Durante l'incontro, l'esponente dell'Esecutivo regionale ha fatto
riferimento anche all'interpretazione del Dl81
Udine, 18 dic - "L'evoluzione del Sistema di Protezione civile
ha permesso la formazione di 250 volontari in grado di operare in
maniera specifica per la messa in sicurezza dei beni culturali in
situazioni di criticità, come è accaduto per i volumi della
biblioteca vescovile di Forlì nell'emergenza Romagna, nell'estate
scorsa. Uno straordinario patrimonio di conoscenza e di generosa
disponibilità che ci vede ancora una volta all'avanguardia a
livello nazionale. Per questo ringrazio i volontari e tutti
coloro che hanno collaborato, tra cui la Soprintendenza e i
carabinieri nel nucleo Tutela patrimonio culturale (Tpc)".
Lo ha sottolineato questo pomeriggio l'assessore regionale con
delega alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, Riccardo
Riccardi, intervenuto a Udine, nella sede di via Zanon della
Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli
Venezia Giulia, all'evento "Incontriamoci in Soprintendenza. La
messa in sicurezza e salvaguardia del patrimonio culturale in
casi emergenziali" incentrato sul tema, appunto, della formazione
dei volontari di Protezione civile nella messa in sicurezza di
beni culturali a seguito di eventi calamitosi.
All'evento hanno preso parte, tra gli altri, il soprintendente ad
interim Archeologia belle arti e paesaggio del Friuli Venezia
Giulia e direttore segretariato regionale del ministero della
cultura per il Friuli Venezia Giulia, il direttore centrale della
Protezione civile regionale, Amedeo Aristei, numerosi volontari
di protezione civile e delle associazioni di protezione civile
del Fvg.
Soprintendenza Fvg e Protezione Civile regionale hanno siglato,
in occasione del 40° anniversario del terremoto del 1976, una
convenzione che ha, tra gli scopi principali, la formazione dei
volontari nello specifico settore della messa in sicurezza dei
beni culturali in caso di eventi emergenziali. La convenzione è
stata confermata una prima volta nel 2018 ed è al momento in fase
di rinnovo.
La formazione avviene tramite il "Corso di formazione di base per
la messa in sicurezza di beni mobili a seguito di eventi
calamitosi" e ha lo scopo di fornire ai volontari di protezione
civile le nozioni fondamentali sulla normativa in vigore nel
settore dei beni culturali e sulle operazioni di recupero, messa
in sicurezza, imballaggio, trasporto di beni storico artistici
colpiti da questi eventi.
"Dal 2016 a oggi - ha ribadito Riccardi - sono stati formati
circa 250 volontari che hanno dato il loro contributo consapevole
a seguito della tempesta Vaia che ha colpito il Fvg nell'ottobre
2018 ma anche nei recenti eventi calamitosi che hanno interessato
sia il Fvg che e il nord d'Italia nel 2023 col maltempo nella
bassa friulana e l'alluvionale in Emilia Romagna. A Forlì, in
particolare, hanno collaborato alla messa in sicurezza di 200mila
volumi del valore di 5 milioni di euro, attraverso più colonne
mobili partite dalla sede di PcrFvg di Palmanova".
Durante l'incontro, l'esponente dell'Esecutivo ha fatto
riferimento anche all'interpretazione del Dl81: "Grazie
all'azione celere e incisiva dalla Regione e del Governo, il
Parlamento ha fatto chiarezza sulle responsabilità dei nostri
volontari, che non rischieranno azioni penali. Stiamo quindi
andando a chiudere e ad archiviare questa brutta vicenda che,
diversamente, avrebbe posto fine alla straordinaria esperienza
della protezione civile, nata dalla grande lezione di Giuseppe
Zamberletti, dalle macerie del sisma del 1976".
ARC/PT/gg
L'assessore Riccardo Riccardi interviene all'incontro nella sede di Udine della Soprintendenza
La platea
L'assessore Riccardo Riccardi interviene all'incontro dedicato alla messa in sicurezza dei beni culturali