Salute: Riccardi, cooperazione sociale 'terza via' strategica per Fvg
L'assessore in Commissione III del Consiglio regionale
Trieste, 18 gen - "Credo che la cooperazione sociale possa,
anzi, debba ricoprire un ruolo primario, oltre che strategico, in
quella che è una delle linee di indirizzo di questa
Amministrazione, ovvero lo sviluppo della collaborazione tra
pubblico e privato al fine di dare le migliori risposte alle
esigenze dei cittadini". Lo ha detto oggi l'assessore regionale alla Salute Riccardo
Riccardi in sede di Commissione III del Consiglio regionale
dedicata all'audizione delle Organizzazioni di cooperazione
sociale. Nel dettaglio sono intervenuti i rappresentanti di Agci
Solidarietà Fvg, Confcooperative Federsolidarietà Fvg e
Legacoopsociali. Come ha spiegato l'esponente della Giunta regionale, il sistema
si trova di fronte a una serie di sfide molto impegnative, come
ad esempio i processi che afferiscono all'integrazione socio
sanitaria. "Il conseguimento di questo risultato - ha detto
Riccardi - dipende anche da come sapremo valorizzare le
opportunità che è in grado di offrire la cooperazione sociale,
come 'terza via' tra il libero mercato e l'organizzazione
pubblica delle Istituzioni". Il ragionamento dell'assessore guarda oltre ai meccanismi
relativi ai semplici affidamenti di servizi, puntando soprattutto
al tema della coprogettazione: un terreno che vede da tempo la
Regione aperta a questi percorsi che hanno al centro la
partnership tra pubblico e privato, mettendo insieme tutte le
forze - in termini di capitale umano, di competenze e di risorse
- attraverso programmi di intervento condivisi. Come ha osservato Riccardi, molti sono i settori a cui applicare
questa strategia all'interno di un programma che mira al
rafforzamento della coesione sociale con al centro, anche, la
prosecuzione della revisione delle strutture residenziali per non
autosufficienti. Infine, in relazione alle condizioni di chi opera nella
cooperazione sociale, l'assessore è stato chiaro parlando del
fatto che il cosiddetto "lavoro sociale" debba diventare
"lavoro", perché l'inserimento occupazionale "è fondamentale per
dare l'opportunità alle persone di essere autonome e incluse
nella società".
ARC/GG/ma
L'assessore regionale Riccardo Riccardi mentre interviene in Aula
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