionale n. 3/2001 di riforma del Titolo V della
Costituzione".
ARC/LP/pph
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