Prot. civile:Riccardi, sorveglianza sanitaria su flussi ma non da soli
Udine, 8 mar - "Nel momento in cui i flussi di profughi
dovessero intensificarsi si apre uno dei quesiti che maggiormente
ci preoccupa e che riguarda ciò che sarà contenuto nell'imminente
ordinanza del Dipartimento nazionale di Protezione civile, ovvero
ciò che viene definita attività di sicurezza sanitaria
all'ingresso del Paese. Il Friuli Venezia Giulia ha tre confini -
Fernetti, Tarvisio, Gorizia - ed è evidente che si pone il
problema di come risolvere questa esigenza di sicurezza
sanitaria. Saremo tutti coinvolti ma non tutto può pesare sulle
spalle della Regione e per questo abbiamo già richiesto nel caso
l'intervento dell'Esercito". Lo ha rimarcato il vicegovernatore con delega alla Salute e
Protezione civile, Riccardo Riccardi, nel corso della Consulta in
forma plenaria dei coordinatori dei gruppi comunali e delle
associazioni di volontariato della Protezione civile che si è
tenuta ieri ieri al teatro Giovanni da Udine alla presenza di
rappresentanti di 163 comuni e 28 associazioni. Riccardi, dopo aver ringraziato i volontari partiti dal Friuli
Venezia Giulia, ha fatto il punto sulla situazione per capire
come gestire al meglio il campo di smistamento che verrà
allestito probabilmente ai confini con la Romania e tutti coloro
che sono e saranno impegnati in questa missione importante per
portare aiuto ad un Paese martoriato. "Due saranno i pilastri, gestiti da un'unica piattaforma: il
primo è quello dell'accoglienza, incardinato nella responsabilità
delle Prefetture e gestito dai Comuni, dall'altro la struttura
sanitaria. Alla Protezione civile regionale sono assegnati i
compiti di organizzare e accompagnare i convogli di farmaci
destinati ai confini dell'Ucraina".
"I flussi si stanno moltiplicando e non hanno una caratteristica
ancora definita per quanto riguarda le destinazioni. Questo è un
aspetto importante per gestire l'attività di sorveglianza
sanitaria, in particolare in una condizione di pandemia che
sebbene in flessione è ancora presente. La popolazione ucraina ha
bassa percentuale di vaccinazione e per questo dovremo
organizzare la possibilità di somministrazione e tra gli arrivi
sono state rilevate presenze di persone positive: qualora il
numero degli ingressi aumentasse, su indicazione del Ministero
della Salute e del Dipartimento nazionale di Protezione civile,
dovremo organizzare delle strutture che possano accogliere queste
persone per il periodo di quarantena e spazi per coloro che sono
stati a contatto". In merito all'eventuale utilizzo di iodio qualora vi fossero
fuoriuscite di radiazioni da centrali nucleari colpite durante
conflitto e alla valutazione della sua disponibilità in regione,
Riccardi ha reso noto "senza fare terrorismo, ma senza nemmeno
sottovalutare la questione" che la Regione sta monitorando
tramite le farmacie come poter organizzare la preparazione.
"Stiamo lavorando per capire quali possano essere le
disponibilità in caso, per ora del tutto teorico, di necessità. I
nostri volontari partiranno tutti - ha assicurato Riccardi - con
lo iodio in tasca".
ARC/EP/pph
La Consulta plenaria di Protezione civile regionale tenutasi ieri al teatro Giovanni da Udine
Il vicegovernatore Riccardo Riccardi (secondo da sinistra nella foto) alla Consulta plenaria di Protezione civile tenutasi ieri al teatro Giovanni da Udine
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