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Cosa sono e qual è il loro impatto sulla biodiversità
Negli ambienti naturali del FVG possiamo trovare delle piante, talvolta molto belle, dalla crescita così esuberante da impedire lo sviluppo della vegetazione spontanea. Sono piante che sono state spostate dall’uomo nel luogo sbagliato e che in un ambiente naturale a loro estraneo non incontrano antagonisti (animali erbivori o parassiti) capaci di contenerne la crescita.
Anche alcuni animali alieni, importati come animali da compagnia o da allevamento - e successivamente rilasciati nell’ambiente in maniera accidentale o deliberata - possono entrare in competizione con le specie indigene, nutrendosi delle stesse prede o occupando le loro tane.
Si tratta delle specie aliene invasive (in inglese Invasive Alien Species / IAS). Sono conosciute anche come specie alloctone o esotiche invasive.
Le specie aliene invasive sono quindi specie di animali e di vegetali trasferite dall’uomo
al di fuori del loro areale naturale (area geografica entro la quale è distribuita una
specie), in maniera deliberata o accidentale.
Queste specie assumono un comportamento invasivo, cioè si riproducono ed espandono
rapidamente a scapito delle specie autoctone e
causano seri danni alla biodiversità, alla salute umana, alle colture agricole o
ai manufatti.
Specie aliene invasive e perdita di biodiversità
In tutto il mondo e quindi anche nella nostra regione le specie autoctone, cioè specie che si sono originate ed evolute nel territorio in cui si trovano, si sono adattate una all’altra per migliaia di anni, instaurando tra loro rapporti in equilibrio ecologico e pertanto resistono agli organismi nocivi o alle malattie locali ma non dispongono di difese naturali contro le specie aliene invasive (Invasive Alien Species / IAS) che possono quindi determinarne un tragico calo.
Le specie aliene invasive (IAS) sono un problema poco conosciuto eppure sono a livello globale la seconda causa, dopo la frammentazione degli habitat, di perdita di biodiversità e dei servizi ecosistemici a essa correlati.
- Specie aliene invasive (IAS) e biodiversità
Vai alla pagina informativa dedicata
Danni alla biodiversità, danni sociali e compromissione del benessere umano
In Europa sono state stimate 12.000 specie esotiche (+76% in 30 anni), di queste circa
1.200-1.800 (cioè il 10-15%) sono invasive. I costi stimati, dovuti alle spese di eradicazione e
controllo, sono di circa 30 miliardi di euro/anno, che è pari a cinque volte il budget europeo
per la cultura (6,3 miliardi di euro nel 2018), cioè circa una media di un milione e mezzo di
euro/anno/specie.
I
danni provocati dalle
specie esotiche invasive nella sola Gran Bretagna per il 2015 sono stati stimati
intorno ai 2 miliardi di euro/anno
I danni possono essere di tre tipi:
1.
Danni ambientali: le specie aliene invasive (IAS) impattano sulla
biodiversità, sia causando la riduzione del numero di specie autoctone che andando ad
alterare gli equilibri di interi ecosistemi e di conseguenza vanno anche ad alterare e semplificare
il paesaggio.
Ad esempio, le isole Hawaii originariamente ospitavano 144 specie di uccelli: 56 sono ora
definitivamente estinte, mentre altre 53 sono state introdotte dall’uomo. Risultato: il numero
complessivo di specie nell’arcipelago è rimasto pressoché invariato, ma nel mondo ci sono 53 specie
in meno.
Altro esempio: il giacinto d’acqua, specie originaria del bacino del Rio delle Amazzoni, sta
letteralmente ricoprendo interi specchi d’acqua dolce in Africa e in Asia causando la morte di
quasi tutte le specie acquatiche, favorendo il diffondersi della malaria e alterando i paesaggi
lacustri … ed è presente anche in Sardegna dove causa lo stesso tipo di danni!
2. Danni sanitari: in Italia sono presenti
specie vegetali aliene invasive che producono sostanze o pollini che possono
scatenare reazioni allergiche, anche gravi, tramite contatto e/o per inalazione.
Ad esempio: la pianta di origine nord americana Ambrosia artemisiifolia produce un polline
altamente allergizzante in grado di dare problemi anche a distanze di oltre 200 chilometri dal
sito in cui si trova la pianta con costi totali (effetti su produttività agricola e salute) stimati
a livello mondiale in 4,5 miliardi di euro/anno. in Lombardia e Piemonte Ambrosia
artemisiifolia rappresenta già un’emergenza sanitaria.
3. Danni socio-economici: alcune
specie aliene invasive comportano una notevole riduzione della produttività
delle coltivazioni agricole. Nel 2016 sono state stimate perdite potenziali mondiali all’a
gricoltura per circa 540 miliardi di dollari/anno. Nel 2020 la cimice asiatica, secondo le stime di
Coldiretti, ha provocato oltre 300 milioni di euro di danni alla frutticoltura in tutto il Nord
Italia.
Importanti sono anche i danni causati dalle IAS alle infrastrutture, come i danni agli argini
causati dalle tane delle nutrie.
Come contrastare le specie aliene invasive
Il
contrasto alle specie alloctone invasive (IAS) va affrontato e adattato alle
caratteristiche delle singole specie considerando anche il contesto territoriale. Da un punto di
vista pratico può essere attuato sia in maniera capillare dai cittadini che in maniera più
strutturata dall’Amministrazione pubblica regionale.
I cittadini, correttamente informati sulle IAS, svolgono un’importante azione di
contenimento, riducendo la pressione delle
piante aliene invasive (IAP) sull’ambiente naturale tramite la cura del territorio
e delle loro proprietà.
Per quanto riguarda la pubblica amministrazione, trattandosi di un argomento trasversale che
coinvolge le competenze di molti uffici, è necessario un notevole sforzo organizzativo per
programmare interventi su scala regionale.
In Friuli Venezia Giulia l’ufficio di riferimento regionale, che coordina le attività
istituzionali, è il Servizio biodiversità della Direzione centrale risorse agroalimentari,
forestali e ittiche.
- Il contrasto alle specie aliene invasive
Vai alla pagina informativa dedicata
- Le liste di IAS in FVG
Vai alla pagina informativa dedicata
Urgenza dell'azione di contrasto alle IAS
Le principali minacce alla biodiversità sono: distruzione e riduzione degli habitat; specie
invasive; cambiamento climatico; inquinamento e sfruttamento delle risorse naturali. Esse agiscono
in sinergia determinando una
rapida perdita di biodiversità.
A partire dalla rivoluzione industriale,
il 75% dell’ambiente terrestre e il 66% di quello marino sono stati gravemente
modificati.
La natura è stata distrutta negli ultimi 100 anni a una
velocità da cento a mille volte superiore alla media degli ultimi dieci milioni di
anni. Ciò che è stato creato in milioni di anni dall’evoluzione naturale viene distrutto dall’a
zione dell’uomo in pochi decenni:
un milione di specie sono a rischio di estinzione.
In Europa sono a rischio di estinzione: il 42% dei mammiferi autoctoni, il 15% degli uccelli,
il 45% delle farfalle, il 30% degli anfibi, il 45% dei rettili, il 52% dei pesci d’acqua dolce
(fonte ISPRA).
Questo fa ritenere che ci si trovi di fronte a un livello di estinzione delle specie superiore a
quello che la Terra ha vissuto negli ultimi 65 milioni di anni, persino superiore a quello che ha
segnato la fine dei dinosauri. Siamo dentro alla sesta estinzione di massa, quella dell’A
ntropocene. Le prime cinque sono stati fenomeni naturali, la sesta sta avvenendo a causa dell’uomo
ma l’uomo può anche essere la cura - a tutti i livelli, dalle massime istituzioni al singolo
cittadino e dal globale al locale - ma è un problema da affrontare con urgenza e
con azioni sinergiche.
Non è realistico pensare a una soluzione totale del problema, il grado di presenza delle
specie aliene a livello globale è altissimo ed è inverosimile supporre di eliminare il problema.
Però, valutando attentamente specie, situazioni e risorse disponibili si possono effettivamente
eseguire e raggiungere degli importanti obiettivi per contenere e in alcuni casi
eradicare le specie aliene invasive, sempre in sinergia con azioni di ripristino
degli habitat e altre questioni di erosione di biodiversità. Tutti, dalle più alte istituzioni
internazionali a ogni singolo cittadino, possono fare qualcosa.
Tra le tante azioni possibili
per preservare la biodiversità troviamo sicuramente le azioni di contrasto alle specie
aliene invasive … ma bisogna agire con urgenza!
- Media Release: Nature’s Dangerous Decline ‘Unprecedented’; Species Extinction Rates ‘Accelerating’
Leggi l’articolo sul sito dell’IPBES
Per approfondire
- Invasive Alien Species
Vai al sito della Commissione Europea
- Specie esotiche invasive
Vai al sito del Ministero della transizione ecologica
- EPPO activities on Invasive Alien Plants
Vai al sito della European and mediterranean Plant Protection Organization (EPPO)
- Specie invasive
Vai al sito dell’ISPRA
- Specie esotiche invasive
Vai alla pagina informativa dedicata (sito Regione FVG)
- Specie vegetali esotiche invasive
Vai al sito dell’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale (ERSA FVG)
- Le specie vegetali esotiche invasive
Vai al sito della Regione Piemonte
- Info Flora
Vai al sito del Centro nazionale dei dati e delle informazioni sulla flora svizzera
- LIFE ASAP
Vai al sito del Progetto
- LIFE RARITY
Vai al sito del Progetto
- Pesci alieni del FVG
Vai al sito dell'ETPI
- StopVespa
Progetto LIFE sulla Vespa velutina