Stamani riunione tecnica per diffondere modi e data del primo test
Palmanova, 6 set - "Un sistema estremamente prezioso, che
rientra in una politica di prevenzione che il Paese sta assumendo
con grande responsabilità, più che mai utile vista la crisi
climatica che stiamo vivendo, con eventi e calamità avversi
importanti che ormai si presentano con una frequenza e con una
violenza alle quali non eravamo abituati. Il lavoro svolto per
arrivare fino a questo punto è stato un lavoro estremamente
importante, prima di tutto per la salvaguardia della vita umana e
perché si pone come grande momento di crescita culturale, di
presa di coscienza, di responsabilizzazione, verso sé stessi e
gli altri".
Lo ha sottolineato l'assessore con delega alla Protezione civile
del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, che questa mattina,
nella sede di Palmanova della PcrFvg, ha preso parte a un
incontro tecnico dedicato alla diffusione della data del primo
test di It-Alert, il nuovo sistema di allarme pubblico nazionale
che interesserà la nostra regione il 12 settembre 2023, intorno
alle ore 12.
Hanno preso parte al vertice, tenutosi in Sala Ottagonale, in
parte anche in videoconferenza, le prefetture, i referenti dei
gestori telefonici, delle reti stradali, delle scuole e tutte le
realtà chiamate, ciascuna secondo la propria competenza, a
informare i cittadini del Friuli Venezia Giulia e le persone che,
al momento del test, si troveranno fisicamente sul territorio
della nostra regione. La finalità è anche quella di comunicare i
modi e le forme del test anche a chi è in ingresso Stato, tramite
i confini di Austria e Slovenia, così da consentire al maggior
numero di persone di non trovarsi impreparate.
"È un tipo di tecnologia già operativa in altri Stati e oggi
viene messa a disposizione del sistema e del cittadino italiano -
ha spiegato Riccardi -. Una volta a regime, lo raggiungerà
direttamente al suo telefonino tramite un suono particolare e
subito riconoscibile, informandolo circa un evento calamitoso
estremamente grave in atto, o prossimo ad accadere,
consentendogli in questo modo di raggiungere un luogo sicuro, di
mettersi al riparo e contenere quindi gli effetti della
situazione di criticità, in casi specifici estremi: maremoto,
collasso di grandi dighe, attività vulcanica, incidenti nucleari
ed emergenze radiologiche, incidenti industriali di impianti che
prevedono un piano di emergenza esterno e precipitazioni intense,
tutti di elevata gravità".
"La finalità di questo sistema, che va a implementare quelli di
allerta già operativi, è quella propria della protezione civile,
una lezione che il Friuli Venezia Giulia ha ben appreso grazie
alla fondamentale via segnata dal commissario straordinario per
la ricostruzione dopo il terremoto del 1976, Giuseppe Zamberletti
- ha ricordato Riccardi - : conoscere il rischio per prevenirlo,
conoscere gli effetti di una calamità per poterla affrontare con
prontezza, tempestivamente, con gli strumenti appropriati, con
continua formazione, con specializzazione del personale, dai
volontari ai funzionari, in una piramide operativa sempre
connessa, che vede dei Comuni i punti di riferimento territoriali
fondanti, la Prc regionale all'apice, in stretto collegamento con
il Dipartimento nazionale. La finalità è salvare vite umane,
contenere i danni, proteggere il territorio in cui vivono le
nostre comunità e dove vivranno le future generazioni".
ARC/PT/gg
Al centro l'assessore regionale Riccardo Riccardi nel corso del suo intervento