Torlano (Ud), 25 ago - "Ritrovarci qui oggi, istituzioni e
comunità, nel dovere della memoria delle vittime e per onorare i
diritti inviolabili, ha un valore importantissimo perché chi
dimentica è più esposto ai pericoli che intolleranza, ostilità,
violenza ripropongono".
Lo ha affermato oggi a Torlano l'assessore regionale Sergio
Emidio Bini in occasione della commemorazione dell'anniversario
dell'eccidio compiuto da membri delle Waffen-SS tedeschi e
cosacchi, nonché da collaborazionisti italiani, il 25 agosto del
1944 nella frazione di Nimis in cui morirono 33 civili, inclusi
donne e bambini.
"Torlano - ha sottolineato Bini - può essere considerato tra i
casi più atroci ed efferati tra le molte stragi commesse dai
nazifascisti contro innocenti nel corso della Seconda Guerra
Mondiale: non vennero risparmiate le madri e i ragazzi che
avevano trovato rifugio nelle stalle; i corpi degli uccisi
vennero cosparsi di benzina e briciati. Le famiglie maggiormente
colpite furono i Comelli, Vizzuti e De Bortoli, questi ultimi
mezzadri che pochi anni prima si erano trasferiti da Portogruaro.
Soltanto nel 1947 i resti, sepolti in una fossa comune, poterono
essere tumulati nel cimitero di Torlano".
Dopo aver ringraziato l'amministrazione comunale di Nimis, che
promuove da decenni la commemorazione, Bini ha rivolto un
particolare saluto ai rappresentanti della città di Portogruaro.
"Rileggere ai giovani la storia della Resistenza, anche
attraverso le commemorazioni che vengono promosse nei paesi del
Friuli che hanno sofferto gli scontri con gli occupanti, ci aiuta
a tenere vivo il ricordo, per trasmetterlo ai più giovani e
trasformare quella ferita profonda in un impegno di
ricostruzione, di convivenza, di sviluppo democratico: dai
tragici fatti come quelli di Nimis è sorta una coscienza civile
di ribellione alla violenza e al sopruso che ha portato alla
nascita della Repubblica, all'approvazione della Costituzione
italiana, al progetto dell'Europa che univa i popoli che si
stavano ancora combattendo: il futuro dell'Italia - ha concluso
Bini - si difende partendo da questa intuizione che da allora ha
assicurato libertà, giustizia e democrazia".
ARC/EP
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