Udine, 26 giu - "Il Sistema scientifico e dell'innovazione del
Friuli Venezia Giulia ha saputo anticipare molti dei temi
contenuti nel Piano Mattei. Il tema stesso della diplomazia
scientifica ha accompagnato la storia di questo territorio
anticipando il dibattito che stiamo affrontando a livello
nazionale ed europeo".
Lo ha affermato l'assessore regionale al Lavoro, istruzione,
formazione, università, ricerca e famiglia Alessia Rosolen, che
oggi a Trieste ha partecipato ai lavori dell'assemblea annuale
del Sistema scientifico e dell'innovazione del Friuli Venezia
Giulia (Sis) dedicata a "Cooperazione Internazionale e Diplomazia
Scientifica: il contributo di Scienza e Formazione al partneriato
strategico tra Italia e Africa".
"Il Piano Mattei traduce in linee strategiche un impegno che il
governo nazionale si è preso per dare risposte a tre specifiche
criticità: il calo demografico, le immigrazioni, le relazioni con
Paesi in conflitto tra loro - ha evidenziato Rosolen -. Nel Piano
Mattei è importante che non si parli di diplomazia scientifica
solo in termini di ricerca, sviluppo e relazioni, ma si parli
moltissimo di percorsi formativi".
"Il valore aggiunto del Sis Fvg, infatti, ha riguardato in
particolare i percorsi formativi nell'accompagnamento alla
ricerca, nel rapporto tra nuove figure professionali, nella
costruzione del sistema dell'alta formazione e degli ITS. In
quest'ambito, tra l'altro, abbiamo due eccellenze nazionali:
l'esperienza di scambio del MITS Malignani di Udine con l'Egitto
e quello dell'ITS Alto Adriatico di Pordenone con il Ghana" ha
aggiunto Rosolen.
Proprio su queste due buone pratiche di cooperazione con l'Africa
si è focalizzata una parte del programma della giornata, con la
presentazione dei contenuti progettuali con cui si vuole colmare
lo squilibrio tra domanda e offerta di manodopera nel settore
manifatturiero.
L'assessore ha poi evidenziato come "anche il Mediterraneo sia
un'area da esplorare in tema di cooperazione. Laddove ci sono gap
tecnologici si creano occasioni di sviluppo e di diplomazia
scientifica. Per questo stesso motivo ritengo illogico che le
Università, protagoniste della ricerca, interrompano le relazioni
di collaborazione per motivi politici, perché sono proprio queste
relazioni a consentire di costruire ponti e buone pratiche".
L'assessore ha quindi ringraziato il Ministero degli Affari
Esteri e della Cooperazione Internazionale e il Ministero
dell'Università e della Ricerca per aver riconosciuto a Trieste e
al Friuli Venezia Giulia un ruolo di riferimento nella diplomazia
scientifica.
ARC/SSA/gg
Header
contenuto
Attenzione!
Il sito è ottimizzato per le versioni recenti dei browser più utilizzati.