Acqua/rifiuti:Scoccimarro, da incentivi ad aggregazioni esiti benefici
"Il ddl riguarda solo i soggetti pubblici e lascia liberi i
gestori di aggregarsi o meno"
Trieste, 18 giu - "La legge regionale sugli incentivi per
l'aggregazione delle gestioni del servizio idrico integrato e del
servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani è frutto di un
percorso iniziato un anno fa, consultando tutti i soggetti
pubblici direttamente interessati con l'obiettivo di ridurre la
frammentazione dei gestori. Non è quindi una misura calata
dall'alto ed è un provvedimento che tutela i posti di lavoro e la
libertà di tutti, visto che mette a disposizione contributi senza
obbligare alcuno ad aggregarsi".
Così si è espresso l'assessore alla Difesa dell'ambiente ed
Energia Fabio Scoccimarro.
Nello specifico, come ha ricordato l'assessore, il ddl mira a
incentivare le operazioni societarie di fusione per
incorporazione di cui all'articolo 2501 del Codice civile, delle
società in house a totale partecipazione pubblica che gestiscono
il servizio idrico integrato e il servizio di gestione integrata
dei rifiuti urbani, nell'Ambito territoriale ottimale. Il disegno
di legge autorizza i processi di aggregazione delle gestioni
esistenti nell'Ambito territoriale ottimale, mediante la fusione
di una o più società per incorporazione e, al fine di incentivare
tali operazioni societarie, prevede la concessione di incentivi a
favore dei Comuni che detengono partecipazioni nella società
incorporanda.
Gli incentivi sono finalizzati a mantenere inalterati i rapporti
partecipativi finanziando l'aumento di capitale della società
incorporante, determinato dal rapporto di cambio che stabilisce
il cosiddetto "prezzo della fusione" ossia la quantità di quote
di partecipazione della società incorporante, che i Comuni soci
della società incorporanda riceveranno a fronte della quantità di
quote possedute della società stessa.
Commentando ancora il provvedimento, Scoccimarro ha osservato che
"questa è una legge impostata per le generazioni future, perché i
suoi esiti si potranno apprezzare nei prossimi cinque, dieci
anni. Inoltre, i destinatari delle misure sono soltanto i
soggetti pubblici, non quelli privati: nessuno andrà mai in
Friuli Venezia Giulia a privatizzare l'acqua, come qualcuno ha
insinuato. Terzo aspetto fondamentale: vengono favoriti i piccoli
Comuni che, di norma, hanno difficoltà a fare investimenti in
servizi fondamentali per la nostra comunità come acqua e rifiuti.
Come nel caso delle grandi derivazioni elettriche - ha concluso
Scoccimarro - questa legge persegue con coerenza una
sostenibilità ambientale e sociale, bilanciando lavoro, salute ed
ecosistema".
ARC/PPH/al
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