Trieste, 20 lug - "La motivazione e il forte spirito di
appartenenza alla struttura da parte di chi vi lavora che ho
riscontrato oggi al Burlo è un fattore determinante, elemento
indispensabile per fornire ai cittadini un buon servizio
sanitario".
Lo ha detto il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo
Riccardi, nel corso della visita compiuta oggi all'Istituto di
cura e ricovero a carattere scientifico (Irccs) "Burlo Garofolo",
in occasione della quale ha incontrato i vertici e una
rappresentanza del personale della struttura guidata dal
direttore generale Gianluigi Scannapieco.
La consapevolezza di essere un punto di rifermento, non solo
cittadino e regionale, ma nazionale, della pediatria infantile,
unitamente ai risultati conseguiti nell'ambito della ricerca,
hanno rappresentato la cifra motivazionale condivisa dai
responsabili dei dipartimenti che hanno illustrato a Riccardi le
attività e le specialità dell'Istituto.
Tra queste l'istituzione di una rete pediatrica regionale, con
una serie di collaborazioni avviate da tempo quali l'invio di
medici e chirurghi presso le altre Aziende del Friuli Venezia
Giulia per lo svolgimento di attività specialistica,
ambulatoriale, chirurgica e di supporto ai turni di guardia. "In
questo modo - ha rimarcato il direttore Scannapieco - si spostano
i professionisti 'a chilometro zero' e non i pazienti".
Lo stesso Riccardi ha sottolineato l'efficacia di questa politica
in quanto "l'andare a sostegno di altre strutture, nel caso del
Burlo, significa non togliere qualcosa ad altri ma dare di più in
termini di quei livelli di sicurezza, ricerca e qualità che un
istituto scientifico può garantire meglio di altri. Una soluzione
positiva, che avremo modo di discutere nei presidi territoriali
della regione".
Particolarmente significativo l'intervento del direttore del
dipartimento di chirurgia, il tedesco Jurgen Schleef, il quale ha
evidenziato l'orgoglio della scelta intrapresa di venire a
lavorare al Burlo, "in controtendenza - ha detto Schleef -
rispetto alla dinamica dei cervelli che vanno via dell'Italia".
Un altro dato registrato positivamente da Riccardi è stato quello
relativo alla capacità del Burlo di affrontare con tempestività
patologie che è opportuno curare nei primi due anni di vita,
mentre questo risultato a livello europeo mediamente viene
conseguito nei primi quattro anni.
Particolare attenzione da parte di Riccardi anche al tema della
denatalità e al ruolo che il Burlo può assolvere rispetto alle
scelte che le istituzioni possono assumere a sostegno di
un'inversione di tendenza che registri un incremento delle
nascite.
Da parte sua il direttore Scannapieco ha ribadito il valore del
senso di appartenenza che contraddistingue gli operatori del
Burlo, "in quanto aiuta a lavorare meglio e a riconoscersi nelle
cose che si fanno. Questo non vuol dire che non ci siano delle
criticità, ma la positività che condividiamo e che nasce dalla
soddisfazione del lavoro svolto ci consente di affrontare e
spesso superare i problemi".
Infine Scannapieco, spiegando la capacità attrattiva
dell'Istituto, ha ricordato che il Burlo è un orgoglio di Trieste
da 162 anni ma ha un bacino d'utenza ben più ampio, in
considerazione del fatto che in alcune specialità - ha concluso
il direttore - arriviamo a un'attrazione extraregionale del 60
per cento".
ARC/GG/ppd
Il vicegovernatore Riccardi e il direttore generale dell'Irccs Burlo Garofolo Gianluigi Scannapieco
Il vicegovernatore Riccardi nel corso dell'incontro con gli operatori del Burlo