La Misura, attraverso l’ “approccio Leader”, concorre al conseguimento degli obiettivi definiti per gli Assi 1, 2 e 3 oltre a quelli di "priorità orizzontale", "miglioramento della governance" e "mobilitazione del potenziale di sviluppo endogeno delle zone rurali" (così come definiti dagli Orientamenti strategici approvati dal Consiglio europeo con Decisione del 20 febbraio 2006). L'"orizzontalità" che caratterizza la Misura si basa sul coinvolgimento degli "attori rurali", in particolare agricoltori e addetti alla silvicoltura.

Il PSR assegna alla Misura l’obiettivo di attivare, secondo l’ “approccio Leader”, interventi integrabili in una strategia di sviluppo locale ispirata al ”tema unificante” del turismo rurale sostenibile e da attuare nelle aree rurali con problemi complessivi di sviluppo (area D), corrispondenti alle zone alpina e prealpina, e nelle aree rurali intermedie (area C) interconnesse al sistema territoriale che caratterizza le precedenti, oltre che nella zona omogenea montana del Carso (sottozone A1, B1, C1).
Per assicurare la coerenza tra la strategia di sviluppo locale e le politiche locali che possano interessare, nel tempo, queste aree, è necessario – secondo l’indirizzo strategico nazionale – la presenza nel partenariato degli enti locali che in applicazione del principio di sussidiarietà, svolgono funzioni programmatorie su scala intermedia nelle aree suddette: Comunità montane e, nel caso particolare dell’area omogenea del Carso, le Province di Gorizia e Trieste (in base all’ordinamento degli enti locali della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, LR n. 1 del 2006 e LR n. 33 del 2002).
Una particolare attenzione, infatti, deve essere posta al partenariato, affinché possa svolgere funzioni di indirizzo, animazione e valutazione fino alla conclusione delle attività, acquisendo però ruolo e competenze che possano essere utilmente esercitati a beneficio delle popolazioni interessate e delle politiche di sviluppo locale anche dopo la chiusura del relativo Piano di Sviluppo Locale.

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