I boschi del Friuli Venezia Giulia sono situati tra le Alpi e l’Adriatico e racchiudono al loro interno ricchezze così diverse che, non senza difficoltà, possiamo scoprire al loro interno.
Nell’a nno del suo cinquantenario il Corpo forestale del Friuli Venezia Giulia ha voluto raccogliere nella nuova pubblicazione cartacea e digitale “camminaboschi.fvg.2”, 27 itinerari escursionistici scelti e redatti dalle Stazioni forestali presenti sul territorio.
Itinerari per tutti i gusti e difficoltà da percorrere nell’ottica di una moderna e intelligente “silvoterapia”.

Nel 2022 la webapp è stata aggiornata con la variazione di alcuni percorsi e l'aggiunta di 8 nuovi itinerari tratti da volume Camminaboschi.fvg.

Tutti i percorsi sono disponibili in diverse modalità di rappresentazione della mappa (mappa stradale, vista aerea, OpenStreetMap, OpenTopoMap).
La webapp, accessibile da tutti i tipi di device, fornisce la descrizione di ciascun itinerario e dei punti di interesse attraverso schede con foto, servizi multimediali e l’altimetria del luogo. È possibile controllare la propria posizione e, grazie al servizio di indicazione della strada, impostare l’itinerario per il punto di partenza e arrivo.
Dalla webapp è inoltre possibile scaricare il testo in PDF della descrizione più approfondita dell’itinerario e la traccia del percorso in formato GPX e KML.

La Webapp Camminaboschi è consultabile all'indirizzo camminaboschi.regione.fvg.it

I volumi cartacei sono disponibili presso tutte le Stazioni forestali e tutti gli URP.della Regione e presso il Centro didattico di Basovizza.

Indice dei contenuti

In Val Alba nel Bosco del Vuâlt, il bosco per l’Arsenale

Tra i resti di vecchie stùe, ruderi di guerra e faggi per gli utilizzi navali.

Già l’Arsenale di Venezia aveva riservato il taglio dei faggi nel Bosco del Vuâlt per la produzione dei remi necessari alla propria flotta. L'area, dedicata nel passato anche alla monticazione, è stata interessata dagli eventi della prima guerra mondiale.

Camminaboschi.2 - volume 1 - itinerario 1 - Stazione forestale di Moggio Udinese

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Le ultime grandi querce della val Rosandra

Sul Monte Carso alle porte dell'Istria montana.

L’itinerario si sviluppa nella Val Rosandra e sul Monte Carso. Attraversando  pinete di rimboschimento, boschi di latifoglie ed estese pietraie, porta al margine dell’altopiano di San Servolo, dal quale lo sguardo può spaziare oltre il Golfo di Trieste, dalle Alpi all’Istria.

Camminaboschi.2 - volume 1 - itinerario 2 - Stazione forestale di Trieste

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L’inestimabile biodiversità dal balcone della Val Degano

Dai Piani di Vâs di Laudaria nel bosco bandito e alla cima del Monte Talm.

L’itinerario tra la Val Degano e la Val Pesarina, attraversa un ambiente caratterizzato da boschi, prati sfalciati, mughete, ontaneti, rocce a strapiombo, verdi colli e continui panorami mozzafiato a 360°.

Camminaboschi.2 - volume 1 - itinerario 3 - Stazione forestale di Forni Avoltri

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Tra i colli di Budoia e Polcenigo, la natura vicino alla città

Il sentiero del Gor e il Parco rurale di San Floriano dove si conservano le tradizioni.

Il percorso tre le colline di Budoia e Polcenigo si snoda in un ambiente caratterizzato dalla presenza dell’acqua e da una ricca fauna specializzata. Vi si trovano antiche tracce di vita rurale tra cui le marcite: un’antica tecnica di gestione dei prati stabili tramite l’utilizzo delle acque correnti, tipica della pianura Padana.

Camminaboschi.2 - volume 1 - itinerario 4- Stazione forestale di Polcenigo

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Nella conca del Cason di Lanza sui tracciati dei contrabbandieri

Tra casere e guriùz, dove realtà e immaginazione si confondono.

Sullo spartiacque fra le vallate di Paularo e Pontebba, a due passi dal confine austriaco, la conca del Passo del Cason di Lanza offre paesaggi incantati e fascinosi. Si attraverseranno, su sentieri già percorsi dai contrabbandieri, vetusti boschi d’abete, giovani ontaneti, floridi pascoli e zone paludose.

Camminaboschi.2 - volume 1 - itinerario 5- Stazione forestale di Paularo

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Tra i castagneti e i prati sfalciati dei paesi del Kries

A Tribil Inferiore, nelle Valli del Natisone, dove nascono le erbe magiche.

Le Valli del Natisone sono caratterizzate da un ambiente di dolci promontori sui quali domina il Monte Matajur e sono attraversate da antichi itinerari che collegano l’Adriatico e il centro Europa. Qui nella notte più corta dell’anno, si aprono dei fuochi propiziatori e le erbe dei prati diventano potenti talismani.

Camminaboschi.2 - volume 1 - itinerario 6- Stazione forestale di Cividale del Friuli

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Il bosco sul mare dei Principi di Duino

Le essenze mediterranee del Bosco Cernizza e i dinosauri alle bocche del Fiume Timavo.

Le bocche del Fiume Timavo sono un luogo legato alla mitologia, alla spiritualità, alla geologia e alla grande storia. Seguendo i comodi sentieri del Promontorio Bratina incontreremo l’antico Parco dei Principi Thurn und Taxis: il Bosco Cernizza che ci avvilupperà in un dedalo di stradine e sentierini.

Camminaboschi.2 - volume 1 - itinerario 7- Stazione forestale di Duino

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Sulle colline modellate dal ghiacciaio Tiliaventum

L’eccezionale biodiversità della torbiera di Lazzacco e Brazzacco.

A pochi chilometri a nord di Udine le colline moreniche, modellate dalla portentosa azione del ghiacciaio del Tagliamento, rappresentano un’area in cui si possono ancora scoprire diversi aspetti di naturalità.  Ambienti integri di bosco, prato e torbiere risparmiate dalle bonifiche e dalla coltivazione per uso combustibile.

Camminaboschi.2 - volume 1 - itinerario 8 - Stazione forestale di Tarcento

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I saperi e gli alberi secolari sulle piste dei malgari

Dalla Casera Forchia verso il Bosco del Diavolo e la Forca del Colador.

Dai pascoli di profumate malghe il sentiero sfiora la foresta dipanandosi tra larici imponenti e abeti secolari. Dopo il Bosco del Diavolo, uno dei più vetusti del Friuli Venezia Giulia, il tracciato si alza in quota, regalando vertiginosi panorami a cavallo di tre vallate, tra rocce multicolori e una gran varietà floristica.

Camminaboschi.2 - volume 1 - itinerario 9 - Stazione forestale di Ampezzo

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Gli acciottolati geometrici delle faggete di Pradis

Nei boschi dell’altipiano tra le forre del Rio Secco e del Torrente Cosa.

Il paesaggio carsico dell’altopiano di Pradis è caratterizzato dal punto di vista forestale da estesi boschi di faggio. Antichi percorsi, che formano un vero e proprio labirinto nei boschi, sono delimitati da bassi muretti a secco e conservano ancora l’acciottolato geometrico con il quale sono stati sapientemente pavimentati nei tempi passati.

Camminaboschi.2 - volume 1 - itinerario 10 - Stazione forestale di Pinzano al Tagliamento

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I grandi abeti della musica della Val Saisera

Il sentiero degli alberi di risonanza a Valbruna e la prosa romantica di Kugy.

Alle spalle di Valbruna nella Val Saisera si possono raggiungere, con un facile sentiero, alcuni vecchi slanciati abeti rossi produttori di un legname particolarmente adatto alla costruzione delle casse armoniche di alcuni strumenti musicali. Alberi nati per la musica e che continuano a crescere, per la musica, nella loro corsa verso il cielo.

Camminaboschi.2 - volume 1 - itinerario 11 - Stazione forestale di Tarvisio

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Il Monte Sabotino sul Collio goriziano

Dopo la tragedia dei conflitti, gli alberi riportano la pace.

Il possente rilievo del Monte Sabotino, che troneggia sopra il Fiume Isonzo e le città di Gorizia e Nova Gorica, rappresenta un “unicum” nell’ambito dei rilievi del Collio goriziano e sloveno. Zona fortificata e contesa durante la prima guerra mondiale, oggi i sentieri del monte sono un frequentato “parco della pace” senza confini.

Camminaboschi.2 - volume 1 - itinerario 12 - Stazione forestale di Gorizia

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I relitti dei boschi dunali e dell'antica Silva Lupanica

In bicicletta da Marano Lagunare tra le terre e le acque della laguna più settentrionale del Mediterraneo.

L’itinerario in bicicletta si snoda nella parte occidentale della vasta Laguna di Grado e Marano. Lungo il percorso visiteremo, oltre ai resti di alcuni boschi litoranei (Bosco Pineda) e di pianura (Selva di Arvonchi e Coda di Manin), alcuni siti naturalistici e di archeologia industriale che lo rendono affascinante sotto molteplici aspetti.

Camminaboschi.2 - volume 1 - itinerario 13 - Stazione forestale di Cervignano del Friuli

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Verso i prati fioriti della Sella di Santa Agnese

Come gli antichi viandanti alle pieghe del Ventaglio di Gemona del Friuli.

Il percorso si sviluppa a nord di Gemona del Friuli al limite settentrionale dell’alta pianura friulana. La splendida Sella di Santa Agnese, posta sotto il famoso Ventaglio degli Ors di Scrich, il Monte Cumieli e il geosito del Lago Minisini, sono i punti di riferimento di un itinerario, dalla storia antica.

Camminaboschi.2 - volume 2 - itinerario 1 - Stazione forestale di Gemona del Friuli

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Acque e piante del Lago vecchio

Natura e vicende di Doberdò e del Monte Castellazzo.

Il Lago di Doberdò è il più esteso lago carsico temporaneo rimasto a nord di Monfalcone ed è caratterizzato da vegetazione igrofila, assente nel resto del Carso Classico, quasi totalmente privo di acqua superficiale. L’itinerario tocca siti archeologici e postazioni della prima grande guerra.

Camminaboschi.2 - volume 2 - itinerario 2 - Stazione forestale di Monfalcone



 

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A Passo Pramollo tra wulfenie e fossili

L’unico sito in Italia della Wulfenia Carinthiaca, il fiore simbolo della Carinzia.

L’itinerario si sviluppa nel Comune di Pontebba, nei pressi di Passo Pramollo. La ricchezza fossilifera della successione paleozoica del periodo Permo-Carbonifero è osservabile lungo tutto il percorso. Nei pressi della Casera Auernig si trova l’unica stazione italiana del fiore protetto Wulfenia carinthiaca.

Camminaboschi.2 - volume 2 - itinerario 3 - Stazione forestale di Pontebba

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I boschi  vista fiume nel Friuli collinare

Sul sentiero delle creste e sulle mulattiere militari del Monte di Ragogna.

Il Monte di Ragogna domina tutta la pianura da oriente a occidente ed è sempre stato considerato, oltre a un balcone privilegiato di osservazione, un punto di riferimento obbligato della viabilità commerciale e militare. Nuovi sentieri tematici permettono di attraversare i suoi boschi ricchi in biodiversità.

Camminaboschi.2 - volume 2 - itinerario 4 - Stazione forestale di Coseano

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Gli antichi stavoli sul Troi dei staai

Le piante da frutto ultrasecolari e le acque salutari di Forni di Sotto.

Solo alcuni degli stavoli che caratterizzano il contado del borgo di Forni di Sotto hanno mantenuto le loro caratteristiche originali. Nei loro cortili erano e sono sempre presenti gli alberi da frutto, in particolare, a testimoniare una secolare tradizione, alcune antiche varietà di pero.

Camminaboschi.2 - volume 2 - itinerario 5 - Stazione forestale di Forni di Sopra

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Paleopasseggiando lungo il Tropico del Carso

Un geoviaggio nei boschi e nelle particelle sperimentali del Monte Cocusso a Basovizza.

Il percorso, oltre ad approfondire i diversi aspetti faunistici, botanici e forestali caratteristici dell’area, guida idealmente lungo un viaggio nel tempo dall’epoca dei dinosauri ai giorni nostri. Ci farà “rivivere” uno dei momenti più affascinanti e drammatici della storia geologica della Terra, il “passaggio K/T” (Cretacico/Terziario), avvenuto circa 65 milioni di anni fa.  E' possibile anche scaricare un applicazione dedicata a questo percorso.

Camminaboschi.2 - volume 2 - itinerario 6 - Centro didattico naturalistico di Basovizza

 

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Gli ultimi estesi pascoli della Valle dei fiori

Dalla Malga Coot alla Casera Canin nell’alta Val Resia.

L’ alta Val Resia è formata da rilievi che circondano una verde conca ricca di acque, pascoli, alpeggi, boschi, malghe e casere. Progetti di recupero tentano di fermare il rarefarsi delle attività agro-pastorali. Oggi i pascoli più estesi restano quelli della Malga Confin e della Malga Coot.

 

Camminaboschi.2 - volume 2 - itinerario 7- Stazione forestale di Resia

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Sui passi dei falciatori alle spalle di Raveo

La via al Santuario di Santa Maria de Monte Castellano e al Monte Sorantri.

Alle spalle di Raveo, uno dei paesi più antichi della Carnia, parte un percorso circolare, che è una vera e propria immersione nella natura. Seguendo un antico cammino che portava i pellegrini al Santuario di Santa Maria del Monte Castellano, saremo circondati da deliziosi e silenziosi paesaggi montani.

Camminaboschi.2 - volume 2 - itinerario 8- Stazione forestale di Villa Santina

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La Strada da Lis Fornas della Val Tramontina

Boscaioli e pastori, ma anche ingegneri e fornaciai per produrre la calce.

La Strada da lis Fornas a Tramonti di Sopra, località conosciuta già negli anni ’30 come luogo di villeggiatura, ricorda gli uomini e le donne protagonisti della produzione della calce. Il percorso collega, attraverso i boschi e lungo antichi sentieri, in parte ancora lastricati, i siti dove le fornaci si sono conservate.

Camminaboschi.2 - volume 2 - itinerario 9- Stazione forestale di Maniago

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Percorsi di ....vini perfettissimi

Sugli antichi fondali marini, tra il Monte San Biagio e l’Abbazia di Rosazzo.

Il percorso si snoda tra i boschi e i vigneti di Rosazzo e San Biagio e attraversa le pittoresche borgate di Noax e Gramogliano. Un ambiente da scoprire con lentezza, che permette interessanti osservazioni naturalistiche e che favorisce momenti di meditazione, grazie alle numerose espressioni di religiosità popolare e storica.

Camminaboschi.2 - volume 2 - itinerario 10- Stazione forestale di Udine

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Uno sguardo sulle Alpi  dalla Casera Avrint

Da Sella Chianzutan sulle tracce di boscaioli, cavatori e malgari.

Raggiungere la panoramica Casera Avrint riporta ai tempi passati, quando qui c'erano magnifici prati, alcuni sfalciati ed altri adibiti a pascolo, nei quali risuonavano i campanacci delle vacche e le voci delle donne impegnate nella raccolta del fieno. 

Camminaboschi.2 - volume 2 - itinerario 11- Stazione forestale di Tolmezzo

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L'anello del Landre Scur nei boschi dell'Alta Valcellina

Ritorno al passato tra dinosauri e orsi delle caverne.

Il percorso consente di arrivare attraverso i boschi al grande portale del Landre Scur. Apertura naturale di un sistema di grotte, ricche di miti e leggende, che si sviluppa per oltre quattro chilometri nelle profondità del massiccio del Monte Resettùm, in Comune di Claut.

Camminaboschi.2 - volume 2 - itinerario 12- Stazione forestale di Valcellina

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Alla scoperta delle cascate del Rio Gorgons

A Taipana nel cuore della Šeroka Dolina e sulla cima del Monte Zisilin.

Il “Sentiero naturalistico del “Gorgons” si snoda in Comune di Taipana nella Šeroka Dolina: una lunga, profonda e boscosa incisione valliva, costellata da una serie di cascate splendide e diverse tra loro, create dal torrente.

Camminaboschi.2 - volume 2 - itinerario 13- Stazione forestale di Attimis

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Il Bosco Bandito di Cleulis sulle vie dell'alta Valle del Bût

Dalla Torre Moscarda di Paluzza sulla strada romana tra le protezioni, le devozioni e i commerci degli uomini.

Lungo l’alta Valle del Bût passa un millenario collegamento tra il Mediterraneo e il Baltico. Attraversando folti boschi, vecchi pascoli e casere, l’itinerario ripercorre questi tracciati lambendo il bosco bandito di Cleulis dove, per la protezione del villaggio, il taglio del legname è stato vietato.

Camminaboschi.2 - volume 2 - itinerario 14- Stazione forestale di Paluzza

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Natura e poesia nei boschi costieri delle falesie di Duino - Il Sentiero Rilke dove il Carso incontra l’Adriatico

A Duino bianche falesie calcaree a picco sul mare testimoniano l’incontro del Carso con l’a zzurro dell’Adriatico. Qui, grazie a un clima particolarmente mite, troviamo il punto più settentrionale di una flora di tipo mediterraneo caratteristica delle coste dalmate e istriane. Un ambiente unico, impreziosito dalla presenza del raro ed endemico fiordaliso del Carso (Centaurea kartschiana) e dalla possibilità di osservare specie faunistiche particolari. Agli inizi del ’900 il poeta boemo Rainer Maria Rilke, ospite nel Castello di Duino, si ispirò allo splendido incanto del luogo nella stesura delle famose Elegie Duinesi. Percorreremo assieme il sentiero che porta il suo nome.

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I rovereti sulle colline del Collio goriziano - Il Bosco Plessiva da deposito di esplosivi a Forza della Natura

I boschi di rovere e castagno, che ammantavano in epoca medioevale le colline del Friuli orientale fra Gorizia e Cividale, sono un ricordo non del tutto cancellato dal passare del tempo. Sul Collio goriziano, zona famosa per la produzione di vini di alta qualità, troviamo alcune porzioni di questi boschi, purtroppo rimaneggiati dagli eventi della storia. Tra questi il Bosco Plessiva (circa 35 ettari), oggi parco naturale ricreativo, che fino al termine della II guerra mondiale ha ospitato strade e piazzole di un vasto deposito militare di munizioni del Regio Esercito Italiano.

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Nei boschi di frassino maggiore e acero montano della Val Colvera - Gli alberi che colonizzano i terreni abbandonati

La Val Colvera, caratterizzata da un paesaggio dall’aspetto tipicamente collinare, coronato dalle ampie pareti rocciose e ripide pendici dei Monti Raut, Jouf, San Lorenzo e Cereis, è un territorio contraddistinto da un’abbondante copertura arborea in cui si riconoscono estesi boschi di frassino maggiore e acero montano che, essendosi insediati in tempi recenti – ultimi 40/60 anni - su terreni un tempo occupati da prati e coltivi, sono stati definiti come boschi di neoformazione.

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Nella foresta di faggio dl Cansiglio - Il Gran Bosco da remi della Repubblica di Venezia

Le peculiarità naturalistiche, forestali, storiche e paesaggistiche fanno dell’altopiano carsico del Cansiglio un territorio unico per bellezza e pregio ambientale che, pur nella sua molteplicità d’aspetti costitutivi, risulta dominato dai boschi di faggio. Dal ’500 la Repubblica di Venezia aveva dichiarato questi boschi di pertinenza dell’Arsenale, riservandosene l’uso esclusivo per garantirsi l’approvvigionamento del legname necessario alla realizzazione dei remi per la sua gloriosa flotta.

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Attraverso le peccete della Foresta di Ampezzo - Dal bosco degli urogalli al regno dell’a quila

Nella Foresta di Ampezzo possiamo osservare alcuni boschi misti di faggio, abete rosso e abete bianco tra i più belli della Carnia. Infatti siamo nelle Alpi Carniche, dove le pareti calcaree dei Monti Tinisa, Sesilis, Colmajer e Nauleni dominano la vasta spianata del Passo del Pura. Gli aspetti naturalistici di queste montagne sono di notevole interesse scientifico e ne è prova la presenza, nelle vicinanze del Rifugio Tita Piaz, della Baita Torino: Centro Studi di Botanica Alpina gestito dall’Università di Trieste.

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Resia, la Valle delle grandi pinete - Dalla Via agli stavoli al Bosco Plagna

La Valle di Resia è un piccolo mondo chiuso da aspre vette e strette gole, dove però, nel fondovalle, si è sviluppata una popolazione di lingua e cultura (come ad esempio per la musica) tutte particolari. Questa originalità si ritrova anche negli ambienti naturali: l’eccezionale piovosità consente ad esempio al faggio di crescere sui versanti esposti a nord praticamente fino al fondovalle ma soprattutto, ed è ciò che vedremo lungo il nostro itinerario, consente alle pinete di pino nero di espandersi nel loro maggiore areale italiano.

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Nel lariceto secolare delle Dolomiti friulane - L’Anello di Bianchi e l’antico adagio della transumanza


Il paesaggio di questi luoghi è quello caratteristico delle Prealpi Orientali, vallate strette e lunghe che si addentrano tra vette e torrioni dolomitici. Nei bassi fondali del Triassico (200 milioni di anni fa) si sono sedimentate queste rocce meravigliose, aranciate nella luce sfumata del sole radente. Dopo l’ultima grande glaciazione alpina il bosco ha colonizzato le valli, arrestandosi solo alla base delle crode con l’ultima rustica specie arborea: il larice pioniere che, per scarsa concorrenza di altre specie a quelle quote, tende all’associazione pura.

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Tra le contorte e striscianti mughete nella conca di Fusine - Ai piedi del Monte Mangart nel cuore delle Alpi Giulie

La conca di Fusine con i suoi rinomati laghetti di origine glaciale è dominata dalle strapiombanti pareti del Monte Mangart (2677 m) che la chiudono verso Sud. Per la bellezza del suo paesaggio e l’integrità dell’ambiente forestale e montano è conosciuta come uno dei luoghi di maggior pregio naturalistico dell’intera catena alpina. Attraverseremo i suoi boschi salendo fin sotto le pareti delle montagne per osservare da vicino l’eccezionale forza e adattamento delle piante di alta quota.

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