Ricerca: Rosolen, diplomazia deve favorire relazioni scientifiche
Trieste, 14 giu - "Tutte le realtà scientifiche del Friuli
Venezia Giulia sono esempi di diplomazia scientifica. E la scelta
di tale argomento da parte del mondo scientifico per questo
meeting annuale è la prova di quanto il nostro mondo abbia
bisogno della diplomazia. Trovo che sia paradossale che spesso
proprio le relazioni promosse in ambito scientifico vengano
stroncate dalla diplomazia che dovrebbe invece favorirle. Oggi
abbiamo due esempi concreti: i rapporti con la comunità
accademica russa e quella israeliana. La scienza e la diplomazia
hanno sempre cercato di colmare i gap di visione e di dialogo e
il peggior servizio che possiamo fare verso la scienza è di
usarla al contrario, soprattutto in momenti come quelli che
stiamo vivendo".
È questo il concetto espresso dall'assessore regionale al Lavoro,
formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia Alessia
Rosolen nel corso del tavolo "Research Infrastructure: an example
of Science Diplomacy and International Cooperation", organizzato
da Area Science Park nell'ambito degli eventi proposti da
GeoAdriatico, il Simposio internazionale di geopolitica promosso
dalla Vitale Onlus in partnership con l'Università degli Studi di
Trieste, giunto alla IV edizione. L'iniziativa offre momenti di
approfondimento su tematiche relative al Forum del Mediterraneo e
al ruolo dell'Italia nel nuovo scacchiere geopolitico, nonché
argomenti inerenti al G20 quale piattaforma per cooperare su
trasporti, infrastrutture portuali, mare e spazio.
L'assessore ha quindi rimarcato che "la cooperazione e la
diplomazia sono nel dna di Trieste, il cui sistema della ricerca
è nato proprio durante la guerra fredda. Quanto sta avvenendo in
alcuni atenei, con lo stop alle collaborazioni con Israele, come
avvenuto con la Russia, è la scelta migliore per non favorire i
processi di pace. In momenti di tensione è infatti importante
rafforzare tutti i programmi di collaborazione e cooperazione
perché ricerca e innovazione sono acceleratori dei processi
democratici. E proprio su questi temi il Friuli Venezia Giulia,
sia per la sua posizione geografica sia per la proiezione verso
il Mediterraneo, può dare un contributo importante nel
consolidamento delle relazioni con i paesi dell'Est".
Infine, Rosolen ha evidenziato che "un'indagine dell'Unesco del
2019 segnalava che in Italia solo il 36% dei ricercatori è di
sesso femminile. Un dato ancora troppo basso che conferma
l'importanza di politiche che consentano alle donne di coniugare
vita familiare e lavorativa".
L'incontro, al quale hanno preso parte tra gli altri la
presidente di Area Science Park Caterina Petrillo e il presidente
di Elettra Sincrotrone Trieste Alfonso Franciosi, è stato
promosso da Vitale Onlus e ha visto la partecipazione di
esponenti di rilievo delle principali infrastrutture di ricerca
mondiali: dal Medio Oriente (Synchrotron Sesame) all'Africa
(African Light Sorce) all'Europa Centro Orientale (Extreme Light
Infrastructure e Central European Research Infrastructure
Consortium), tra cui quelle del Friuli Venezia Giulia.
ARC/MA/al
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