Il vicegovernatore alla celebrazione di ricordo del funzionario
che salvò migliaia di israeliti dallo sterminio
Udine, 5 mar - "È importante ricordare il valore di persone
come Giovanni Palatucci: un simbolo, insieme a tanti altri uomini
e donne che hanno consentito ai nostri paesi di vivere in libertà
e democrazia. Necessaria l'analogia con l'attualità: nessuno
avrebbe mai immaginato, nelle occasioni che attraversano questi
momenti di ricordo, di dover vivere ciò che stiamo vivendo alle
porte dell'Europa. Mai come in questi giorni ognuno di noi è
chiamato a fare qualsiasi gesto possibile per consentire il
sostegno alle popolazioni colpite dalla guerra in Ucraina,
sperando che il buon senso e la pace ritornino, e che la capacità
del dialogo riesca a ricostruire delle relazioni e a porre fine
al conflitto".
Lo ha detto il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia Riccardo
Riccardi che questa mattina è intervenuto a Udine, nel Parco
della Rimembranza, alla cerimonia di piantumazione di un gelso a
ricordo del questore reggente della questura di Fiume, Giovanni
Palatucci, morto a 36 anni nel campo di sterminio di Dachau nel
febbraio del 1945, deportato dopo aver salvato dallo sterminio
migliaia di persone, perlopiù di fede ebraica. Una cerimonia
organizzata, d'intesa, dal Comune e dalla Questura di Udine, alla
quale ha preso parte anche il presidente del Consiglio regionale,
Piero Mauro Zanin, in concomitanza con la celebrazione, il 6
marzo, della Giornata dei giusti dell'umanità.
"La Giunta del Friuli Venezia Giulia e il governatore
Massimiliano Fedriga garantiscono l'impegno della Regione a
sostenere le popolazioni ucraine nelle attività di accoglienza
con tutte le iniziative possibili - ha detto Riccardi -. Credo
che lezioni importanti di uomini come Palatucci rappresentino uno
stimolo, uno sforzo, per cercare di fare tutto quello che è
possibile affinché situazioni del genere non si ripetano e vadano
a sostegno di coloro che ingiustamente oggi sono colpiti; nelle
possibilità dei nostri gesti, che mai potranno essere così
importanti come il valore del sacrificio della vita del giovane
questore reggente ricordato oggi".
Giovanni Palatucci, nato a Montella (Avellino) nel 1909, prima in
servizio alla questura di Genova, fu assegnato poi a quella di
Fiume. Divenuto questore reggente, per la sua attività di
contrasto alla persecuzione nazista, dopo aver salvato la vita a
migliaia di cittadini, soprattutto di fede ebraica, nel febbraio
del 1944 fu arrestato e incarcerato a Trieste. Internato nel
campo di sterminio di Dachau, vi morì per gli stenti e le sevizie
subiti.
Nel 1990 ha ricevuto dallo Yad Vashem, l'Ente nazionale ebraico
per la memoria della shoah, il massimo onore ed è stato
riconosciuto "Giusto tra le Nazioni". Nel 1995 è stato insignito
dal Presidente della Repubblica della medaglia d'oro al merito
civile. Nel 2004 si è concluso il processo di primo grado per la
beatificazione ed è stato proclamato "Servo di Dio".
ARC/PT/ma
Il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi a Udine, nel Parco della Rimembranza, alla cerimonia di piantumazione di un gelso a ricordo di Giovanni Palatucci.
Il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi a Udine, nel Parco della Rimembranza, alla cerimonia di piantumazione di un gelso a ricordo di Giovanni Palatucci.