Covid: Riccardi, ancora maggior frequenza test operatori case riposo
Ricorso massiccio a kit rapidi in strutture Fvg
Palmanova, 26 nov - Più test rapidi nelle case di riposo
nell'intento di individuare, con velocità, eventuali casi
positivi e quindi bloccare la diffusione del contagio. Al
contempo, necessità di una maggiore collaborazione tra strutture
e dipartimenti di prevenzione per rendere più agile la catena di
dialogo e quindi di comunicazione del responso.
Sono questi solo alcuni degli elementi che il vicegovernatore del
Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute Riccardo Riccardi ha
proposto ai rappresentanti degli enti gestori delle strutture per
anziani al termine di un incontro in videoconferenza nel corso
del quale sono stati messi sul tappeto le diverse difficoltà
riscontrate in questa seconda fase della pandemia.
Uno dei problemi più ricorrenti segnalati durante la riunione è
stato, tra gli altri, proprio il bisogno di sottoporre con
maggiore frequenza gli operatori delle case di riposo ai test per
verificare la loro positività, tenendo conto della velocità con
cui il virus si sta diffondendo nella vita normale delle persone
e il relativo rischio di importare il virus all'interno del luogo
di lavoro.
"Siamo d'accordo - ha detto il vicegovernatore - che sia il caso
di mettere in atto un'operazione il più "massiva" possibile per
contenere il fenomeno laddove l'ingresso del virus diventerebbe
oltremodo pericoloso per gli ospiti. Per monitorare con maggiore
efficacia il sistema e cercare di contenere il più possibile la
diffusione del contagio tra operatori e pazienti, dovremo
ricorrere in modo più massiccio all'utilizzo dei test rapidi.
Avendo fatto una significativa scorta di kit e quindi disponendo
di una dotazione importante di materiale, dobbiamo pensare di
utilizzare nelle case di riposo la stessa logica che stiamo
impiegando nei Comuni più colpiti, testando cioè il maggior
numero di persone".
Se da un lato il sistema è pronto a dare una accelerata,
dall'altro però è necessario intervenire lungo tutta la catena.
"Fino ad oggi - ha detto Riccardi - abbiamo lavorato molto per
moltiplicare la capacità di eseguire i tamponi. Però il risultato
che otteniamo è parziale se poi non si rafforza anche tutto il
processo che prevede l'analisi del materiale biologico, la
refertazione del dato, il suo caricamento nel sistema e la
comunicazione al cittadino interessato dell'esito del test. È
necessario che una parte di questo flusso venga preso in carico
dalle strutture per anziani perché l'azienda sanitaria, da sola,
non riesce a far fronte alla grande mole di lavoro. Ci auguriamo,
entro fine settimana, di risolvere un problema legato alla
privacy che consenta di velocizzare il flusso di informazioni
fornendo così una comunicazione più tempestiva dell'esito del
tampone via sms sia in caso di positività che di negatività".
Inoltre il vicegovernatore ha ricordato che nel prossimo bilancio
della Regione, oltre agli 8 milioni già stanziati, ne sono stati
reperiti altri 3 per far fronte ai maggiori costi sostenuti in
questo periodo dalle case di riposo a causa della pandemia.
"Faremo poi maggiori pressioni in Conferenza delle Regioni - ha
concluso Riccardi - affinché venga rivisto il vincolo di
esclusività che in questo momento permette agli infermieri di
lavorare solo nel pubblico, a cui si aggiunge la necessità di
rendere più appetibile il richiamo in servizio di personale già
andato in pensione. Se ciò può essere facilitato da una norma,
siamo pronti a lavorarci sopra per portarla in Aula in occasione
della legge di stabilità".
ARC/AL
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