Pordenone, 11 nov - "Il nuovo assetto del sistema sanitario
regionale funzionerà se ci sarà un clima comune capace di
superare le rivendicazioni territoriali".
Lo ha affermato oggi a Pordenone il vicegovernatore del Friuli
Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi
intervenendo al convegno "Dove va il mondo della sanità del
nostro territorio", organizzato al Cinemazero dall'associazione
Amici del Cuore Domenico Zanuttini in occasione della 20.
giornata del Cuore.
"In una regione di 1,2 milioni di abitanti - ha evidenziato il
vicegovernatore - dobbiamo superare i campanilismi. Con questa
consapevolezza, possiamo guardare a Pordenone come al modello di
integrazione tra ospedale e territorio che mostra maggiore
efficacia, ma inserendolo in una visione unitaria del sistema
sanitario regionale con l'obiettivo di garantire a tutti gli
stessi livelli di salute".
L'identità pordenonese non è messa in discussione dalla riforma,
ha precisato Riccardi, riconoscendo che "nell'azienda del Friuli
occidentale si sono prima messi assieme gli ospedali e poi gli
stessi ospedali con il territorio, raggiungendo performance che
oggi sono le migliori di tutto la regione".
Quanto all'integrazione tra ospedale e territorio, "nel
Pordenonese la rete c'è e funziona perché i professionisti la
praticano, non solo perché esiste una norma scritta che la
prevede". ha ribadito il vicegovernatore.
Ritardo nell'informatizzazione, scarsa qualità manageriale
intermedia e ridotta innovazione tecnologica sono le criticità
che, ancora una volta, Riccardi ha indicato tra le priorità da
superare, senza però anticipare ancora le decisioni di bilancio
che la Giunta assumerà nelle prossime settimane e, rispetto alle
quali, Riccardi si è limitato a ribadire che "in salute non si
taglia".
Il convegno, moderato dal direttore generale dell'Aas 5, Giorgio
Simon, è stata l'occasione per fare il punto su alcuni temi in
materia di gestione sanitaria, a partire dalle prospettive di
fabbisogno di medici nei prossimi anni delineate da Gianfranco
Sinagra, direttore della Cardiologia dell'AsuiTs. Sinagra ha
ricordato come nei prossimi 10 anni saranno 45mila i medici
italiani che andranno in pensione, mentre le Università
attualmente non garantiscono proiezioni di laureati coerenti con
questi fabbisogni. In Friuli Venezia Giulia, il Ministero prevede
180 contratti di specialità ai quali contribuisce anche la
Regione con il sostegno economico a circa 20 contratti di
specialità regionali dal costo di 150mila euro l'anno ciascuno.
I medici Fernando Agrusti e Daniela Pavan hanno tratteggiato il
modello di integrazione del Pordenonese che vede una stretta
collaborazione tra la funzione ospedaliera di riferimento, gli
ospedali spoke, i medici di medicina generale e le guardie
mediche. Positiva anche la sperimentazione della rete per la
gestione condivisa del paziente con scompenso cardiaco.
Quanto al nuovo ospedale di Pordenone, la responsabile del
progetto per l'Azienda sanitaria, Loretta De Col, ha presentato
lo stato di avanzamento dei lavori, giunti al solaio del primo
piano del primo padiglione, con un avanzamento della spesa di
36,2 milioni su un budget previsto di 180 milioni di euro che
comprende la realizzazione del nuovo ospedale, l'efficientamento
energetico dei vecchi padiglioni e il rifacimento della
cittadella della salute.
Al convegno ha preso parte anche il consigliere regionale Ivo
Moras, presidente della Terza commissione permanente.
ARC/SSA/fc
Il vicegovernatore Riccardo Riccardi al convegno “Dove va il mondo della sanità del nostro territorio” organizzato al Cinemazero dall’Associazione Amici del Cuore “Domenico Zanuttini” in occasione della 20ma giornata del Cuore - Pordenone, 11 novembre.
Foto ARC