Udine, 25 mar - "Ci sono possibilità di ulteriore espansione
per l'acquacoltura, specialmente per quanto riguarda quella
d'acqua dolce, settore nel quale il Friuli Venezia Giulia vanta
eccellenze di livello europeo. La ricetta per assicurare al
comparto ittico la tenuta e garantire un'ulteriore crescita sui
mercati consiste nel perseguire quella qualità grazie alla quale
questo comparto si è saputo affermare in Italia e nel mondo".
Lo ha rilevato l'assessore regionale alle Risorse agroalimentari
e forestali e alla pesca, Stefano Zannier, intervenuto in
videoconferenza all'incontro 'L'impatto della pandemia sulla
acquacoltura', organizzato da Aquafarm e tenutosi alla Fiera di
Pordenone.
L'evento, che ha permesso anche di anticipare i contenuti
dell'edizione dell'importante rassegna dedicata all'acquacoltura,
all'algocoltura e all'industria della pesca Aquafarm, in
programma a Pordenone a partire dal 9 giugno, è stato moderato da
Fabio Gallo, conduttore della trasmissione televisiva Linea Blu.
Vi ha preso parte tra gli altri anche Filippo Gallinella,
presidente della XIII Commissione agricoltura della Camera, e ha
dato modo a Zannier, intervenuto per portare il saluto
introduttivo in rappresentanza della Regione, di esprimere una
valutazione positiva sulle prospettive per il settore ittico
all'uscita dalla pandemia.
Nel frattempo, in questo periodo di crisi, se si è ridotto il
consumo di pesce da parte del mondo della ristorazione e sono
calate le esportazioni ha comunque tenuto l'acquisto di prodotti
ittici da parte dei consumatori. Si tratta di un segnale
importante, che conferma l'interesse dei cittadini e delle
famiglie ad alimentarsi a base di pesce.
Nel contempo, la coesione e i risultati raggiunti dagli operatori
ittici del Friuli Venezia Giuli - come ha evidenziato l'assessore
Zannier - consentono di guardare al futuro con prospettive
incoraggianti, fondate sulla professionalità e sulla capacità di
innovare, che si basa anche sulla ricerca, finora dimostrate.
Per quanto riguarda i ristori per i danni patiti a causa del calo
delle vendite conseguente alla pandemia, sono in arrivo le nuove
misure che la Regione ha previsto per dare concretezza agli aiuti
previsti a livello europeo.
"Rappresenteranno una boccata d'ossigeno per le imprese ittiche -
ha specificato Zannier - perché come negli altri settori il conto
che esse hanno dovuto pagare a causa della pandemia è pesante: in
questo momento è dunque importante consentire a queste realtà di
essere pronte alla ripartenza". Anche considerando che, come in
agricoltura, nell'acquacoltura le spese di mantenimento e
allevamento continuano a essere sostenute anche in mancanza delle
vendite.
Secondo Zannier, ci sono comunque importanti spazi di sviluppo
sia nell'acquacoltura praticata in mare che in quella lagunare e
nelle acque interne. Anche perché, e a tale proposito ha ripreso
una valutazione di Pier Antonio Salvador, presidente dell'Api,
l'80 per cento del pesce consumato in Italia proviene dalle
importazioni.
Una costatazione che ha indotto l'assessore regionale a
concludere ribadendo l'invito, rivolto agli operatori ittici già
lo scorso anno e nella stessa sede, a considerare le prospettive
di mercato conseguenti alla pandemia, che dimostrano la sempre
crescente necessità di fare allevamento, unitamente al fatto che
le proprietà salutistiche del pesce sono sempre più riconosciute
dai consumatori, mentre la sostenibilità dell'acquacoltura
consentirebbe anche di sopperire alle problematiche connesse a
quelle derivanti dalle difficoltà a garantire lo stoccaggio del
pescato.
ARC/CM/ma
L'assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali e ittiche e alla montagna Stefano Zannier
Foto Regione FVG