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La salute delle api rappresenta una preoccupazione sempre più rilevante a livello globale. Negli ultimi anni, si è osservato un declino significativo delle popolazioni di api, dovuto a fattori come l'uso intensivo di pesticidi, la perdita di habitat naturali, i cambiamenti climatici, la diffusione di parassiti come la Varroa, del nuovo acaro Tropilaelaps e dei calabroni neo-invasivi o alieni. Questo fenomeno, noto come "sindrome dello spopolamento degli alveari", rappresenta una grave minaccia per la biodiversità e la sicurezza alimentare, poiché le api svolgono un ruolo cruciale nell'impollinazione di molte colture agricole. Dal 2022 il Servizio Prevenzione, sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria della Regione Friuli Venezia Giulia sta portando avanti un Piano di monitoraggio sanitario dell’i mpatto del calabrone orientale (Vespa orientalis) sull’a picoltura e la salute pubblica, come previsto dalle “Linee di gestione del Piano Regionale della Prevenzione”. Le attività di monitoraggio sanitario vengono condotte di concerto con il Centro di Referenza Nazionale per Centro di referenza nazionale e Centro di referenza FAO per l’apicoltura dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) e con i Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie regionali.
Moria delle api: linee guida di intervento in caso di moria delle api o spopolamento degli alveari connessi all'utilizzo di agrofarmaci
Nel 2019 sono state aggiornate le linee guida per favorire la segnalazione del fenomeno di moria delle api/spopolamento degli alveari determinato da prodotti fitosanitari e rendere omogenea l'attività di intervento. I dati raccolti sono utilizzati per individuare le cause del fenomeno e predisporre misure di prevenzione basate sul rischio. Maggiori informazioni sono disponibili nella colonna “Documentazione” qui a destra.
Il calabrone orientale (Vespa orientalis)
Calabrone orientale (Vespa orientalis), attacco su arnia, apiario di monitoraggio 1, Trieste, 2022 (crediti immagine Paolo Zucca).
lI calabrone orientale (Vespa orientalis) è un imenottero di grandi dimensioni in grado di
arrecare gravi danni all'apicoltura mettendo sotto stress gli alveari, uccidendo le api e
diffondendo malattie tra gli apiari. Questo calabrone può anche rappresentare un problema per la
salute pubblica, poiché è in grado di infliggere punture multiple e dolorose alle persone. Se
disturbato, manifesta una particolare aggressività soprattutto in prossimità del nido. Nella
Regione Friuli Venezia Giulia il calabrone orientale è diffuso principalmente lungo la linea di
costa che va dal Comune di Muggia sino a Monfalcone. Essendo una specie termofila, ovvero che ama
il caldo, preferisce nidificare in ambito urbano e per questo motivo è diffuso capillarmente nella
città di Trieste. Il monitoraggio sanitario dei calabroni orientali catturati nella Regione Friuli
Venezia Giulia ha evidenziato la loro positività per molte gravi malattie delle api, a
dimostrazione del fatto che il loro impatto negativo sull’apicoltura non si limita all’uccisione
delle api negli alveari ma è ben più grave, poiché sono vettori di malattie infettive delle api tra
i diversi apiari. Le principali malattie infettive e parassitarie isolate nel triennio 2022-2024
nei calabroni orientali nella Regione Friuli Venezia Giulia sono le seguenti:
Virus: Virus della paralisi acuta (ABPV), Virus della paralisi cronica (CBPV),
Virus delle ali deformi (DWV), Virus della covata a sacco (SBV), Virus della cella reale nera
(BQCV);
Batteri:
Enterococcus fecalis, Lactococcus garvieae, Serratia marcescens;
Parassiti/Funghi:
Nosema ceranae, Lotmaria passim.
Calabrone orientale che si abbevera da un bicchiere e si alimenta degli avanzi di cibo dai piatti, ristorante sulle Rive di Trieste, 2022 (crediti immagine Paolo Goina).
Rappresentano inoltre un rischio per la salute pubblica e per il turismo poiché nutrendosi non solo di api ma pure di carcasse di animali morti, sono in grado di fungere da vettori di patogeni opportunisti anche per la salute umana. Maggiori informazioni sono disponibili nella colonna “ Documentazione” qui a destra.
Calabrone asiatico (Vespa velutina)
Il calabrone asiatico (Vespa velutina) sottospecie nigrithorax è un imenottero di circa 30 mm di colore bruno nerastro con una larga banda giallo-arancione sull’addome ed una sottile linea gialla sul primo segmento. Si tratta di una specie aliena invasiva proveniente dal Sud Est Asiatico. È arrivato in Europa presumibilmente nel 2004 per via aerea, attraverso un carico di piante e porcellane proveniente dalla Cina e diretto a Parigi. Dalla Francia si è poi diffuso in numerosi paesi europei, compresa l’Italia. Dal 2014 il calabrone asiatico ha iniziato a colonizzare dapprima la Liguria per poi procedere verso le regioni dell’Italia Nord Orientale. Attualmente è stato segnalato in Veneto ed in Austria ma non ci sono ancora segnalazioni certe in merito alla sua presenza nella Regione Friuli Venezia Giulia. Secondo alcuni autori il rischio per la salute umana è simile a quello causato dal calabrone europeo, mentre secondo altre fonti l’aggressività della Vespa velutina nei confronti dell’uomo è maggiore. La puntura di questo calabrone è molto dolorosa e, in alcuni casi, può essere letale. Gli attacchi più gravi avvengono quando le colonie sono disturbate. Le persone che rientrano nelle categorie a rischio sono rappresentate da tutti coloro i quali per motivazioni diverse frequentano ambienti extra-urbani agricoli e boschivi durante la stagione estiva. Maggiori informazioni sono disponibili nella colonna “Documentazione” qui a destra.
Acaro parassita Tropilaelaps spp. (Nuova minaccia!)
L'acaro Tropilaelaps, un parassita emergente delle api mellifere, rappresenta una seria minaccia per la salute degli alveari. Originario dell'Asia, si nutre delle larve e delle pupe delle api, causando deformità, debolezza e mortalità nella covata. A differenza della Varroa, il Tropilaelaps ha un ciclo riproduttivo più rapido, che può portare a infestazioni più aggressive e difficili da controllare. La sua diffusione al di fuori delle regioni originarie è favorita dal commercio internazionale di colonie e prodotti apistici. Poiché le api infestate spesso non riescono a mantenere colonie produttive, il Tropilaelaps rappresenta una minaccia non solo per la biodiversità, ma anche per l'agricoltura e la sicurezza alimentare globale. Originariamente confinato all'Asia, è stato recentemente segnalato per la prima volta in Europa nel 2024, in colonie di api mellifere nel sud-ovest della Russia e in Georgia. Per la sua pericolosità, l’acaro Tropilaelaps spp. è stato inserito nella lista delle malattie delle api dall'Unione Europea e dall'Organizzazione mondiale per la sanità animale (WOAH), con l'obiettivo di prevenirne l'introduzione e l'insediamento in zone indenni tramite importazione. È fondamentale che gli apicoltori della Regione Friuli Venezia Giulia siano informati sui rischi associati a questo parassita e adottino misure preventive per evitarne la diffusione. Maggiori informazioni sono disponibili nella colonna “Documentazione” qui a destra.
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