In fiera di Rimini evidenziata volontà ministero di allargare
progetto su salvaguardia fuoriuscite petrolio in mare
Trieste, 29 feb - "Il progetto North Adriatic Maritime
Incident Response System (Namirs), che vede già collaborare
Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia, con l'obiettivo di
istituire un meccanismo comune per la salvaguardia del bacino del
Nord Adriatico in caso di fuoriuscite di petrolio, potrebbe
estendersi a sud, comprendendo anche lo Ionio".
Lo ha annunciato l'assessore regionale per la Difesa
dell'ambiente Fabio Scoccimarro intervenendo oggi alla tavola
rotonda in programma alla Fiera di Rimini dedicata al tema "Le
Regioni e la sfida della neutralità climatica". L'esponente
dell'esecutivo Fedriga, nel suo intervento ha messo in luce le
diverse iniziative che il Friuli Venezia Giulia ha messo in atto
in questo settore con l'intento di anticipare al 2045 la data del
green deal europeo nella nostra regione.
Tra gli esempi citati, quello appunto del progetto Narmis, "che
dimostra - ha detto Scoccimarro - la vocazione trasnfrontaliera e
interregionale del Friuli Venezia Giulia, territorio che da tempo
ha allacciato relazioni con gli Stati e le zone contermini in
nome di un tema, quello ambientale, che non conosce confini.
L'attività, guidata dall'iniziativa centro europea e cofinanziata
dall'Unione Europea, con il coinvolgimento di diverse istituzioni
dei diversi Paesi membri, è stata apprezzata dal ministro
Musumeci, il quale ha preso in esame la possibilità di estendere
questo progetto a tutto il mar Adriatico ed allargarlo anche allo
specchio dello Ionio".
Sull'aspetto transfrontaliero, Scoccimarro ha inoltre ricordato
che ad aprile di quest'anno si terrà la seconda edizione degli
stati generali dell'Alto Adriatico, che vedranno lavorare assieme
oltre al Friuli Venezia Giulia anche l'Emilia Romagna, Veneto,
Land della Carinzia, Slovenia e Croazia, per mettere in atto
politiche ambientali comuni. Inoltre un passaggio è stato
riservato all'hydrogen valley, progetto faro della durata di 72
mesi che vedranno collaborare la nostra regione con Slovenia e
Croazia.
Tra le altre attività messe in risalto durante il convegno,
Scoccimarro si è soffermato anche sulla riconversione della
Ferriera di Servola e della centrale a carbone di A2A nonché
sull'elettrificazione della banchina del porto di Trieste. "Per
quanto riguarda la ferriera - ha spiegato Scoccimarro - a partire
dal 2018 abbiamo avviato con la proprietà un confronto serrato
per giungere alla dismissione dell'area a caldo costruita nell'
'800, grazie anche all'utilizzo di fondi ministeriali. In pochi
mesi siamo riusciti a centrare l'obiettivo, dando vita ad una
riconversione green con benefici non solo per quanti lavoravano
in quella zona ma anche per l'intera città che ha una grande
vocazione turistica. Adesso quella superficie è diventata un
modello, che ospita non solo una importante piattaforma logistica
ma anche la prima acciaieria "carbon neutral" alimentata con
pannelli fotovoltaici, area diventata un esempio virtuoso di come
si può fare una industria verde.
Infine l'assessore ha evidenziato altri due importanti interventi
messi a punto dalla Regione. Il primo riguarda la riconversione
della centrale a carbone della A2A di Monfalcone, "attraverso un
percorso che porterà alla produzione di energia verde grazie
all'utilizzo dell'idrogeno e del gas. Tutto ciò sarà reso
possibile grazie ad un investimento di circa 20 milioni di euro.
Infine, con 207 milioni derivati dal Pnrr, stiamo procedendo
all'elettrificazione delle banchine del porto di Trieste e
Monfalcone, per ridurre l'inquinamento legato all'attracco delle
navi. Già ora le imbarcazioni che si trovano a 8 miglia dalla
costa hanno l'obbligo di utilizzare un carburante con meno azoto
per non influire negativamente sull'ambiente".
ARC/AL/gg
L'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente, energia e sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarero