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ESENZIONE PER LE ASP PER I PERIODI ANTECEDENTI A QUELLO IN CORSO AL 1° GENNAIO 2023
Articolo 2, comma 6, L.R. 18 gennaio 2006, n. 2 (Legge finanziaria 2006)
Con l’articolo 2, comma 6, della legge regionale 18 gennaio 2006, n. 2 (Legge finanziaria
2006), il legislatore regionale ha esentato dal pagamento dell’IRAP le Aziende Pubbliche di Servizi
alla persona succedute alle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza (IPAB), ai sensi di
quanto disposto dalla normativa statale, ovvero dall’articolo 1, comma 299, della Legge 23 dicembre
2005, n. 266 (Legge finanziaria dello Stato 2006).
Le modalità applicative e i presupposti per l’accesso a tale agevolazione sono esplicati nella Circolare 20 aprile 2007, n. 7, emanata dalla Direzione centrale risorse economiche e finanziarie.
A decorrere dal periodo d'imposta in corso all’1 gennaio 2023, in ragione della introduzione del comma 6bis all’articolo 2, L.R.2/2006, operata dall’articolo 11, comma 12, lett. b), L.R. 10 agosto 2023, n. 13 (Legge di assestamento del bilancio per gli anni 2023-2025), la misura agevolativa già prevista a favore delle Aziende pubbliche di servizi alla persona (ASP) ex IPAB diviene soggetta ai limiti imposti dalla normativa vigente in materia di aiuti “de minimis”. Per i periodi di imposta antecedenti a quello in corso all’1 gennaio 2023, operano invece le previgenti disposizioni e rimangono valide le indicazioni fornite per l’accesso alla agevolazione con la Circolare esplicativa 20 aprile 2007 n. 7.
NUOVO REGIME DI ESENZIONE IN “DE MINIMIS” A DECORRERE DAL PERIODO DI IMPOSTA IN CORSO ALL’1 GENNAIO 2023
Articolo 2, comma 6 bis, L.R. 18 gennaio 2006, n. 2 (Legge finanziaria 2006)
Articolo 11, comma 12, lett. b), L.R. 10 agosto 2023, n. 13 (Legge di assestamento del
bilancio per gli anni 2023-2025)
In ragione delle modifiche apportate con l’introduzione del citato comma 6 bis al citato articolo all’articolo 2, L.R.2/2006, a decorrere dal periodo di imposta in corso all’1 gennaio 2023 l’esenzione dal pagamento del tributo IRAP per le Aziende Pubbliche di Servizi alla persona succedute alle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza (IPAB), viene assoggettata al rispetto dei limiti imposti dai Regolamenti comunitari per gli aiuti di Stato in “de minimis” come richiamati dal nuovo comma 6bis dell’articolo 2, LR L.R.2/2006 in combinato disposto con gli articoli 5 bis e 5 ter del medesimo articolo e pertanto, in ossequio a quanto prescritto dall’a rticolo 88, comma 1, del Codice del Terzo settore, l’esenzione in parola viene concessa dal legislatore regionale entro i limiti previsti dai regimi <<de minimis>> di cui Regolamento generale (UE) n. 1407/2013 (con soglia massimo di aiuto pari a 200.000,00 euro nel triennio di riferimento oppure pari a 100.000, 00 euro nel triennio di riferimento per il settore del trasporto di merci su strada per conto terzi) e al Regolamento (UE) n. 1408/2013 per il settore agricolo ( con soglia massima di 15.000,00 euro nel triennio di riferimento) così come integrato dal Regolamento di modifica (UE) 2019/316, in vigore dal 14 marzo 2019, che ha elevato l’importo degli aiuti per il settore agricolo sino a 20.000 euro, e ricorrendo talune circostanze, sino alla soglia di 25.000 euro.
Si richiama l’attenzione sulle cause di preclusione per l’accesso alle agevolazioni fiscali di cui all’articolo 5, comma 6, L.R. 2014, n.1 (Disposizioni per la prevenzione, il trattamento e il contrasto della dipendenza da gioco d'azzardo, nonché delle problematiche e patologie correlate), come modificato dalla Legge regionale 17 luglio 2017, n. 26, il quale dispone che ai fini dell'accesso a finanziamenti, benefici e vantaggi economici regionali, comunque denominati, da parte di esercizi pubblici, commerciali, circoli privati e altri luoghi deputati all'intrattenimento, costituisce requisito essenziale l'assenza, nei locali di tali attività, di apparecchi per il gioco lecito, e pertanto, laddove ricorrente tale condizione, la stessa impedisce l’accesso anche a tutte le manovre di riduzione/esenzione previste in materia fiscale dalle vigenti leggi regionali.
Informazioni di maggiore dettaglio sono disponibili a questo link .
ELEMENTI CUI PRESTARE ATTENZIONE
L’assoggettamento ai limiti imposti dal regime “de minimis” implica che a decorrere dal periodo di imposta in corso all’1 gennaio 2023 e fino alla abrogazione del citato articolo 10 del D.lgs. 460/1997, anche per le ASP assume rilevanza la disciplina introdotta dal legislatore statale sugli aiuti “de minimis” inerente alla istituzione del REGISTRO NAZIONALE AIUTI DI STATO (RNA) di cui al Decreto del Ministero dello Sviluppo economico 31 maggio 2017, n. 115, Registro nel quale debbono confluire tutte le informazioni sugli aiuti di Stato fruiti, ivi compresi quelli fiscali.
Per quanto concerne la verifica del massimale relativo agli aiuti “de minimis”, rispetto al
divieto di cumulo degli aiuti “de minimis” oltre le soglie comunitarie prestabilite, si rappresenta
che, a decorrere dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2017, opera la
nuova disciplina prevista dal
Decreto ministeriale del Ministero dello sviluppo economico 31 maggio 2015, n.
115, recante la disciplina per il funzionamento del
Registro nazionale degli aiuti di Stato (operativo dal 12 agosto 2017), di cui si
richiamano in particolare le disposizioni contenute negli articoli 10 e 14.
Nello specifico:
- l’articolo 10 del richiamato D.M. 115/2017 ha introdotto per gli
aiuti fiscali (in quanto aiuti non subordinati all’adozione di provvedimenti di
concessione) una nuova disciplina riguardo le modalità di calcolo del triennio, ai fini della
verifica del rispetto del divieto di cumulo: nel dettaglio, la norma dispone che,
esclusivamente ai fini del controllo sul rispetto del divieto di cumulo nel
triennio, gli stessi si intendono concessi e sono registrati nel Registro nazionale aiuti
nell'esercizio finanziario successivo a quello di presentazione della dichiarazione fiscale
nella quale sono dichiarati e che per il calcolo del cumulo degli aiuti medesimi il
Registro nazionale aiuti utilizza quale data di concessione quella in cui è effettuata la
registrazione dell'aiuto individuale.
A tale adempimento deve provvedere - nel caso specifico - l'Agenzia delle entrate, con la
precisazione che “
l'impossibilità di registrazione dell'aiuto per effetto del superamento dell'importo
complessivo concedibile in relazione alla tipologia di aiuto de minimis pertinente, determina
l'illegittimità della fruizione”;
- l’articolo 14 stabilisce, invece, che a decorrere dal 1° luglio 2020 il controllo del
massimale avviene esclusivamente attraverso la consultazione del Registro medesimo (art.14, comma
6), ove gli aiuti fiscali in parola verranno registrati ad opera dell’Agenzia delle Entrate - come
detto, nell’esercizio successivo a quello di presentazione della dichiarazione fiscale nella quale
sono dichiarati (art.10, comma 1) – che ne trarrà le informazioni dalle apposite sezioni o
prospetti dedicati agli Aiuti di Stato, la cui compilazione è stata introdotta nei Modelli delle
Dichiarazioni fiscali a decorrere dalle Dichiarazioni 2019 per l’esercizio 2018.
Al riguardo si richiama altresì l’attenzione sul concetto di
impresa unica - rilevante ai fini del rispetto del divieto di cumulo degli aiuti “
de minimis” - come definito dall’articolo 2, paragrafo 2 di ciascuno dei regolamenti comunitari
citati.
Nello specifico, per
impresa unica si intende l’insieme delle imprese fra le quali esiste almeno una
delle relazioni seguenti:
a) un’impresa detiene la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o soci di un’altra
impresa;
b) un’impresa ha il diritto di nominare o revocare la maggioranza dei membri del consiglio di
amministrazione, direzione o sorveglianza di un’altra impresa;
c) un’impresa ha il diritto di esercitare un’influenza dominante su un’altra impresa in virtù
di un contratto concluso con quest’ultima oppure in virtù di una clausola dello statuto di
quest'ultima;
d) un’impresa azionista o socia di un’altra impresa controlla da sola, in virtù di un accordo
stipulato con altri azionisti o soci dell’altra impresa, la maggioranza dei diritti di voto degli
azionisti o soci di quest’ultima.
Le imprese fra le quali intercorre una delle relazioni di cui alle lettere da a) a d), per il
tramite di una o più altre imprese sono anch’esse considerate un’impresa unica.
Per
impresa singola si intende l’impresa per la quale non sussistono le condizioni per
essere definita
impresa unica.