Palmanova, 30 mag - "Con l'approvazione all'unanimità da
parte del Consiglio delle autonomie locali (Cal) del Documento
programmatico della Regione Friuli Venezia Giulia sul Fondo
nazionale per la non autosufficienza, andiamo verso
l'approvazione definitiva delle linee programmatiche che danno
attuazione al Piano nazionale della non autosufficienza
2022-2024, che ha come obiettivo la graduale realizzazione dei
Livelli essenziali delle prestazioni sociali (Leps), a sostegno
della domiciliarità delle persone non autosufficienti o con
disabilità".
Le parole dell'assessore regionale con delega alla Salute,
disabilità e politiche sociali del Friuli Venezia Giulia,
Riccardo Riccardi che ieri ha preso parte al Cal, riunitosi nella
sede di Udine della Regione, per la prima volta dopo le elezioni
regionali 2023.
"Il fondo nazionale per la non autosufficienza ha previsto, nel
triennio 22-24, un aumento delle risorse per il Friuli Venezia
Giulia per 18.424.000 per il 2022, di 18.736.000 per il 2023 e di
19.866.000 per l'anno 2024, oltre a 320.000 euro, per il
triennio, per i progetti di vita indipendente" ha spiegato ancora
Riccardi ricordando che queste risorse devono prevedere, oltre a
interventi come gli assegni di cura, anche la destinazione di una
quota dei fondi per l'implementazione dei servizi destinati alla
domiciliarità.
"A questi fondi si integrano quelli destinati al rafforzamento
dei servizi sociali per il Pua: 480.000 nel 2022, e 1.520.000
euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024 - ha dettagliato
Riccardi -. La Regione finanzia, fin dal 2014, il tema della non
autosufficienza, con fondi propri quali il Fondo per l'autonomia
possibile e l'assistenza a lungo termine (Fap), il fondo Sla e il
fondo per i gravi-gravissimi, che per il 2022 ha comportato un
impegno di spesa di oltre 39 milioni di euro".
"Andiamo a garantire i Livelli essenziali di processo che
prevedono, per la persona anziana e per la persona con
disabilità, la garanzia di un percorso assistenziale integrato a
partire dall'accesso, tramite il Punto unico d'accesso (Pua),
alla valutazione multidimensionale, per il tramite dell'equipe
integrata sociosanitaria - è entrato ancora nel dettaglio
Riccardi -, e alla definizione condivisa del piano assistenziale
individualizzato, contenente l'indicazione degli interventi
modulati secondo l'intensità del bisogno, come già previsto dalla
Legge regionale 22/2019, la legge di riforma sanitaria e
sociosanitaria".
Sia i Leps di erogazione dei servizi che quelli di processo sono
garantiti dai Servizi sociali dei Comuni e per garantire
l'efficacia di questi percorsi sono previsti dei finanziamenti
destinati agli ambiti sociali dei Comuni per il rafforzamento del
Pua.
"La definizione del documento di programmazione ha visto il
coinvolgimento dei diversi portatori di interesse: parti sociali,
consulta disabili, servizi sociali e sanitari - ha ricordato
Riccardi -, per condividere obiettivi e percorsi".
A tal fine vengono definiti i Livelli essenziali delle
prestazioni sociali che prevedono livelli essenziali di
erogazione di servizi, come l'assistenza domiciliare sociale,
l'assistenza sociale integrata con i servizi sanitari, nuove
forme di coabitazione solidale delle persone anziane, servizi
sociali di sollievo e di supporto, e gli assegni di cura.
ARC/PT/gg
L'sssessore alla Salute Riccardo Riccardi