L’Unione Europea attraverso i Fondi strutturali persegue in particolare due obiettivi strategici: promuovere l’innovazione nelle imprese e la gestione efficiente delle risorse naturali.
In questa prospettiva un ruolo fondamentale è rivestito dalle Autorità ambientali. La figura dell’Autorità ambientale è stata introdotta in Italia alla fine degli anni ’90, con la delibera CIPE n. 71/1999, per garantire la sostenibilità ambientale dei programmi che utilizzano fondi comunitari. L’articolo 12, comma 4bis del decreto legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito con modificazioni dalla legge 11 agosto 2014, n. 116, dispone poi che le Autorità Ambientali cooperino sistematicamente con i soggetti responsabili delle politiche di coesione per il rispetto dei principi di sostenibilità ambientale nella programmazione, realizzazione e monitoraggio degli interventi.
 
In Friuli Venezia Giulia la DGR n. 1954/1998 individuava l’Autorità Ambientale per il DOCUP obiettivo 2 per il periodo 1997-1999, mandato che con DGR n. 2827/1999 veniva esteso alla programmazione 2000-2006. Successivamente la DGR n. 1278/2006 costituiva l’Autorità Ambientale per la programmazione unitaria 2007-2013, individuandola nell’allora Direttore centrale ambiente e lavori pubblici, con il compito di garantire l’integrazione ambientale e di rafforzare l’o rientamento allo sviluppo sostenibile in tutte le fasi di elaborazione, attuazione, sorveglianza e valutazione dei programmi regionali (Programma di sviluppo rurale, POR-FESR e PAR FAS), compresi quelli ricadenti nell’ambito dell’obiettivo di cooperazione territoriale europea (PO Italia-Slovenia e PO Italia-Austria), assicurando efficacia e continuità al processo di valutazione ambientale strategica, svolto ai sensi della Direttiva 2001/42/CE.
 
La DGR n. 678/2013 aveva assegnato al Direttore centrale ambiente ed energia il ruolo di Autorità Ambientale per il periodo di programmazione 2014-2020, individuandone le relative attribuzioni. L’Autorità Ambientale, per tutto il periodo di programmazione, è stata assistita da un gruppo di lavoro interdirezionale che, tra le altre cose, ha redatto il rapporto “Politica regionale di coesione 2014-2020. Principali criticità ambientali e azioni di risposta per il territorio della Regione Friuli Venezia Giulia”, approvato dalla Giunta regionale con DGR n. 2405/2013.
 
Il rapporto, sulla base di un’analisi dei dati disponibili sulla situazione ambientale del Friuli Venezia Giulia, individuava le criticità presenti nelle diverse aree tematiche (clima, pericolosità di origine naturale, aria, biodiversità, suolo, ambiente antropico ed ecosistemi acquatici), selezionando tra queste quelle ritenute prioritarie.
 
Veniva quindi individuata, per ciascuna area tematica, una serie di possibili risposte, in grado di contribuire a risolvere (o mitigare) le criticità segnalate: risposte intese come linee d’a zione prioritarie per le proposte progettuali da finanziare con i Fondi Strutturali.
 
Il rapporto si concludeva con una valutazione di ciascuna risposta rispetto alla coerenza e sinergia con gli obiettivi della Strategia Europea 2020, della normativa nazionale e della pianificazione regionale di settore, nonché rispetto alla capacità di intercettare le altre tematiche ambientali ed ai possibili impatti positivi diretti sulla salute umana e sull’ambiente antropico. 
 
Per il periodo di programmazione 2021-2027 il ruolo di Autorità Ambientale è stato assegnato con DGR n. 871/2020 al Direttore centrale difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile. 
 
I compiti assegnati sono i seguenti:
 
1. Garantire l’integrazione ambientale e di rafforzare l’orientamento allo sviluppo sostenibile in tutte le fasi di elaborazione, attuazione, sorveglianza e valutazione dei programmi regionali (Programma di Sviluppo Rurale, POR-FESR e PAR FAS), compresi quelli ricadenti nell’ambito dell’obiettivo di cooperazione territoriale europea (PO Italia – Slovenia e PO Italia – Austria).
 
2. Promuovere e verificare l’integrazione della componente ambientale in tutti i settori d’a zione dei fondi riferiti alla programmazione 2021-2027, affinché sia assicurata la coerenza delle strategie e degli interventi proposti dai documenti di programmazione ai principi dello sviluppo sostenibile, come indicati dall’UE, nonché il rispetto della normativa comunitaria in materia ambientale.
 
3. Prestare la sua collaborazione alle Autorità di programmazione e gestione dei programmi operativi nella predisposizione dei documenti di programmazione e nella redazione dei successivi atti attuativi, nonché durante l’intera fase di attuazione, monitoraggio e valutazione dei programmi.
 
4. Collaborare, per gli aspetti di propria competenza, con le Autorità di programmazione e gestione programmi operativi, nell’applicazione della Direttiva 2001/42/CE, concernente la valutazione ambientale strategica – VAS.
 
Nello svolgimento di questi compiti, anche in riferimento alle articolate competenze ambientali presenti nelle diverse strutture dell’amministrazione regionale, l’Autorità Ambientale si avvale del supporto tecnico delle strutture regionali competenti per materia. In tal senso è stato ricostituito il Gruppo di lavoro interdirezionale che supporterà l’Autorità Ambientale per tutto il periodo di programmazione 2021-2027. 
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