Il Piano di Gestione Rischio Alluvioni (PGRA), introdotto dalla Direttiva comunitaria 2007/60/CE, è lo strumento operativo per individuare e programmare le azioni necessarie a ridurre le conseguenze negative delle alluvioni per la salute umana e per l’ambiente. Ha valore di piano territoriale di settore e fornisce le indicazioni per l’adeguamento dei piani sotto ordinati. La Regione fornisce supporto tecnico ai Comuni interessati per la procedura di adeguamento dei Piani Regolatori Comunali.

La richiesta di supporto tecnico da parte dei Comuni deve essere presentata via PEC.

Termini e modalità di presentazione della richiesta di supporto

Le istanze di supporto sono inviate alla Direzione centrale infrastrutture e territorio, Servizio pianificazione paesaggistica, territoriale e strategica, esclusivamente mediante posta elettronica certificata (PEC) utilizzando la modulistica reperibile nel menù di destra.

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Beneficiari

Comuni in forma singola.

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Calcolo del rischio specifico alla scala territoriale

L’articolo 7 comma 2 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano di Gestione Rischio Alluvioni (PGRA) prevede per gli Uffici Tecnici Comunali l’obbligo di inserire nel Certificato di destinazione urbanistica per ogni particella catastale il dato relativo al rischio ed al pericolo idraulico presenti nell’area. Mentre per il pericolo idraulico è sufficiente riportare il valore indicato nelle cartografie di Piano, per il rischio idraulico, al fine di ottenere un valore effettivo e non un'indicazione generica che vale esclusivamente per scopi di protezione civile, è invece necessario utilizzare il software Herolite, messo a disposizione dall’Autorità di Bacino, per il calcolo del rischio specifico.

Allo scopo di omogeneizzare a scala territoriale l’applicazione delle regole del P.G.R.A. e di minimizzare la discrezionalità nelle scelte del corretto uso del suolo da parte degli operatori durante il calcolo del rischio specifico su una determinata porzione di territorio, è stata predisposta una procedura di accoppiamento tra le classi del PRGC e le classi di copertura del MOLAND utilizzate per la classificazione del suolo nel PGRA. Il metodo consente il calcolo del rischio specifico tramite il software e la procedura indicata dalla Autorità di Bacino delle Alpi Orientali, anche in presenza di sola potenzialità urbanistica ma in assenza di progetti specifici, al fine di poter riportare nei certificati di destinazione urbanistica una classe di rischio specifico per ogni particella catastale.

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Requisiti per l'avvio dell'attività di supporto

Al fine di poter procedere con il calcolo devono sussistere alcuni prerequisiti senza i quali non è possibile procedere:

- deve essere disponibile uno strato informativo strutturato vettoriale georiferito dello zooning del Piano Regolatore generale Comunale (PRGC). Laddove non fosse disponibile uno strato di partenza e su richiesta dei Comuni, a supporto della preparazione di questo strato, la Regione fornisce un primo strato informativo dello zoning comunale che deve essere verificato dagli Uffici Tecnici comunali per il suo grado di aggiornamento;
- deve essere disponibile uno strato informativo strutturato vettoriale georiferito delle particelle e dell’edificato catastale del Comune, con la disponibilità anche del dato censuario, da cui ricavare le categorie dell’edificato. Questo strato informativo è reperibile, in prima istanza, presso i servizi di scarico del dato catastale messi a disposizione dalla Regione Friuli Venezia Giulia per le Amministrazioni Comunali. La Regione sta valutando la possibiltà di costruire tale strato informativo per l'intero terriorio regionale al fine di renderlo direttamente disponibile all'interno della procedura;
- deve essere compilata una tabella in cui sia indicata la sottozona P.U.R.G. di riferimento per ogni zona del proprio P.R.G.C.. Questa operazione, cioè la compilazione delle sottozone P.U.R.G., è possibile in modalità semiautomatica e, fino ad un certo livello di dettaglio, può essere condotta in modo centralizzato dalla Regione e da altri enti sovracomunali che gestiscono l’informazione territoriale di pianificazione dei Comuni. Tale tabella deve essere in ogni caso completata e verificata insieme all’Ufficio Tecnico comunale che, utilizzando le conoscenze di dettaglio sul proprio territorio, può migliorare la compilazione delle sottozone e validarne l'interpretazione in particolare per quanto riguarda le geometrie comprese nelle zone S o completare le colonne delle destinazioni previste o delle note di destinazione;
- deve essere presente l'ambiente di elaborazione comunale di partenza che il Comune deve richiedere alla Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali seguendo le istruzioni disponibili al link dell'Autorità di Bacino reperibile nel menù collegamenti. Attualmente la Regione non può sostituirsi al Comune nella richiesta di tale dato;
- è necessario disporre di ulteriori strati informativi ufficiali. Alcuni di questi strati sono di competenza regionale e sono scaricabili dai portali di servizio cartografico regionali (ad es. strati del Piano paesaggistico Regionale relativi ai Beni Culturali, alle Aree archeologiche, ai beni monumentali, ai Siti UNESCO, oppure strati relativi alle Aree protette). Qualora il Comune disponga di ulteriori strati ufficiali (ad es. approvati all’interno di una Variante del PRGC di livello locale) legati a questi temi, sarà necessario siano resi disponibili in formato strutturato vettoriale.

Per tutte le questioni tecniche di dettaglio la Regione Friuli Venezia Giulia fornirà supporto per la comprensione, laddove ritenuto necessario, dei diversi passaggi procedurali o il corretto reperimento delle fonti di dati.

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Elaborati per la conformazione

La procedura di calcolo del rischio specifico è funzionale alla costruzione dello strato informativo del rischio specifico del territorio comunale. Lo strato così costruito consentirà al Comune l'elaborazione della mappa del rischio specifico che è parte indispensabile degli elaborati richiesti per la conformazione al PGRA.

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