Pordenone, 13 gen - La Giunta regionale ha approvato il
Complemento per lo sviluppo rurale del Piano strategico della
Politica agricola comune (Pac) 2023-2027 per la Regione Friuli
Venezia Giulia. "Con la delibera si è compiuto l'ultimo atto
formale - ha spiegato l'assessore regionale alle Risorse
agroalimentari Stefano Zannier che ha proposto il documento
all'Esecutivo Fedriga - che dà il via al piano che sostituisce di
fatto il precedente Piano sviluppo rurale e che allinea la
Regione alla nuova Pac. Ora attendiamo solo l'attivazione, da
parte di Agea, della piattaforma informatica che consentirà la
presentazione delle domande dei contributi da parte degli
agricoltori". "Si tratta - come ha spiegato l'assessore - delle priorità
strategiche per l'agricoltura e il mondo rurale della nostra
regione che contiene anche le proposte di intervento per lo
sviluppo rurale all'interno della Pac 2023-2027". Nel Complemento per lo sviluppo rurale si riportano le
indicazioni di come la strategia nazionale viene declinata a
livello regionale. "Si è trattato di un lavoro molto complesso -
ha sottolineato l'assessore Zannier che evidenzia alcuni elementi
di criticità nel sistema - anche a causa dell'anomalia di una
Politica agricola comune che è diventata quinquennale, anziché
settennale. Un piano che viene redatto a livello nazionale a
fronte di competenze che erano sempre state regionali. I limiti
posti dal regolamento comunitario hanno sensibilmente ridotto gli
spazi per le azioni di partenariato pubblico-privato, con
l'eccezione del progetto "Leader" per favorire la vitalità delle
aree rurali e combattere lo spopolamento con il coinvolgimento
del Gal, i Gruppi di azione locali". Alla redazione del piano, come ha spiegato l'assessore, "si è
arrivati attraverso un importante percorso partecipativo a tappe
con tutti gli attori del mondo agricolo e rurale che ha permesso
di fare sintesi delle esigenze e degli obiettivi del Friuli
Venezia Giulia. Questo nonostante gli spazi di manovra autonomi
delle Regioni sulla Pac siano stati fortemente limitati e ridotti
a pochi punti percentuali del budget. Per questo la politica del
Friuli Venezia Giulia è stata quella di concentrare i volumi
finanziari su un numero ridotto di interventi al fine di
massimizzarne l'efficacia". L'esponente della Giunta ha fatto inoltre notare che "il mondo
agricolo regionale ha ben chiara, in particolare in questa non
facile congiuntura economica e a fronte del cambiamento
climatico, che la priorità strategica è rappresentata dagli
investimenti in innovazione tecnologica".
Sulla dotazione finanziaria: "È vero che è aumentata - ha fatto
notare l'assessore alle Risorse agroalimentari - salendo a 227
milioni per i cinque anni a fronte dei 292 dell'arco temporale
dei precedenti sette anni, ma è vero anche che contemporaneamente
sono in proporzione diminuite le risorse del Fondo europeo
agricolo per lo sviluppo rurale". La nuova Pac, tra le altre prescrizioni, introduce una
condizionalità rafforzata a partire dal 2024: per avere accesso
alle risorse economiche gli agricoltori dovranno rispettare
alcuni obblighi tra cui la rotazione annuale delle colture come
cambio di genere botanico al fine di abbassare l'uso di
fitofarmaci e rafforzare la salubrità delle colture. Una
ulteriore condizione impone di destinare il 4 per cento delle
proprietà agricole ad area non produttiva a salvaguardia delle
biodiversità. Previsto inoltre un meccanismo che incentiva la
riduzione dell'uso di antibiotici negli allevamenti.
ARC/LIS/pph