Udine, 31 ago - "Con questo disegno di legge l'Amministrazione
regionale intende incidere sulle situazioni di crisi della
filiera regionale delle carni fresche e trasformate agevolando
l'acquisizione di stabilimenti di macellazione, lavorazione o
trasformazione delle carni chiusi o destinati a chiudere se non
acquistati".
Lo spiega l'assessore regionale alle Risorse agroalimentari
Stefano Zannier, evidenziando il carattere di urgenza del
provvedimento che potrà introdurre nell'ordinamento regionale una
misura di aiuto comunitaria straordinaria rivolta a imprese della
filiera delle carni a rischio di chiusura qualora non
intervenisse un aiuto emergenziale, con rilevanti danni economici
e sociali. Una situazione di criticità che rischia di avere forti
ripercussioni anche su una delle più importanti Dop italiane,
quella del prosciutto di San Daniele, con importanti ricadute a
livello dell'intero territorio regionale.
Con la legge approvata in via preliminare dalla Giunta si propone
la concessione di aiuti che, in coerenza con le condizioni
consentite dalla normativa europea in materia di aiuti di Stato,
permettano di intervenire nelle situazioni di crisi promuovendo
progetti di investimento che perseguono, anche come ricaduta
indotta, il mantenimento della produttività e del livello
occupazionale degli operatori della filiera stessa.
In particolare, il ddl prevede la concessione di aiuti a
copertura delle spese per acquisizione di stabilimenti e
mantenimento, e eventuale aumento, del numero di dipendenti
occupati dagli stabilimenti medesimi.
La forma degli aiuti che la Regione si propone di erogare è
quella dei finanziamenti agevolati, utilizzando le disponibilità
del Fondo di rotazione regionale e quella della contribuzione in
conto capitale. Gli aiuti sono relativi a spese sostenute per
investimenti di acquisizione, ampliamento, diversificazione della
produzione e trasformazione del loro processo produttivo.
Relativamente a questi investimenti, gli aiuti che la Regione si
propone di erogare sono a copertura delle spese per l'acquisto di
attivi materiali ed immateriali dello stabilimento acquistato e
per i costi salariali stimati dei posti di lavoro mantenuti o
creati.
La proposta normativa, vista la situazione di criticità
esistente, prevede inoltre le modalità per la presentazione delle
domande e per la concessione degli aiuti in modo da rendere
immediatamente applicabile il regime di aiuto.
La ventina di stabilimenti di macellazione attivi in Friuli
Venezia Giulia hanno caratteristiche comuni: un'attività che
riguarda un numero limitato di capi, principalmente bovini e
suini, e un'operatività circoscritta ad un ambito strettamente
locale.
In particolare, per quanto attiene il settore suinicolo, delle
quattro strutture che macellavano e classificavano le carcasse
per il successivo invio delle cosce al circuito della Dop del
prosciutto San Daniele, una sola risulta ancora operativa.
L'ultimo triennio ha infatti registrato la chiusura di due
stabilimenti ed il recente blocco, a luglio 2018,
dell'operatività di un ulteriore stabilimento in zona montana,
che si dedicava principalmente alla macellazione di suini
provenienti da allevamenti friulani. Lo stesso stabilimento
disponeva inoltre di un laboratorio di sezionamento e di un
salumificio per la produzione e la stagionatura di salumi che
permetteva la produzione in proprio di insaccati freschi (anche
affumicati) e stagionati, tipici della tradizione carnica.
"Quest'ultima situazione di crisi aziendale - evidenzia Zannier -
mostra in termini inequivocabili le esponenziali ricadute
negative che la chiusura anche di un solo stabilimento comporta
per la filiera locale delle carni e conseguentemente per l'intero
tessuto economico regionale: la struttura ora macella
esclusivamente il proprio prodotto e quindi ora diversi
allevatori si trovano costretti a conferire i propri prodotti a
macelli situati fuori regione, specialmente in Veneto, con
notevole aggravio di costi".
Il venir meno di queste attività interrompe anche la cessione
della carne ai produttori che rientrano nel circuito del marchio
Aqua-Agricoltura ambiente qualità, istituito dalla Regione come
marchio di certificazione volontaria che costituisce per le
imprese un importante strumento di comunicazione e promozione dei
propri prodotti e per i consumatori una tutela a garanzia della
qualità e sicurezza.
ARC/EP
Stefano Zannier, assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Forestali, Ittiche
Foto ARC Montenero