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Localizzazione e caratteristiche stazionali
La proprietà regionale di Promosio si estende per circa 500 ettari nel settore centrale
delle Alpi Carniche, sulla sinistra idrografica nell'alto Bacino del torrente But, nel territorio
comunale di Paluzza in provincia di Udine.
Accessibile dal fondovalle con una moderna strada forestale camionabile, il compendio è
delimitato a nord dal confine di Stato con l'Austria che corre sulla linea di cresta dei monti
Pizzo Timau (2.217 metri), Cima Avostanis (2.193 metri)
Al di sotto si estendono ampi ripiani che ospitano le unità malghive di Promosio,
Malpasso, Promosio alta e il laghetto di Avostanis, uno specchio lacustre di origine glaciale
a quota 1.935 metri.
In questa località è stato individuato un geosito (per approfondire vedi qui sotto). Un
ulteriore geosito è stato localizzato nella cava di calcare di Malpasso.
Sul versante sottostante i pascoli, tra quota 1.600 e 1.100 metri, si estende per circa 175
ettari la Foresta di Promosio. Le tipologie forestali, riconducibili ai substrati silicatici del
piano montano, sono il piceo-abieteto, la pecciata, il piceo-faggeto.
Il clima può essere definito temperato freddo, con precipitazioni medie annue di 1.800
millimetri e con precipitazioni nevose che in media sono moderatamente abbondanti.
- Approfondisci “geosito”
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Storia
La proprietà silvopastorale di Promosio è stata acquisita nel 1971, gestita in un primo tempo
dall'Azienda regionale delle Foreste, attualmente dal Servizio gestione forestale e produzione
legnosa.
Verosimilmente, la superficie ora boscata agli inizi del secolo era caratterizzata da ampie
aree destinate alla zootecnia, passando a boschi radi e pascoli arborati; inoltre, analogamente a
quanto avvenuto in altre zone prossime al fronte militare della Prima Guerra Mondiale, negli anni
1915-1918 il bosco era pressoché scomparso, ricostituendosi vigorosamente nei decenni successivi e
formando strutture coetanee dense, tanto che il primo piano di assestamento – risalente al 1978 –
prevedeva per il bosco unicamente interventi colturali di diradamento a carico delle perticaie,
oltre a prevedere dettagliate opere progettuali per la riorganizzazione dei pascoli e relativi
fabbricati.
Produzione legnosa
L'attuale viabilità forestale all'interno della Foresta è costituita da circa 4 chilometri di
strada camionabile, corrispondenti a una densità media di 22 metri per ettaro, da cui si dipartono
varie strade trattorabili a fondo naturale.
Il Piano di gestione forestale 2007-2018 ha determinato una ripresa lorda complessiva di
10.300 metri cubi pari a 858 metri cubi anno, costituiti prevalentemente da abete rosso e abete
bianco e in misura minore da faggio.
Il legname resinoso viene ripartito per circa il 10% nelle classi B e B+ per falegnameria,
circa il 35% nella classe C+ per costruzioni, circa il 25% nella classe C per imballaggi. Il
rimanente è rappresentato da stangame di buona qualità e legname per triturazione e biomassa. Il
legname di faggio è indicato come legna da ardere.
Parte delle superfici boscate sono dedicate all'attività formativa del CeSFAM di Paluzza e
rappresentano cantieri didattici nel settore della Filiera foresta-legno.
- CeSFAM di Paluzza
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Altre attività economiche
Malga Promosio: i complessi malghivi dati in concessione interessano circa 320 ettari tra
pascoli e praterie alpine. I consistenti interventi di riqualificazione sulle strutture malghive
del compendio rendono ora possibile integrare le attività zootecniche e casearie con quelle
agrituristiche ed escursionistiche.
Circa 6 ettari sono interessati dalla presenza di una cava di pietra calcarea, sempre
affidata in concessione, da cui si ricavano annualmente 10.000 metri cubi di Marmo grigio carnico,
prodotto mediamente pregiato e di nicchia.
- Malga Promosio
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Fruizione turistica e protezione della natura
Decine di chilometri di sentieri si sviluppano nella proprietà regionale o nelle immediate
vicinanze. A questi percorsi si aggiunge la fruizione a piedi, in bici e con sci di fondo sulle
strade forestali con direttrice principale dal fondovalle a Promosio.
Al fine di una corretta gestione della fauna selvatica sono stati redatti degli specifici
studi per quanto riguarda gli ungulati (capriolo, cervo, camoscio) e i galliformi alpini
(francolino di monte, cedrone, gallo forcello, pernice bianca).
Nell'ambito della costituzione della rete Natura 2000 è stata istruita la ZPS "Alpi Carniche"
che comprende pressoché completamente la proprietà.
Infine, con l'ultimo Piano di gestione 2007-2018, circa 20 ettari di foresta sono stati
individuati come area wilderness dove sono ammessi unicamente interventi per favorire la fauna
selvatica.