Demanio: Callari, firmate concessioni tre darsene Aprilia Marittima
Riguardano l'utilizzo di acqua marina negli invasi. "Premiata la
creazione di sviluppo". Trieste, 8 feb - "La giornata di oggi segna una data importante
per Aprilia Marittima e per l'impresa e il turismo regionale: la
firma delle concessioni per l'utilizzo di acqua marina in tre
darsene risolve una questione annosa che aveva creato a lungo
disagio all'amministrazione pubblica e ai privati". Con queste parole l'assessore regionale al Demanio Sebastiano
Callari ha introdotto la sigla di atti che sanciscono una
concessione di nove anni al Complesso Darsena Aprilia Marittima,
al Complesso Terra Mare Canal di Ponente e al Condominio Marina
Capo Nord, con annessa transazione sul dovuto pregresso. Negli anni Settanta alcuni privati di Aprilia Marittima scavarono
nei propri compendi e rompendo gli argini trasformarono i
terreni, grazie agli invasi di acqua di mare, in darsene. Nel
2001 la laguna di Marano e Grado era stata trasferita dallo Stato
al demanio marittimo regionale. Dopo una lunga serie di
contenziosi, con gli atti sottoscritti oggi dall'assessore
Callari e dai concessionari la partita si chiude: il canone annuo
globale per le tre darsene è stato fissato in 123.321 euro,
mentre per l'utilizzo pregresso della acque marine i gestori
pagheranno alla Regione un'indennità di 578.600 euro.
"A questo punto ci sono tutti i requisiti legali per poter
proseguire in un'attività che la Regione reputa strategica - ha
commentato Callari -. Lo specchio d'acqua di Aprilia Marittima è
di assoluto valore e crea attrazione e impresa: basti pensare che
dei 1.533 posti barca il 20 per cento è utilizzato da stranieri e
un altro 40 per cento da residenti extra Friuli Venezia Giulia". Secondo l'assessore, "troppo spesso chi utilizza un bene pubblico
come l'acqua marina in Italia viene additato all'opinione
pubblica come profittatore, dimenticando che ci sono persone e
imprenditori che creano lavoro e ricchezza e che meritano di
essere riconosciuti". Soddisfazione è stata espressa in sede di
firma nel Palazzo della Regione anche dai concessionari. Se a giudizio di Callari "proprio l'alleanza, la rete tra
pubblico e privato rappresenta la carta vincente dello sviluppo",
è dalla stessa soluzione del caso del bacino di Aprilia Marittima
che si può trarre un'indicazione generale a proposito dello
scottante tema nazionale delle concessioni balneari, le quali, ha
detto l'assessore regionale al Demanio, "vanno agganciate alla
progettualità del territorio e agli investimenti, a discapito
degli sfruttamenti passivi e improduttivi. In altre parole - ha
concluso Callari - si trova il bandolo della matassa se passa il
principio che le concessioni premiano la buona impresa che
soddisfa l'obiettivo e il requisito di valorizzare il bene
pubblico".
ARC/PPH/ma
L'assessore regionale al Demanio Sebastiano Callari (terzo da sinistra nella foto) firma a Trieste gli atti di concessione demaniale che riguardano tre darsene di Aprilia Marittima.
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