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Costruire un conto consolidato della finanza pubblica di tutti i livelli di governo con un
dettaglio regionale è di notevole rilevanza, in quanto:
- è uno strumento di analisi dei risultati finanziari delle politiche di intervento pubblico
su base regionale;
- offre un supporto informativo ai processi decisionali incentrati sulla programmazione delle
risorse finanziarie, anche in coerenza con i processi di decentramento amministrativo avviati da
alcuni anni nel Paese;
- permette di rispondere tempestivamente alle richieste dell'Unione Europea circa la verifica
del principio di addizionalità delle risorse comunitarie rispetto a quelle nazionali. Questo terzo
aspetto risponde ad un fabbisogno informativo proprio del Ministero dell'Economia e delle Finanze
in quanto il principio di addizionalità, sancito dall'art. 11 del Regolamento CEE 2082/93,
attribuisce agli Stati membri il compito di dimostrarne, sul piano contabile, l'effettivo
rispetto.
Metodo di consolidamento
Nel Sistema Conti Pubblici Territoriali ciascun ente viene considerato quale erogatore di spesa finale attraverso l’eliminazione dei flussi di trasferimento intercorrenti tra gli enti appartenenti al medesimo livello di governo. Viene quindi effettuato un processo di consolidamento che consente di ottenere il valore complessivo delle spese direttamente erogate sul territorio o delle entrate effettivamente acquisite senza il rischio di duplicazioni.
Il consolidamento è direttamente dipendente dall’universo di riferimento e, cambiando universo, cambiano il consolidato e il risultato finale. Di conseguenza, quando si considera la sola Pubblica Amministrazione, i trasferimenti alle Imprese Pubbliche Nazionali (IPN), Regionali (IPR) e Locali (IPL) non vengono elisi, poiché tali soggetti sono esterni alla PA. Quando invece si considera il Settore Pubblico Allargato, i trasferimenti alle IPN, IPR e IPL vengono elisi per evitare doppi conteggi.
Un esempio può aiutare a chiarire il concetto.
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