Cividale del Friuli, 14 ott - "La figura dell'agricoltore e il
lavoro nel settore primario sono stati spesso sminuiti; niente di
più sbagliato, non solo perché dall'attività agricola ricaviamo
il nostro sostentamento ma anche perché il grande apporto che
tecnologia e innovazione hanno fornito al comparto, ha messo in
luce un fabbisogno occupazionale rilevante non solo di laureati
ma soprattutto di profili tecnici. Le prospettive, dunque, per i
nostri giovani che vorranno intraprendere questo percorso saranno
positive e probabilmente più solide di altri settori".
Lo ha detto l'assessore regionale alle Risorse agricole, Stefano
Zannier, alla presentazione del 49° convegno regionale dei
Maestri del Lavoro del Friuli Venezia Giulia, oggi a Cividale del
Friuli nell'aula Magna dell'istituto tecnico agrario statale di
istruzione superiore Paolino d'Aquileia dedicato a "Il Friuli
Venezia Giulia ed il vino. Una storia destinata a durare".
"Constato con piacere l'ampia partecipazione di studenti e
studentesse in quest'aula, giovani che si preparano per
intraprendere questo percorso", ha commentato Zannier ricordando
la difficoltà del comparto per la carenza di personale. "Non si
ricercano solo figure specializzate ma anche profili da dedicare
alla gestione ordinaria dell'impresa quella fascia in cui sono
compresi la conoscenza abbinata alla capacità operativa".
L'assessore regionale, nel suo intervento, ha tracciato, in
particolare, una fotografia del settore vitivinicolo. "È un
comparto in espansione, con buone prospettive per il futuro ed è
quello che ha risentito in misura minore del problema della
siccità rispetto ad altri settori agricoli", ha riferito Zannier
ricordando come in Friuli Venezia Giulia i danni da siccità
all'agricoltura siano stimati in 250 milioni di euro.
Fra i problemi della viticoltura oltre alle difficoltà di
reperire manodopera, l'esponente della Giunta Fedriga ha citato
le problematiche legate a contenere, in alcune aree, alcune
malattie "per l'impossibilità di utilizzare prodotti il cui uso
era comune fino a ieri" e la recrudescenza di altre ritenute
debellate o contenute.
Alcuni dei numeri presentati dall'Ersa, e riferiti all'indagine
su un campione di aziende agricole nel 2020 per avere indicazioni
sullo stato del settore vitivinicolo regionale in relazione agli
effetti del Covid-19, ha mostrato come non tutte le aziende
abbiano registrato un calo di fatturato; quelle che sono state
maggiormente capaci di diversificare i canali distributivi
puntando anche all'e-commerce, ad esempio, hanno compensato le
perdite. Quanto alle prospettive future le aziende mostrano
interesse verso la sostenibilità ambientale, verso l'innovazione
nelle fasi di conservazione, stoccaggio, packaging, promozione e
vendita.
Altri dati hanno invece riguardato il confronto con il nazionale:
la superficie vitata in Friuli Venezia Giulia è pari al 4,0%
delle superfici vitate a livello italiano, la produzione di uva
da vino è risultata invece il 4,4% rispetto alla produzione
nazionale e il Friuli Venezia Giulia risulta la regione che ha
investito la quota maggiore (13%) della propria superficie
agricola utilizzata (Sau) in vigneti.
Zannier ha espresso infine un ringraziamento alla Federazione
Maestri del lavoro e ai consolati provinciali e regionali per
aver organizzato un incontro dedicato al settore agricolo "non
sempre considerato in modo adeguato, con un'idea ancorata ad
un'immagine di un mondo passato. Oggi il comparto è un settore
produttivo completo in tutte le sue componenti".
ARC/LP/pph
L'assessore regionale alle Risorse agricole, Stefano Zannier, al tavolo dei relatori durante il 49° convegno regionale dei Maestri del Lavoro del Friuli Venezia Giulia.
Foto ARC Pironio
L'assessore regionale alle Risorse agricole, Stefano Zannier, alla presentazione del 49° convegno regionale dei Maestri del Lavoro del Friuli Venezia Giulia.
Foto ARC Pironio