Faedis, 12 feb - "Nutriamoci della storia di questi ragazzi
che ci hanno dato la libertà. Arrivando ai grandi della terra,
farebbe comprendere che dopo una guerra c'è sempre una pace e,
nel loro caso, una riconciliazione. All'Apo il compito di
continuare a raccontare questa storia perché senza il ricordo non
ci può essere un futuro migliore".
Con queste parole il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia,
Riccardo Riccardi, è intervenuto oggi a Faedis e nella frazione
di Canebola per la celebrazione nel 78. anniversario dell'eccidio
delle malghe di Porzus. Per l'occasione erano presenti tra gli
altri anche per il ministro per i Rapporti con il Parlamento,
Luca Ciriani, i primi cittadini di Faedis, Claudio Zani, e di
Attimis, Sandro Rocco, insieme a numerosi sindaci e a referenti
di Associazioni combattentistiche e d'arma, autorità militari e
religiose. Alla celebrazione presente pure il presidente del
Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin.
"È importante che questa drammatica vicenda sia riconosciuta e
sia un valore del nostro Paese - ha aggiunto Riccardi -. Quella
di oggi è una cerimonia commossa e commovente, entrata da decenni
nel cuore della gente friulana; da alcuni anni è entrata a far
parte anche del bagaglio di conoscenze degli storici, dei docenti
universitari e degli uomini di cultura che confermano che, quello
delle malghe, non fu che uno dei tanti episodi drammatici di cui
è costellata la guerra di Liberazione".
"Di episodi connotati da violenza e sopraffazione ve ne furono
molti altri come atrocità e numero di persone che persero la
vita: pensiamo al nostro Friuli e al tragico eccidio di Avasinis
dove furono uccisi dai nazisti 51 tra uomini e donne e bambini,
così come il vicino eccidio di Torlano di Nimis, con 33 tra
uomini donne e bambini trucidati. Sono episodi di una atrocità
immensa, che ci lasciano senza parole. La loro esecrazione è
comune a tutti noi e travalica ogni schieramento politico e
culturale" ha ricordato il vicegovernatore nel suo intervento.
"Grazie, allora, ai partigiani della Osoppo, non solo per
l'impegno profuso nel mantenere viva la memoria in questi decenni
ma per il clima di sereno confronto che l'associazione è riuscita
a mettere in atto, consentendo di trovarci oggi in una situazione
in cui sono scomparse le asprezze del passato - ha aggiunto
ancora Riccardi -. Grazie, alla Osoppo, per la grande lezione di
libertà. Sarà importante, anche nei prossimi anni, che vengono
sviluppati progetti e idee che sono state elaborate in questo
periodo: occorre che il simbolo di questa storia di libertà, cioè
delle malghe di Porzûs, sia valorizzata al massimo".
La celebrazione, come di consueto organizzata dall'Associazione
partigiani Osoppo (Apo), in collaborazione coi Comuni di Attimis
e Faedis, ha visto la partecipazione anche di gruppo di ragazzi
della Casa dell'Immacolata di don Emilio de Roja.
La cerimonia ha visto un primo momento commemorativo in piazza
Primo Maggio, a Faedis, cui ha fatto seguito un secondo momento
solenne, con la messa officiata da don Marco Minin, il cappellano
militare della Brigata "Julia", nella Parrocchiale della frazione
di Canebola. Qui è stata ricordata la figura di don Redento
Bello, nome di battaglia "don Candido", nel decimo anniversario
della sua scomparsa.
Infine si è tenuto il pellegrinaggio alle malghe di Topli Uorch
(a Porzûs di Attimis) dove sono stati onorati i caduti della
Brigata Osoppo con la deposizione di una corona, di un mazzo di
fiori e con la recita delle preghiere.
ARC/PT/al
Una fase della cerimonina svoltasi in piazza a Faedis, alla presenza del vicegovernatore Riccardo Riccardi
La deposizione di fiori a malga Porzus, alla presenza del vicegovernatore Riccardo Riccardi e del ministro Ciriani
L'intervento del vicegovernatore Riccardo Riccardi durante la cerimonia svoltasi nella chiesa di Canebola