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01.07.2024 15:47

Salute: Riccardi, privato accreditato in linea con spesa sanitaria

I dati evidenziano che le spesa per questo tipo di prestazioni è inferiore ai tetti previsti

Trieste, 1 lug - "Le cifre dimostrano come la narrazione sulla privatizzazione della sanità regionale portata avanti dall'opposizione non sia altro che una sterile speculazione politica. Analizzando le prestazioni che il servizio sanitario regionale ha affidato al privato accreditato emerge che il peso delle componenti di costo rispetto al finanziamento regionale assegnato è rimasto sostanzialmente costante nel periodo 2020-2023: il costo netto del privato accreditato è stato del 4,15 percento del 2020, il 4,83 per cento nel 2021, il 5,14 per cento del 2022 e il 5 per cento nel 2023. Allo stesso modo, le esternazionalizzazioni clinico-assistenziali sono passate dallo 0,92 per cento del 2020 allo 0,95 per cento (2021), al 1,1 percento (2022) al 1,3 per cento (2023). Gli andamenti di crescita sono quindi in linea con quelli della spesa farmaceutica e del costo dei dispositivi medici e risultano tra i più contenuti del Paese".

Lo ha evidenziato in Consiglio regionale l'assessore alla Salute Riccardo Riccardi evidenziando nel corso dei lavori della III Commissione che "la spesa sostenuta dal 2020 al 2023 per le prestazioni ai residenti in Friuli Venezia Giulia dalle tre aziende sanitarie (Asfo, Asufc e Asugi) è sempre stata congruente con i valori assegnati dalla Regione. Questi valori sono ben al di sotto della soglia del 6 percento definita dagli accordi per le esternazionalizzazioni".

Riccardi ha quindi rimarcato che "al netto delle prestazioni legate al Covid e alla riduzione dei tempi d'attesa, la percentuale di prestazioni erogate dal privato accreditato è stata del 4 per cento nel 2020 e del 5 per cento nel periodo dal 2021 al 2023. Quindi le aziende sanitarie del Friuli Venezia Giulia rispettano tutti i tetti di spesa previsti e, anzi, si mantengono al di sotto del limite massimo previsto e a tra i livelli più bassi a livello nazionale".

"Le prestazioni ambulatoriali maggiormente erogate dalle strutture private convenzionate sono, con riferimento alle quantità, principalmente le analisi di laboratorio (63 per cento), seguite da medicina fisica e riabilitazione (15 per cento), diagnostica per immagini (8 per cento), cardiologia (2 per cento) e oculistica (2 per cento) - ha osservato l'assessore -. Se si analizzano invece gli importi riconosciuti alle strutture private accreditate, il 37 per cento afferisce alla diagnostica per immagini, il 18 per cento all'oculistica, il 13 per cento alle analisi di laboratorio, il 9 per cento alla medicina fisica e riabilitazione, il 4 per cento alla cardiologia e il 3 per cento all'ortopedia e traumatologia". Per quanto concerne le prestazioni di ricovero, la disciplina con il maggior numero di dimissioni è l'ortopedia (37 per cento), segue la chirurgia generale (21 per cento), l'ostetricia e ginecologia (11 per cento) e la medicina generale (10 per cento)".

"Entrando nel dettaglio dell'esternazionalizzione dei servizi, si può osservare come i costi siano passati da poco più di 22 milioni nel 2020 a 34 milioni del 2023 - ha detto l'assessore -. Un aumento di 12 milioni dovuto all'apertura dei punti di primo intervento (costo delle attività passato da 607mila euro a 4,6 milioni), all'aumento delle attività specifiche per i pronto soccorso (da 990mila euro a oltre 3 milioni di euro), oltre alla spesa per i trasporti sanitari, che è passata da 12 milioni a 15 milioni".

Nello specifico delle singole aziende sanitarie "Asufc ha investito 2,3 milioni per i punti di primo intervento di Gemona del Friuli e di Cividale, 604mila euro per la copertura dei turni dei medici di Latisana, l'esternalizzazione della gestione dei codici bianchi del pronto soccorso di Udine (356.066 euro) e l'assistenza infermieristica territoriale (712.000 euro). Per Asfo, ad eccezione delle esternalizzazioni effettuate nel 2023 per le prestazioni di radiologia all'ospedale di San Vito e Pordenone e dei medici di ginecologia dell'ospedale di Pordenone (1.091.265 euro), i costi hanno riguardato servizi già esternalizzati negli esercizi precedenti e in particolare prestazioni mediche e infermieristiche in pronto soccorso e Rsa. Infine, le esternalizzazioni di Asugi riguardano i trasporti secondari e primari, il servizio di assistenza presso l'ospedale di Monfalcone, il Punto di primo intervento di Grado (attivato nel 2023 al costo di 310.080 euro) e l'assistenza infermieristica nella casa circondariale. Si è trattato di investimenti necessari, perché senza queste esternazionalizzazioni tali attività avrebbero dovuto essere sospese a causa della carenza di personale. Abbiamo invece voluto assicurare ai cittadini servizi e prestazioni sanitarie". ARC/MA/al