contenuti
L’area di specializzazione agroalimentare rappresenta uno dei segmenti più significativi
dell'economia regionale sia per le sue dimensioni che per il suo valore strategico nel collegare
tra loro più settori produttivi, ivi compreso il turismo. Il comparto presenta una significativa
articolazione interna in gruppi dalle dimensioni e caratteristiche molto diverse, tra cui: la
produzione di prodotti da forno e farinacei, produzione di altri prodotti alimentari, lavorazione e
conservazione di carne e produzione di prodotti a base di carne, la filiera lattiero-casearia,
produzione di vini da uve, distillazione, rettifica e miscelatura degli alcolici e produzione di
birra.
Le realtà di eccellenza, in particolar modo il settore dei prosciutti crudi e cotti, i
formaggi e la filiera dei prodotti della pesca, operanti in regione hanno consolidato quote di
mercato comunitarie ed estero ( in particolare conquistando notevole interesse in USA) importanti,
anche con l’attenzione costante alla ricerca e innovazione.
Per poter esportare, i produttori della Regione FVG devono fornire adeguate garanzie
igienico-sanitarie alle autorità dei Paesi importatori attraverso dei certificati sanitari che
accompagnano le merci. Tali garanzie sono stabilite dal Paese importatore sulla base delle proprie
normative sanitarie nazionali e dovrebbero rispettare le regole internazionali fissate dagli
Standards Setting Bodies (OIE e FAO).
In questo contesto diventa essenziale il controllo Ufficiale sui prodotti alimentari di
origine animale, ai sensi dei Regolamenti (CE) 854/2004 e 882/2004, che compete, in via
predominante, ai Servizi veterinari della Aziende Sanitarie della Regione FVG.
In particolare all’Autorità sanitaria compete la verifica delle procedure di autocontrollo
attuate dai produttori e l’adozione dei provvedimenti nei casi di procedure inadeguate.
Il requisito generale per l’esportazione di prodotti alimentari è dunque la conformità alle
disposizioni in materia di igiene degli alimenti vigenti nel Paese esportatore; il rispetto dei
Regolamenti (CE) 852/2004 e 853/2004 per i Paesi comunitari e quindi per l’Italia è il requisito di
base per poter esportare.
Garantendo la sicurezza dei prodotti esportati si creano le condizioni di reciprocità con i
Paesi terzi ai quali devono essere richieste le stesse garanzie di sicurezza per i prodotti che
vengono importati in Italia.
Per il comparto agro-alimentare della Regione, l’esportazione di prodotti di origine animale
rappresenta un’importante opportunità commerciale.
L’elevato numero di paesi, le diverse misure di garanzia sanitaria richieste, i diversi
livelli di equivalenza sanitaria e numerose altre variabili rendono piuttosto complesso l'
iter di esportazione
.
L’esigenza di unificare, semplificare e soprattutto di fornire una lista delle operazioni da
svolgere e delle accortezze da avere nel momento in cui si decida di intraprendere tale iter, è
fortemente sentita dalle aziende.
Questa è stata la genesi che ha portato all’approvazione della
delibera
della Giunta regionale n. 151 del 30 gennaio 2015
“Igiene degli alimenti e applicazione dei principi del sistema HACCP: indicazioni
regionali”, dove per il settore delle esportazione è stato redatta una specifica procedura per la
preparazione della documentazione necessaria all’esportazione di prodotti a base di carne suina
Laddove non sia disponibile un modello di certificato e non vi siano liste stabilite sulla
base di accordi, nelle more di un eventuale avvio di trattative per il raggiungimento di un
accordo, che deve essere richiesto all’Ufficio dei Rapporti internazionali e sulla base di un
interesse generale del nostro Paese, le aziende possono procedere ad acquisire le informazioni
relative ai requisiti sanitari richiesti dalle Autorità del Paese terzo, attraverso i loro
interlocutori commerciali per sottoporli alla verifica della ASL, ai fini di una emissione di
certificazione qualora i requisiti possano essere sottoscritti.