L'assessore ha ribadito che la questione è tecnica e che da
sempre si ascoltano i territori
Trieste, 24 giu - "Come assessore regionale ho sempre
adoperato la linea dell'ascolto sia della comunità sia dei suoi
amministratori, così come ha sempre fatto l'intera Giunta
regionale. Io e i colleghi dell'Esecutivo non accettiamo
opposizioni ideologiche".
Ciò è quanto ha tenuto a precisarlo l'assessore alla Difesa
dell'ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile del Friuli Venezia
Giulia, in merito ad alcune posizioni contro l'operato della
Regione nella materia della cabinovia-ovovia di Trieste.
"Sulla procedura relativa all'infrastruttura della cabinovia - ha
spiegato Scoccimarro - è bene sottolineare che ci sono dei gradi
sovraregionali: quello nazionale in primis e poi quello europeo
per i fondi del Pnrr. Si tratta di passaggi che hanno un iter di
valutazione del progetto, sul quale anche la Regione interviene,
ma lo fa tecnicamente e amministrativamente parlando, non per
presa di posizione nei confronti di una minoranza costituitasi in
comitato. Mi è parso evidente sin da subito che la
strumentalizzazione politica abbia di gran lunga inficiato sulla
valutazione complessiva dell'opera, esulando dalle tecnicità e
sfociando in prese di posizione ideologiche".
"I tecnici che stanno gestendo la procedura hanno dato parere
tecnico positivo alla Vinca di terzo livello: sono persone
formate, hanno alle spalle quattro legislature, competenze
assodate ed esperienza: a loro ci affidiamo con grande fiducia -
ha aggiunto Scoccimarro -. A seguito di un ricorso di terzi al
Tribunale amministrativo regionale (Tar), lo stesso organismo si
è pronunciato con una sentenza sulla quale abbiamo adattato la
delibera di Giunta. Adesso attendiamo i prossimi gradi di
giudizio. Va detto che, per quanto riguarda la Regione, ovvero
per le quattro Direzioni centrali e per l'Avvocatura, abbiamo una
variante urbanistica che si può realizzare. Per chi nutre
perplessità c'è la possibilità di confrontarsi con tecnici
professionisti mentre non possiamo accettare una sterile e
dannosa critica ideologica".
"Passando quindi all'iter della valutazione d'Incidenza di III
Livello per la variante al Piano regolatore generale comunale di
livello comunale "Accesso nord: mobilità sistematica e turistica"
che prevede la realizzazione di un impianto a fune per il
trasporto di persone tra Opicina e il centro città di Trieste, a
seguito delle sentenze Tar del Fvg 199 e 200, pubblicate il 29
maggio 2024, si è ritenuto necessario procedere alla revoca della
Delibera regionale 784/2024 di medesima data e riprendere il
procedimento in ossequio a quanto statuito dal Tar" ha
dettagliato Scoccimarro.
"Di concerto tra le varie Direzioni centrali coinvolte e con il
supporto di Asugi e Arpa - ha aggiunto Scoccimarro -, si è
proceduto a valutare ex novo la sussistenza dei requisiti
necessari per una potenziale valutazione positiva
dell'intervento, e precisamente: la mancanza di alternative
trasportistiche praticabili e correlativamente solo parzialmente
valutabili sotto il profilo dell'incidenza ambientale; la
strategicità della Variante ai fini del perseguimento del quadro
di politiche regionali volte a tutelare valori fondamentali per
la vita dei cittadini come la salute, per la sicurezza pubblica
per la riduzione del costo sociale degli incidenti, e per
l'ambiente con la riduzione della produzione di Co2;
l'adeguatezza delle misure di compensazione proposte dal Comune
di Trieste".
Solo alcune delle osservazioni pervenute dal "Comitato no ovovia"
sono state parzialmente accolte e in ogni caso tutte sono state
controdedotte. Condivisa tra le Direzioni centrali, l'attività
istruttoria ha evidenziato come esse non apportino ulteriori
elementi conoscitivi tali da richiedere approfondimenti
specifici. Si è proceduto quindi: a revocare la precedente
deliberazione giuntale n. 784 del 29 maggio 2024; di ritenere,
preso atto dell'assenza di soluzioni alternative, che la Variante
12 sia giustificata da "ragioni connesse alla salute dell'uomo e
alla sicurezza pubblica o relative a conseguenze di primaria
importanza per l'ambiente", condizioni necessarie per la deroga
prevista dall'art. 1 del DM 17 ottobre 2007 al divieto di
realizzazione di impianto a fune all'interno delle aree Natura
2000, indicato dal DM medesimo; di ritenere che la medesima
Variante 12 sia giustificata da motivi imperativi di rilevante
interesse pubblico, inclusi motivi di natura sociale ed
economica.
"Si è ritenuto di approvare le misure di compensazione proposte
dal Comune di Trieste, come modificate e integrate con
prescrizioni dal Servizio biodiversità: istituzione di un nuovo
sito Natura 2000 Zps "Bosco Vignano e Laghetti delle Noghere" nei
comuni di Muggia e San Dorligo della Valle-Obcina Dolina e
indicazione delle prime misure gestionali; miglioramenti a favore
della fauna saproxilica per mitigare l'impatto negativo provocato
dalla riduzione e frammentazione di habitat; di approvare il
"Formulario per la trasmissione di informazioni alla Comunità
europea ai sensi dell'art. 6, paragrafo 4 della Direttiva
Habitat"" ha concluso l'assessore.
ARC/PT/al