La Giunta Regionale


18.06.2024 17:44

Acqua/rifiuti:Scoccimarro, da incentivi ad aggregazioni esiti benefici

"Il ddl riguarda solo i soggetti pubblici e lascia liberi i gestori di aggregarsi o meno"

Trieste, 18 giu - "La legge regionale sugli incentivi per l'aggregazione delle gestioni del servizio idrico integrato e del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani è frutto di un percorso iniziato un anno fa, consultando tutti i soggetti pubblici direttamente interessati con l'obiettivo di ridurre la frammentazione dei gestori. Non è quindi una misura calata dall'alto ed è un provvedimento che tutela i posti di lavoro e la libertà di tutti, visto che mette a disposizione contributi senza obbligare alcuno ad aggregarsi".

Così si è espresso l'assessore alla Difesa dell'ambiente ed Energia Fabio Scoccimarro. Nello specifico, come ha ricordato l'assessore, il ddl mira a incentivare le operazioni societarie di fusione per incorporazione di cui all'articolo 2501 del Codice civile, delle società in house a totale partecipazione pubblica che gestiscono il servizio idrico integrato e il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, nell'Ambito territoriale ottimale. Il disegno di legge autorizza i processi di aggregazione delle gestioni esistenti nell'Ambito territoriale ottimale, mediante la fusione di una o più società per incorporazione e, al fine di incentivare tali operazioni societarie, prevede la concessione di incentivi a favore dei Comuni che detengono partecipazioni nella società incorporanda.

Gli incentivi sono finalizzati a mantenere inalterati i rapporti partecipativi finanziando l'aumento di capitale della società incorporante, determinato dal rapporto di cambio che stabilisce il cosiddetto "prezzo della fusione" ossia la quantità di quote di partecipazione della società incorporante, che i Comuni soci della società incorporanda riceveranno a fronte della quantità di quote possedute della società stessa.

Commentando ancora il provvedimento, Scoccimarro ha osservato che "questa è una legge impostata per le generazioni future, perché i suoi esiti si potranno apprezzare nei prossimi cinque, dieci anni. Inoltre, i destinatari delle misure sono soltanto i soggetti pubblici, non quelli privati: nessuno andrà mai in Friuli Venezia Giulia a privatizzare l'acqua, come qualcuno ha insinuato. Terzo aspetto fondamentale: vengono favoriti i piccoli Comuni che, di norma, hanno difficoltà a fare investimenti in servizi fondamentali per la nostra comunità come acqua e rifiuti. Come nel caso delle grandi derivazioni elettriche - ha concluso Scoccimarro - questa legge persegue con coerenza una sostenibilità ambientale e sociale, bilanciando lavoro, salute ed ecosistema". ARC/PPH/al