Trieste, 28 set - "Sedici invii in mediazione col
coinvolgimento di 22 autori di reato, di 32 persone offese e di 8
coppie di genitori sono numeri importanti, che dimostrano come il
percorso della giustizia riparativa rappresenti uno strumento di
grande validità sociale e di alto valore umano, in particolare
nei tempi complessi che stiamo vivendo, segnati da forti tensioni
e spesso da un individualismo che frantuma il senso e il vissuto
di comunità".
Lo ha sottolineato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia,
Riccardo Riccardi intervenuto questa mattina a Trieste al
convegno "Giustizia riparativa, risorsa per la comunità" promosso
da Cassa delle Ammende, dall'associazione La Voce e dalla
Regione.
"Il confronto di oggi è una tappa importante del percorso
regionale avviato sul tema della riparazione e della mediazione
penale, reso possibile da un piano cofinanziato dalla Regione,
ideato per favorire la crescita e l'inclusione sociale delle
persone in esecuzione penale e per promuovere, appunto,
interventi di giustizia riparativa", ha spiegato Riccardi.
Oltre 100mila euro sono stati stanziati dalla Regione per il
potenziamento delle attività di supporto all'integrazione sociale
e lavorativa della persona detenuta, in particolare per uomini e
donne vicini alla dimissione; per l'avvio di programmi di
inserimento sociale-lavorativo e accompagnamento al lavoro; per
la sperimentazione di interventi di giustizia riparativa e
percorsi di mediazione penale rivolti a persone sottoposte a
misure e sanzioni di comunità.
"La Regione - ha spiegato il vicegovernatore - ha promosso la
realizzazione di percorsi formativi, in accordo con tutte le
istituzioni interessate tra cui Procura, avvocati, enti
territoriali e terzo settore, per 20 operatori che fanno capo a
Ufficio esecuzione penale esterna, Servizio sociale dei Comuni,
aziende sanitarie e Centro giustizia minorile".
"L'obiettivo della formazione - ha dettagliato Riccardi - è
quello di sviluppare le migliori competenze nella gestione dei
conflitti in ambito penale e nelle azioni di supporto alle
vittime, operando per la ricostruzione dei legami tra chi ha
commesso il reato, la vittima e la loro comunità, con colloqui e
momenti di confronto, col coinvolgimento pure di associazioni di
vittime, giovani, famiglie e il tessuto sociale di riferimento".
ARC/PT/pph