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Il Piano ha come obbiettivo la riorganizzazione complessiva delle attività di laboratorio della
regione Friuli Venezia Giulia sia nell’ambito della gestione delle attività routinarie e nella
prospettiva di sviluppo delle singole specialità, nonché nell’ottimizzazione dell’utilizzo della
grande automazione e delle tecnologie innovative.
Tra le molteplici finalità perseguite in particolare emerge il valore dell’approccio
multidisciplinare, dell’integrazione delle competenze e della condivisione delle tecnologie, tutto
ciò con l’obiettivo di garantire qualità diagnostica ai pazienti indipendentemente dalla sede di
ricovero o di trattamento e appropriatezza nella prescrizione.
Tale riorganizzazione persegue i principi di efficienza ed efficacia nella gestione delle attività e sostenibilità finanziaria, con la centralizzazione a livello regionale di attività a bassa casistica.
La pianificazione delle attività di Medicina di Laboratorio tiene conto della rete regionale dei
servizi sanitari integrata con il sistema universitario della Regione e con i due Istituti di
ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) garantendo la necessaria integrazione delle
funzioni assistenziale, di didattica e di ricerca.
Il modello organizzativo prevede la concentrazione delle attività analitiche presso i Centri
Servizi e Laboratori (CSL) dei presidi ospedalieri hub di Pordenone, Trieste e Udine integrati,
laddove presenti, dagli IRCCS. Dai centri hub dipendono anche i laboratori satellite a risposta
rapida (LSRR) presenti nelle sedi ospedaliere spoke. L’integrazione organizzativa tra questi ultimi
ed i laboratori dei presidi ospedalieri hub assicura il regolare espletamento dell’attività
sanitaria prevista per ogni sede ospedaliera, secondo qualità e tempistiche appropriate in base
alle funzioni cliniche presenti.
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Piano della medicina di laboratorio
(Deliberazione n. 599/2017)