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In natura, i focolai larvali utilizzati dalla "zanzara tigre" negli ambienti forestali dei paesi d'origine sono costituiti dai ceppi delle canne tagliate di bambù, cavità degli alberi, ecc., quindi bastano ristagni d'acqua anche esigui per consentire lo sviluppo delle larve.
Questo adattamento consente alla zanzara di sfruttare, nelle nostre zone, qualsiasi
recipiente o contenitore anche di ridotta capacità (pochi decilitri), lasciato all'aperto e in
grado di trattenere l'acqua piovana.
I focolai larvali che più facilmente vengono utilizzati dalla "zanzara tigre" nell'ambiente
urbano sono:
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- i sottovasi: questi data la loro specifica funzione, si ritrovano ad essere pieni d'acqua dopo ogni operazione di annaffiatura dei vasi, cosa che avviene di solito ogni giorno. Il meccanismo che fa schiudere le uova della "zanzara tigre" è la loro sommersione dovuta all'innalzamento del livello dell'acqua e questa schiusa avviene rapidamente, pertanto non c'è operazione più adatta dell'annaffiatura, e focolaio più adatto del sottovaso, per offrire quotidianamente alle zanzare l'opportunità di riprodursi. Per la stessa ragione non sono meno importanti i siti cimiteriali. La presenza di contenitori per fiori, direttamente esposti alla pioggia o comunque mantenuti pieni d'acqua, diventa un potentissimo richiamo per le zanzare e rende il cimitero stesso un luogo di "allevamento" e di diffusione di straordinaria efficacia. -
- ogni sorta di recipiente abbandonato all'aperto, in grado di trattenere l'acqua piovana anche in quantità molto limitata; -
- le caditoie, tombini, griglie, bocche di lupo, pozzetti e vasche di drenaggio delle acque di scolo esistenti lungo tutte le strade e le vie cittadine, oltre che nei giardini, negli orti e nei cortili delle aree private; -
- i luoghi di lavaggio e quelli di rottamazione degli autoveicoli, le officine meccaniche, gli insediamenti agricoli e della piccola industria, i vivai di piante, i cortili di carico e scarico dei supermercati, i depositi all'aperto di copertoni d'auto dei rigeneratori e dei gommisti,le discariche di materiali inerti, le scuole.